Reddito di cittadinanza e ISEE: i requisiti da rispettare

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Reddito di cittadinanza e ISEE: tutti i requisiti da rispettare nella bozza di decreto. Ne hanno diritto i nuclei familiari che restano sotto la soglia dei 9.360 euro. Gli elementi inclusi nel calcolo e i fattori che pregiudicano la richiesta.

Reddito di cittadinanza e ISEE: i requisiti da rispettare

Reddito di cittadinanza e ISEE: tutti i requisiti da rispettare nella bozza di Decreto-Legge intitolata Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni a cui sta lavorando il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ne hanno diritto i nuclei familiari con un reddito inferiore ai 9.360 euro, nel calcolo ISEE vengono considerati specifici elementi.

Alcuni fattori, come le dimissioni di un componente della famiglia, compromettono la richiesta. Compatibile, invece, con la NASpI, indennità di disoccupazione.

Ora dopo ora il reddito di cittadinanza assume contorni sempre più definiti. Le caratteristiche, tra cui i requisiti ISEE, sono contenute nella bozza datata 4 gennaio, che dovrebbe essere discussa in Consiglio dei ministri tra oggi e domani, e in cui si parla anche di un altro tema caldo: la cosiddetta quota 100.

Tutto potrebbe ancora cambiare perché il documento è una bozza, ma siamo vicini all’ultima parola sugli elementi che caratterizzeranno il reddito di cittadinanza e che hanno creato l’acceso dibattito degli ultimi mesi.

Nei 27 articoli sul provvedimento c’è l’identikit dei beneficiari, gli importi del sostegno, la definizione dei patti, il sistema delle sanzioni, il ruolo del centri per l’impiego, quello delle imprese e i fondi stanziati per sostenerlo, 6,1 miliardi di euro nel 2019, senza contare le risorse destinate ai centri per l’impiego.

Reddito di cittadinanza e ISEE: i requisiti da rispettare nella bozza di decreto

Il reddito di cittadinanza avrà decorrenza da aprile 2019 e darà diritto a un assegno familiare: l’importo massimo per i single ammonta a 780 euro e a 1.330 per le famiglie di 5 persone con due minorenni.

La cifra finale è il risultato di un’integrazione al reddito, massimo 500 euro, più un contributo per l’affitto che può arrivare a 280 euro.

Come si legge nella definizione contenuta nell’articolo 1 del decreto, il reddito di cittadinanza è una misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 65 anni.

Nel corso del documento due aspetti particolari vengono specificati nella definizione di nucleo familiare:

  • i coniugi permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione;
  • il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli.

Il diritto a ricevere il reddito di cittadinanza per il nucleo familiare è strettamente connesso al valore del modello ISEE, Indicatore della Situazione Economica Equivalente. E il documento chiarisce alcuni fattori considerati nel calcolo.

Nella bozza di decreto si legge:

Con riferimento a requisiti reddituali e patrimoniali, il nucleo familiare deve possedere:

  • un valore dell’ISEE, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, numero 159, inferiore a 9.360 euro;
  • un valore del patrimonio immobiliare, come definito a fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ad una soglia di euro 30.000;
  • un valore del patrimonio mobiliare, come definito a fini ISEE, non superiore a una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo; i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente con disabilità, come definita a fini ISEE, presente nel nucleo;
  • un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza di cui al comma 5. La predetta soglia è incrementata ad euro 7.560 ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. In ogni caso la soglia è incrementata ad euro 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, come da dichiarazione sostitutiva unica ai fini ISEE (di seguito denominata DSU);

Il parametro per la scala di equivalenza prevista nella bozza di decreto si basa sul sistema che segue:

  • è pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare;
  • viene incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18;
  • di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino a un massimo di 2,1.

Inoltre nell’articolo 2 vengono chiariti alcuni elementi che vengono considerati nel calcolo del valore ISEE, requisito fondamentale per avere accesso al sostegno economico.

Si legge, infatti, che la soglia del reddito familiare è determinata al netto dei trattamenti assistenziali eventualmente inclusi nell’ISEE ed inclusivo del valore annuo dei trattamenti assistenziali di cui godono i componenti il nucleo familiare, ad eccezione delle prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi.

Nel valore dei trattamenti assistenziali non vengono considerate:

  • le erogazioni riferite al pagamento di arretrati;
  • le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi e le esenzioni e agevolazioni per il pagamento di tributi;
  • le erogazioni a fronte di rendicontazione di spese sostenute, ovvero le erogazioni in forma di buoni servizio o altri titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi.

Non si include tra i trattamenti assistenziali il bonus bebè, previsto dalla legge 190 del 2014.

Per l’accesso al reddito di cittadinanza vengono sottratte dal valore ISEE le somme, eventualmente incluse, relative a:

  • sostegno per l’inclusione attiva;
  • reddito di inclusione;
  • misure regionali di contrasto alla povertà oggetto d’intesa tra la regione e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali al fine di una erogazione integrata con le citate misure nazionali.

Reddito di cittadinanza, ISEE e gli altri requisiti da rispettare

Oltre al requisito dell’ISEE, nella bozza di decreto si elencano e si chiariscono tutti gli altri requisiti da rispettare per ottenere il reddito di cittadinanza, Arriva una risposta definitiva, o quasi, anche sul riconoscimento del sostegno agli stranieri.

Nella bozza, infatti, si legge:

Con riferimento ai requisiti di residenza e soggiorno, il componente richiedente il beneficio deve essere:

  • in possesso della cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell’Unione europea, ovvero suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero proveniente da paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • residente in Italia in via continuativa da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda.

E ancora, chi richiede il reddito di cittadinanza deve rispettare regole precise anche sui beni durevoli. Nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità:

  • di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta;
  • di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc;
  • motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
  • di navi e imbarcazioni da diporto.

Esclusi dal reddito di cittadinanza i detenuti e i pazienti ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica.

Ma il reddito di cittadinanza è compromesso anche per i nuclei familiari che hanno tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa. Mentre è compatibile per chi gode di indennità mensile di disoccupazione.

L’identikit di chi potrà beneficiare del reddito di cittadinanza si fa sempre più dettagliato, e in queste ora si attende la conferma definitiva su chi potrà essere incluso in queste misura di contrasto alla povertà e sulle modalità per fruire.

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