Scuola, tutte le novità in Legge di Bilancio 2021: dalle assunzioni al digitale

Stefano Paterna - Scuola

La Legge di Bilancio 2021 approvato in Consiglio dei Ministri prevede per la scuola uno stanziamento complessivo di 3,7 miliardi di euro per assunzioni di 25.000 docenti di sostegno, edilizia scolastica e digitalizzazione. Per la Flc Cgil le risorse sono insufficienti per stabilizzare i precari e adeguare gli stipendi alla media europea.

Scuola, tutte le novità in Legge di Bilancio 2021: dalle assunzioni al digitale

La Legge di Bilancio 2021 approvata dal Consiglio dei ministri il 16 novembre ha portato con sé molte novità anche per il mondo della scuola.

Gli investimenti in materia di istruzione riguardano soprattutto i capitoli delle assunzioni di docenti di sostegno, la digitalizzazione e l’edilizia scolastica per complessivi 3,7 miliardi di euro.

Numeri che hanno permesso al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina di commentare così l’approvazione del Disegno di Legge di Bilancio 2021, che comunque ora dovrà passare al vaglio del Parlamento:

“Il mondo dell’istruzione è tornato al centro degli investimenti: lo dimostrano le risorse mobilitate in questi mesi, lo dimostra questa ulteriore iniezione di fondi. Lo sviluppo del Paese passa dalla formazione dei più giovani che deve essere di qualità. E la qualità si ottiene solo investendo le risorse che servono”.

Vediamo però nel dettaglio i contenuti che la Manovra riserva alla scuola.

Legge di Bilancio 2021: dai docenti di sostegno all’edilizia scolastica

Ma quali sono i provvedimenti inclusi nella Legge di Bilancio 2021 che fanno tanto scaldare il cuore del ministro Azzolina?

Si tratta di uno stanziamento pari a 3,7 miliardi di euro, dei quali 2,2 di spesa corrente (in pratica stipendi e beni di consumo e intermedi delle scuole) e 1,5 di investimenti.

Tutte queste risorse possono identificate meglio se raggruppate per obiettivi:

  • innanzitutto il capitolo assunzioni che prevede un piano pluriennale per l’assunzione di 25.000 docenti di sostegno in organico di diritto, insieme a finanziamenti specifici per la formazione degli insegnanti in materia di inclusione degli alunni disabili. Inoltre, ci sarà spazio per 1.000 insegnanti in più nella scuola dell’infanzia, in aggiunta ai 60 milioni di euro di investimenti proprio per la fascia di età 0-6 anni. Sempre 1.000 sono anche i posti confermati di assistenti tecnici per le scuole del primo ciclo dal 2021-22 con prosecuzione al 30 giugno dei tempi determinati previsti fino al 31 dicembre 2020;
  • 1,5 miliardi di euro riguardano invece l’edilizia scolastica: capitolo che vede anche la proroga dei poteri commissariali concessi agli enti locali per consentire una più rapida esecuzione dei progetti;
  • cresce anche il fondo pluriennale per l’offerta formativa delle scuole al fine della riduzione delle disuguaglianze con più 117,8 milioni per il 2021, 106,9 milioni per il 2023, 7,3 milioni per il 2024 e il 2025 e più 3,4 milioni per il 2026;
  • 40 sono invece i milioni di euro investiti per la digitalizzazione della scuola, in particolare 8 milioni andranno per gli animatori digitali, le équipe formative di docenti per l’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale e per la formazione specifica dei docenti e degli studenti;
  • 200 milioni di euro alle regioni e 150 ai comuni per il trasporto scolastico.

Legge di Bilancio 2021: Cgil, le risorse per la scuola non sono sufficienti

I contenuti della Legge di Bilancio 2021 approvata dal Governo sono stati illustrati dal ministero dell’Istruzione alle organizzazioni sindacali il 18 novembre e subito dopo è arrivato il primo giudizio di insufficienza da parte della Flc Cgil.

Per il sindacato è necessario stabilizzare i precari della scuola, adeguare gli stipendi del personale docente e Ata alla media europea rinnovando i contratti scaduti da anni, riaprire le aule alla didattica in presenza garantendo trasporto scolastico e presidi sanitari.

Serve, secondo il sindacato, un pacchetto di misure che forniscano un segnale forte della direzione nella quale si procederà con l’impiego dei fondi europei del Next Generation Eu.

Peraltro, il riferimento al rinnovo dei contratti si lega necessariamente alla mobilitazione del pubblico impiego in generale, culminata pochi giorni fa con l’indizione dello sciopero generale del 9 dicembre.

La saldatura tra le richieste e le vertenze che si stanno attivando in settori essenziali per la vita del paese come la pubblica amministrazione, la sanità e la scuola, costituiscono ormai una vera“ emergenza nell’emergenza” della pandemia per il governo Conte.

Anche per la scuola, pertanto, il nodo rimane quello delle risorse.

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