Esame di maturità e di terza media: le novità nella bozza del decreto scuola

Stefano Paterna - Scuola

Esami di maturità e di terza media: il decreto sulla scuola per l'emergenza coronavirus che sarà varato dal governo nei prossimi giorni prevede diverse ipotesi di agevolazioni per gli studenti. Se si ritornerà in aula entro il 18 maggio possibili degli esami agevolati, altrimenti ci sarà un test online. Intanto è partito il confronto tra MIUR e sindacati sul nuovo anno.

Esame di maturità e di terza media: le novità nella bozza del decreto scuola

Esami di maturità e di terza media: è pronta la bozza di decreto sulle prossime scadenze di esami e prove che attendono gli studenti italiani.

Il provvedimento dovrebbe essere varato definitivamente dal Consiglio dei ministri nei prossimi giorni.

La data discriminante per capire quale sarà in effetti il percorso che si troveranno dinanzi i ragazzi impegnati nei vari ordini scolastici è il 18 maggio.

Se entro quel giorno potranno riprendere le lezioni in aula, le modifiche al normale iter saranno comunque consistente, ma senza un vero e proprio stavolgimento.

Non solo esami: al tavolo del MIUR anche la predisposizione di misure per agevolare l’avvio del nuovo anno scolastico. I sindacati chiedono, tra le altre cose, di semplificare i nuovi concorsi e stabilizzare i precari.

Esami di maturità e di terza media: le novità nella bozza del decreto scuola. La dead line del 18 maggio

Nel caso di un rientro a scuola entro il 18 maggio si potrà pensare a un eventuale recupero per tutti gli alunni delle classi intermedie nel corso del prossimo anno scolastico a partire dal 1° settembre.

Per l’esame di terza media potrebbe esserci solo l’eliminazione di una o più prove, con una rimodulazione dell’attribuzione del voto oppure anche la sostituzione dell’esame con una valutazione da parte del consiglio di classe.

Nel caso di sforamento della “dead-line” del 18 maggio, invece, si potrà svolgere tutta l’attività, compresi gli esami, “in modalità telematiche”.

Articolate le ipotesi anche per la maturità, dato che nel caso di esami in presenza, questi si terrebbero con una commissione tutta interna, tranne il presidente, e con prove che potrebbero essere modificate per agevolare gli studenti (predisposte da parte della commissione interna e non del Miur).

Nel caso, invece, di impossibilità di un rientro anticipato e di esami in presenza si prevederebbero anche in questo caso le modalità telematiche con eventuale trasformazione delle prove scritte in orali.

La bozza del decreto scuola include infine anche l’adattamento e la modifica delle procedure di immissione in ruolo del personale da concludersi comunque entro la data del 15 settembre per un avvio regolare del prossimo anno scolastico.

Non solo esami: confronto MIUR e sindacati sul prossimo anno scolastico

A tal proposito è da registrare che il 1° aprile si è svolta una video conferenza tra il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e le organizzazioni sindacali di categoria sulle svariate problematiche del momento: dalla chiusura dell’anno scolastico in corso all’avvio del prossimo, dalla didattica a distanza, alla mobilità del personale.

La titolare del dicastero di viale Trastevere ha dapprima “ringraziato tutto il personale della scuola che sta facendo enormi sforzi, in questa emergenza, per stare vicino ai nostri ragazzi” e poi ha annunciato l’apertura di tavoli tecnici con i sindacati per lavorare all’avvio regolare del prossimo anno scolastico.

Peraltro, una nota del Miur ricordava qualche giorno fa

“che la Ministra Azzolina si è sempre detta favorevole a una valutazione seria dell’anno scolastico in corso e degli Esami, nel rispetto del lavoro che stanno portando avanti i docenti e dell’impegno di famiglie e studenti”.

Fin qui i desideri del Ministero e si immagina del governo, ma bisogna registrare che già durante l’incontro del 1° aprile le richieste delle organizzazioni sindacali sono andate in una direzione abbastanza diversa.

I sindacati vogliono un provvedimento ad hoc sulla scuola

Il fatto che vi siano aspettative divergenti tra il mondo del lavoro e l’Azzolina era già abbastanza evidente dal pur cauto comunicato unitario delle principali organizzazioni sindalcali della scuola di Cgil, Cisl, Uil, Snals-Confsal e Gilda dove si ammette che l’incontro:

non ha dato ancora le risposte attese, ma può consentire la ripresa di un confronto che ora però, per essere realmente produttivo, deve svilupparsi a tutto campo sulle tante questioni richiamate negli interventi di questa mattina”.

Si evidenzia una richiesta di superare le rigidità nell’assunzione di personale e nella riduzione del precariato ricorrendo a mezzi emergenziali data la situazione.

Così è, ad esempio, nella piattaforma presentata in videoconferenza al ministro Azzolina dalla Flc Cgil si propone:

  • di confermare gli attuali organici delle scuole per evitare di aggravare il lavoro delle segreterie alla ripresa del nuovo anno;
  • tenere dei concorsi per soli titoli “per individuare subito i docenti da assumere prevedendo a valle momenti di valutazione e accertamento della idoneità”;
  • andare oltre il normale turn over dei docenti per consentire agli studenti di recuperare quanto perso in questo periodo.

In questo senso per l’organizzazione sindacale è necessario ricondurre i posti consolidati nell’ultimo triennio dall’organico di fatto a quello di diritto.

Inoltre, per l’Flc si deve prevedere continuità contrattuale a tutto il personale (docenti e ATA) garantendo ai lavoratori assunti nel periodo dell’emergenza la proroga fino alla fine di questo periodo.

Mentre agli studenti va garantita una valutazione che non faccia perdere loro l’anno scolastico, eventualmente riservandosi il recuperare delle lacune nel prossimo anno. Pertanto, dagli esami di Stato viene richiesto da Flc che siano escluse le prove Invalsi e PCTO, l’ex alternanza scuola-lavoro.

Nella stessa direzione si muovono anche le richieste dell’Usb che criticando fortemente la centralità data dal Miur alla didattica a distanza chiede che venga

“ridotto realmente il numero massimo di alunni per classe, così da consentire a tutti un reale recupero delle attività non svolte quest’anno ed una prosecuzione del percorso scolastico in un ambiente che sia davvero didatticamente costruttivo ed efficace”.

Insomma alla Azzolina si chiede di abbandonare la «nostalgia» per una normalità del tutto irraggiungibile e comunque certamente non ottimale. Per i sindacati serve dunque un cambio di passo radicale che immetta risorse straordinarie nel settore dell’istruzione.

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