Reddito di cittadinanza, il bilancio della NaDEF: è presto per raccogliere i frutti

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Reddito di cittadinanza tra previsioni passate e prospettive future: la NaDEF 2019, nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza traccia un bilancio. Confermata la misura, ma in maniera ridotta. Quali sono gli effetti su consumi e mercato del lavoro dopo 7 mesi dalla sua introduzione?

Reddito di cittadinanza, il bilancio della NaDEF: è presto per raccogliere i frutti

Reddito di cittadinanza tra previsioni passate e prospettive future: la NaDEF 2019, nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, approvata il 30 settembre 2019, traccia un bilancio a distanza di 7 mesi dalla sua introduzione.

Confermata, seppur in versione ridotta, la misura di sostegno per i cittadini economicamente più deboli è sopravvissuta alla caduta del governo che l’ha introdotta.

Nel 2019 le risorse di finanza pubblica stanziate con la Legge di Bilancio per
l’intervento sono pari a 7,1 miliardi.

Ma la nota di aggiornamento conferma gli effetti stimati nel DEF approvato ad aprile, un mese dopo aver avviato la macchina organizzativa?

Oltre al beneficio immediato per chi percepisce l’assegno, il reddito di cittadinanza nasce anche con l’ambizione di aumentare i consumi e favorire l’occupazione.

Reddito di cittadinanza, il bilancio della NaDEF: è presto per raccogliere i frutti

Dai dati sul reddito di cittadinanza che emergono dalla NaDEF 2019, nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, emerge che è ancora presto per raccogliere i frutti del reddito di cittadinanza.

Ad aprile si immaginava di poter rilevare effetti positivi già dal secondo trimestre del 2019. Dal DEF alla NaDEF, da aprile a settembre, al timone c’è un nuovo governo e l’entusiasmo rispetto alla nuova misura di sostegno economico per i cittadini si è trasformata in cautela.

Nel Documento di Economia e Finanza approvato il 10 aprile 2019, si leggeva:

“In questo contesto si deve inoltre tenere conto che le più importanti misure espansive previste dalla Legge di Bilancio 2019 cominceranno ad esercitare effetti di stimolo all’attività economica nei prossimi mesi. Dal mese di aprile è avviata l’erogazione dei benefici previsti dal Reddito di Cittadinanza (RdC). Ciò dovrebbe fornire uno stimolo ai consumi delle famiglie meno abbienti, che hanno una propensione al consumo più elevata della media. Pertanto, l’impatto sulla crescita congiunturale dei consumi delle famiglie è atteso a partire dal secondo trimestre di quest’anno.

Considerato il ritardo con cui le altre principali variabili macroeconomiche rispondono all’aumento dei consumi, lo stimolo incrementale alla crescita del PIL persisterà per alcuni trimestri, influenzando anche la crescita media del PIL nel 2020.

Nel complesso, il RdC dovrebbe innalzare la crescita del PIL reale di 0,2 punti percentuali sia nel 2019 che nel 2020; le modifiche al sistema previdenziale avrebbero un effetto neutrale quest’anno e aumenterebbero invece la crescita di 0,1 punti percentuali nel 2020”.

A settembre le stime si confermano, il condizionale resta ancora d’obbligo:

“Con riferimento alle componenti della domanda, le informazioni congiunturali più recenti suggeriscono una crescita debole dei consumi anche nella seconda parte dell’anno: le vendite al dettaglio continuano ad essere deboli e i dati sulle nuove immatricolazioni di auto risultano in recupero solo negli ultimi mesi. Per quanto riguarda l’impatto del Reddito di Cittadinanza, dopo una prima fase di assestamento, il tasso di adesione a tale misura di sostegno al reddito dovrebbe confermarsi in linea con le stime iniziali e contribuire alla crescita dei consumi.

Reddito di cittadinanza tra passato e futuro: il bilancio della NaDEF 2019

Anche sul fronte lavoro è ancora troppo presto per fare un bilancio delle conseguenze che derivano dal sistema messo in piedi dal del reddito di cittadinanza.

“Nella seconda parte del 2019, la dinamica del mercato del lavoro risente degli effetti ritardati della debole fase ciclica e di quelli, ridimensionati, delle adesioni al Reddito di Cittadinanza e a Quota 100”.

Il numero degli occupati aumenta dello 0,5 per cento rispetto all’anno precedente e il tasso di disoccupazione si colloca intorno al 10,1 per cento. Ma l’origine non è rintracciabile nei patti per il lavoro o nel sostegno dei navigator, che sono scesi in campo solo a inizio settembre.

“La riduzione del tasso di disoccupazione rispetto al 2018 riflette principalmente il miglioramento del mercato del lavoro riscontrato nei primi sette mesi dell’anno in corso. Inoltre dai dati dell’indagine sulle forze di lavoro non emerge ancora pienamente l’incremento del tasso di partecipazione che sarebbe dovuto scaturire dall’adesione al reddito di cittadinanza (RdC) e dal conseguente patto per il lavoro. È ragionevole ipotizzare che l’attuazione completa del RdC avvenga con un certo ritardo rispetto alla previsione iniziale”.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze conferma la misura, anche se con un ridimensionamento. D’altronde, eliminarlo sarebbe stato come rinunciare ai possibili effetti positivi per cui si è ancora in attesa.

Ad innescarli dovranno essere gli oltre due milioni di beneficiari che dispongono degli strumenti di supporto economico, e non solo, introdotti.

922 mila, su un totale di 1,5 milioni che ne hanno fatto richiesta, sono i nuclei familiari che hanno avuto accesso al reddito di cittadinanza, stando ai dati rilevati ad agosto e riportati nel documento del MEF.

La misura ha raggiunto un numero più basso, rispetto a quello che l’Istat aveva stimato quando già i requisiti avevano ridotto all’osso la platea di beneficiari immaginata in principio: circa 1 milione e 308 mila famiglie.

Dal 6 marzo in poi le richieste per ottenere l’assegno sono arrivate numerose, ma meno del previsto. Fin dai primi mesi si è parlato di un risparmio delle risorse e di come impiegarle.

E nella NaDEF arriva anche la risposta su quel tesoretto, tanto conteso tra le forze della colazione del governo precedente: “è stato previsto che i risparmi derivanti dal minor utilizzo delle risorse iscritte nel bilancio dello Stato per l’attuazione delle disposizioni relative all’introduzione del reddito di cittadinanza e al trattamento di pensione anticipata siano destinate al miglioramento dei saldi di finanza pubblica”.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network