Patent box e reddito agevolabile: documenti e metodi per il calcolo

Rosy D’Elia - Dichiarazione dei redditi

Patent box, quali documenti presentare per il calcolo del reddito agevolabile? E quale metodo utilizzare? Le risposte nel provvedimento numero 658445 del 30 luglio 2019 dell'Agenzia delle Entrate, che fornisce istruzioni per esercitare l'opzione prevista dal Decreto Crescita.

Patent box e reddito agevolabile: documenti e metodi per il calcolo

Patent box, quali documenti presentare per il calcolo dell’agevolazione? E quale metodo utilizzare? Le risposte nel provvedimento numero 658445 del 30 luglio 2019 dell’Agenzia delle Entrate.

Il Decreto Crescita ha introdotto la possibilità di esercitare l’opzione per la determinazione diretta del reddito agevolabile, in altre parole si semplifica la procedura: sono gli stessi contribuenti a stabilire e indicare gli importi nella dichiarazione dei redditi, fornendo a supporto un’adeguata documentazione.

Dopo una consultazione pubblica aperta dal 17 al 24 luglio 2019 per raccogliere suggerimenti sulle modalità operative di attuazione, arrivano dall’Agenzia delle Entrate le istruzioni da seguire sia per quanto riguarda i documenti da presentare che per quanto riguarda i metodi di calcolo.

Agenzia delle Entrate - Provvedimento oneri documentali Patent box del 30 luglio 2019
Attuazione della disciplina di cui all’articolo 4 del Decreto legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – n. 151 del 29 giugno 2019 (Suppl. ordinario n. 26), concernente le modifiche alla disciplina del Patent Box, di cui all’articolo 1, commi da 37 a 45, della Legge 23 dicembre 2014, n. 19.

Patent box, quali documenti presentare per il calcolo del reddito agevolabile?

Il patent box è un regime fiscale che prevede una deduzione dal reddito complessivo, nella misura del 30% nel 2015, 40% nel 2016 e 50% a partire dal 2017, delle quote che derivano dall’utilizzo dei beni immateriali.

E riguarda sia l’utilizzo diretto del bene che i benefici indiretti, ovvero la cessione a terzi in cambio di un canone.

Con il Decreto Crescita si è aperto un canale più diretto e veloce d’accesso, che permette al contribuente di indicare in dichiarazione dei redditi l’agevolazione prevista, senza che sia l’Agenzia delle Entrate a determinare il valore dell’incentivo.

Si tratta di una strada accessibile anche per chi ha già attivato la procedura ordinaria per accedere all’agevolazione, dura un anno ed è irrevocabile.

Il provvedimento del 30 luglio, tenendo conto anche dei risultati della consultazione pubblica, indica la documentazione necessaria per beneficiare di questa scorciatoia verso il patent box.

Se da un lato, infatti, i contribuenti hanno l’opportunità di stabilire il reddito agevolabile, dall’altro hanno l’obbligo di fornire una documentazione dettagliata.

Nel testo si legge che il documento da presentare si divide in due parti:

  • Sezione A con le informazioni riferibili al periodo di imposta dell’agevolazione Patent Box:
    • Struttura partecipativa dellimpresa anche in relazione alle imprese associate ed eventi straordinari;
    • Operazioni con imprese associate;
    • Modello organizzativo dell’impresa;
    • Caratteristiche del mercato di riferimento e dei principali fattori di competitività;
    • Descrizione della catena di valore dell’impresa;
    • Funzioni, rischi e beni dell’impresa;
    • Beni immateriali;
    • Attività di ricerca e sviluppo;
    • Plusvalenze da cessione di IP agevolabili, Intellectual property ovvero beni immateriali;
    • Eventuali somme ottenute a titolo di risarcimento o di restituzione dell’utile di cui all’articolo 7, comma 4, del decreto Patent Box;
  • Sezione B con le informazioni riferibili al periodo dell’agevolazione Patent Box:
    • Informazioni di sintesi sulla determinazione del reddito agevolabile;
    • Valutazioni riferibili agli IP oggetto di agevolazione Patent Box.

Il provvedimento riporta, inoltre, gli standard da rispettare per quanto riguarda la forma, l’estensione e le condizioni di efficacia.

La consegna della documentazione all’Amministrazione finanziaria deve essere effettuata entro e non oltre 20 giorni dalla relativa richiesta.

Patent box, quali documenti presentare per il calcolo del reddito agevolabile?

I contribuenti che intendono accedere al regime patent box esercitando l’opzione prevista dal Decreto Crescita devono, inoltre, illustrare il metodo adottato per il calcolo e indicare il motivo per cui è stato scelto.

Ci sono diverse possibilità:

  • Metodo CUP:
    • Indicazione analitica dei canoni derivanti dalla concessione in uso degli IP oggetto di agevolazione Patent Box;
    • Individuazione dei ricavi risultanti dal conto economico e riconducibili agli IP oggetto di agevolazione Patent Box;
    • Individuazione del tasso di royalty a valore di mercato ai fini del calcolo della royalty implicita;
    • Individuazione dei costi di ricerca e sviluppo, diretti e indiretti;
    • Individuazione degli eventuali proventi/oneri finanziari direttamente e indirettamente riferibili agli IP oggetto di agevolazione Patent Box;
    • Individuazione delle variazioni fiscali direttamente e indirettamente riferibili agli IP oggetto di agevolazione Patent Box;
    • Calcolo del reddito agevolabile.
  • Metodo RPSM:
    • Segregazione di conto economico;
    • Remunerazione delle funzioni routinarie dell’impresa come risultanti dall’analisi funzionale e di rischio;
    • Calcolo del reddito agevolabile.

Il contribuente può utilizzare anche altri metodi, ma la scelta deve basarsi su motivazioni valide.

E, inoltre, deve essere predisposto un prospetto che indichi nel dettaglio il calcolo effettuato, i criteri adottati e le assunzioni che vi sono alla base e che tenga conto degli eventuali proventi/oneri finanziari e delle variazioni fiscali.

Patent box, procedura ancora più semplice per microimprese e PMI

Per quanto riguarda le microimprese, piccole e medie imprese la procedura di accesso con l’opzione prevista dal Decreto Crescita è ancora più semplice.

Nel testo si legge:

“Le microimprese, piccole e medie imprese potranno utilizzare in caso di utilizzo diretto, nell’ambito dell’applicazione del metodo del Residual Profit Split, le analisi di benchmark di settore sulla base dei codici attività previsti dalla nomenclatura ATECO 2007, messe a disposizione dall’Agenzia delle entrate su richiesta”.

In alternativa i contribuenti possono effettuare delle loro analisi, o comunque utilizzare la documentazione composta dalle sezioni A e B, descritta nel provvedimento del 30 luglio, in forma semplificata fornendo informazioni equivalenti a quelle indicate, ma in linea con la propria struttura organizzativa e operativa.

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