Invalidità: tutte le agevolazioni INPS per la pensione anticipata

Francesco Rodorigo - Pensioni

Quali sono le agevolazioni INPS che permettono di andare in pensione in anticipo in caso di invalidità?

Invalidità: tutte le agevolazioni INPS per la pensione anticipata

I cittadini e le cittadine con invalidità possono accedere a una serie di agevolazioni INPS che permettono il pensionamento anticipato.

Per verificare il diritto ai trattamenti sarà necessario considerare il grado di invalidità.

Vediamo quali sono le diverse possibilità per accedere alla pensione anticipata.

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Invalidità: tutte le agevolazioni INPS per andare in pensione

Prima di passare in rassegna le agevolazioni per il pensionamento anticipato previste dall’INPS per i cittadini e le cittadine con invalidità è necessario soffermarsi sul principale requisito richiesto: il grado di invalidità.

A seconda della percentuale di invalidità, infatti, si può avere diritto a diverse prestazioni. In linea di massima le percentuali minime di riferimento sono il 74 e l’80 per cento.

Il grado di invalidità più comunemente richiesto per l’accesso ai trattamenti pensionistici anticipati è quello del 74 per cento.

I requisiti per l’accesso all’Ape Sociale, a Quota 41 e a Opzione Donna

Oltre ad aver diritto alle prestazioni economiche come la pensione di invalidità civile e l’assegno ordinario di invalidità, i cittadini e le cittadine con un grado di invalidità di almeno il 74 per cento hanno diverse possibilità per andare in pensione prima dell’età prevista:

  • 67 anni per la pensione di vecchiaia;
  • 42 anni e 10 mesi di contributi per il la pensione anticipato (41 anni e 10 mesi per le donne).

Il primo di questi strumenti è il cosiddetto Ape Sociale, appunto anticipo pensionistico, che permette di andare in pensione a chi ha compiuto 63 anni e 5 mesi d’età.

Tra i requisiti richiesti c’è però anche quello legato agli anni di contribuzione: almeno 30.

Questa possibilità, introdotta nel 2018 in via temporanea, sarà in vigore anche per il prossimo anno. Il disegno della Legge di Bilancio 2025 e il decreto fiscale collegato prevedono la conferma e il rifinanziamento della misura.

Sempre per i cittadini e le cittadine con il 74 per cento di invalidità certificata dalle competenti commissioni mediche è disponibile anche la cosiddetta Quota 41 per i precoci.

Si tratta di una misura che permette il pensionamento anticipato senza alcun limite di età.

La condizione fondamentale che dà diritto alla prestazione riguarda la maturazione del requisito contributivo: 41 anni di contributi versati. Inoltre, è necessario che i primi 12 mesi di contribuzione siano stati versati prima del compimento dei 19 anni d’età.

Infine, solo per le lavoratrici, sarà disponibile anche nel 2025 Opzione Donna, la misura che consente di andare in pensione con:

  • 61 anni d’età
  • 35 anni di contributi.

Il requisito anagrafico è ridotto di 1 anno per le donne con un figlio e di 2 anni per quelle con due o più figli.

Pensione di vecchiaia anticipata per invalidità all’80 per cento

Un’altra misura che consente l’uscita anticipata dal lavoro interessa i cittadini e le cittadine con invalidità all’80 per cento.

Attenzione: la misura si applica solamente ai dipendenti privati con contribuzione al 31 dicembre 1995 ed è necessario sottoporsi alla visita per invalidità specifica (invalidità pensionabile) anche se si è già riconosciuti come invalidi civili.

Ebbene, la persona affetta da difficoltà psichiche o fisiche che ha ottenuto la riduzione della capacità lavorativa specifica per il lavoro che svolge in misura non inferiore all’80 per cento può andare in pensione a:

  • 61 anni se uomo;
  • 56 anni se donna.

In entrambi i casi è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi.

Le agevolazioni sui contributi versati

Un ulteriore beneficio per i lavoratori dipendenti con invalidità superiore al 74 per cento consiste nella possibilità di richiedere una maggiorazione contributiva.

In sostanza, in alcuni casi i contributi versati possono valere di più. Per ogni anno di lavoro effettivamente svolto, infatti, è possibile richiedere il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa.

In questo modo, ad esempio, un lavoratore o una lavoratrice che ha svolto 12 anni di lavoro effettivo con una percentuale di invalidità superiore al 74 per cento potrà beneficiare di un “bonus” di due anni di contribuzione che potrà utilizzare per maturare la pensione anticipata due anni prima rispetto a quanto previsto ordinariamente.

L’attribuzione non è automatica: bisogna presentare apposita domanda all’INPS.

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