Partite IVA: domanda per l’ISCRO fino al 31 ottobre 2025, sempre ferma la formazione

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Le partite IVA in difficoltà possono richiedere l'ISCRO 2025, ma anche quest'anno restano senza istruzioni sulla formazione

Partite IVA: domanda per l'ISCRO fino al 31 ottobre 2025, sempre ferma la formazione

Fino al 31 ottobre le partite IVA in difficoltà possono richiedere l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO).

Si tratta di una sorta di cassa integrazione accessibile da lavoratrici e lavoratori che esercitano attività di lavoro autonomo come professione abituale e risultano iscritti alla Gestione Separata.

Accanto al sostegno economico previsto per chi vive un periodo di difficoltà, dovrebbe essere accessibile anche un percorso di potenziamento delle competenze. Ma, per ora, la macchina organizzativa non ha ancora preso il via.

Partite IVA: come funziona la formazione per chi chiede l’ISCRO? Restano gli interrogativi

Introdotta in maniera sperimentale dalla Legge di Bilancio 2021, l’ISCRO è stata delineata e confermata in via strutturale con la Manovra del 2024.

L’impianto di regole, in prima battuta, condizionava l’erogazione dell’indennità alla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale. Ma con le modifiche arrivate la scorsa estate prima dell’apertura delle domande, contenute nel DL n. 60 del 2024, l’obbligo formativo iniziale è diventato un aspetto accessorio.

“L’erogazione dell’ISCRO è accompagnata dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale”, si legge all’articolo 1, comma 155, della legge n. 213 del 2023.

Dalla vecchia alla nuova formulazione, però, è rimasta la necessità di fissare i contorni dei percorsi formativi con un decreto attuativo che non è mai arrivato.

Come riporta anche il database del Dipartimento per il Programma di Governo, il testo avrebbe dovuto fissare i criteri e le modalità di definizione dei percorsi di aggiornamento professionale e il loro finanziamento entro la scadenza del 1° marzo 2024. Ma, ad oggi, risulta ancora non adottato insieme agli altri provvedimenti, più di 10, necessari per chiudere il cantiere della Legge di Bilancio approvata a fine 2023.

Piattaforma SIISL anche per le partite IVA che richiedono l’ISCRO: si attendono aggiornamenti

Sempre con il DL n. 60 del 2024, poi, è stato esteso il raggio di azione della piattaforma SIISL anche all’ISCRO.

Il Sistema Informativo per l’inclusione Sociale e Lavorativa nasce come strumento per favorire la domanda e l’offerta di lavoro, anche tramite percorsi formativi e si inserisce negli strumenti di politica attiva di cui devono servirsi le persone che beneficiano di misure di sostegno o di indennità di disoccupazione.

Anche le partite IVA beneficiarie dell’ISCRO dovrebbero utilizzare il sistema per potenziare le loro competenze e, infatti, chi presenta domanda all’INPS concede anche l’autorizzazione a inserire i propri dati di contatto nell’ambito del sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa con l’obiettivo ultimo di arrivare alla sottoscrizione del patto di attivazione digitale sulla piattaforma.

L’ingresso di lavoratori e lavoratrici autonomi in difficoltà nella piattaforma SIISL era previsto per febbraio 2025, stando alla tabella di marcia ipotizzata dal Ministero del Lavoro. Ma navigando sul portale, tra le specifiche categorie di persone a cui il sistema si rivolge, le partite IVA beneficiarie dell’ISCRO ancora non ci sono.

Né dall’INPS sono arrivate particolari istruzioni, come accaduto per l’apertura delle procedure a chi ad esempio percepisce la disoccupazione tramite NASPI o DISCOLL.

Con un messaggio del 12 giugno scorso, l’Istituto ha riaperto la finestra temporale per la presentazione delle domande fino alla scadenza del 31 ottobre e per tutte le istruzioni operative ha rimandato alla circolare del 2024 che sulle politiche attive si limitava a riepilogare le regole previste dalla norma.

Dopo un anno, insomma, il meccanismo è ripartito ma le partite IVA restano ancora in attesa di istruzioni sul fronte formativo.

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