Il Bonus mobili ridotto e l’aumento mascherato della pressione fiscale

Domenico Catalano - Imposte

Con la riduzione delle agevolazioni fiscali i contribuenti si ritrovano a dover sostenere maggiori imposte. È il caso del bonus mobili, per cui dal 2023 si riduce l’importo massimo di spesa ammessa, da 10.000 a 5.000 euro.

Il Bonus mobili ridotto e l'aumento mascherato della pressione fiscale

Bonus mobili, dal 2023 l’agevolazione fiscale sarà dimezzata, passando da un massimo di 10.000 euro a soli 5.000.

In un periodo in cui le imposte crescono, la riduzione delle agevolazioni fiscali come questo bonus potrebbe essere intesa come un aumento di tassazione mascherato.

Un incremento indiretto che però ha un impatto importante sulla spesa dei contribuenti, che in questo caso devono anche prestare la massima attenzione a quando svolgere i lavori (che danno diritto al bonus) per non perdere una quota importante del beneficio.

Fino al 31 dicembre 2022, infatti, sarà possibile usufruire del bonus del 50 per cento, con il tetto massimo di 10.000 euro, per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in relazione ad interventi di ristrutturazione iniziati dal 1° gennaio 2021.

Bonus mobili, la riduzione delle agevolazioni fiscali maschera un aumento di tassazione

Continua a ridursi la convenienza delle agevolazioni fiscali come il bonus mobili, che prevedono un calo progressivo del beneficio con negli anni.

Il bonus mobili prevede dal 2023 la rideterminazione del limite di spesa ammesso alla detrazione 50 per cento.

Si passa, a partire dal 1° gennaio, dai 10.000 euro attuali a 5.000 euro, il che significa un detrazione di 2.500 euro anziché di 5.000 euro.

Si tratta di modifiche che hanno un forte impatto sulla spesa dei contribuenti, i quali si ritrovano a spendere di più e a pagare più tasse, solamente per aver usufruito più tardi del beneficio.

Il calo progressivo previsto per le agevolazioni fiscali sembrerebbe in realtà un aumento di tassazione mascherato.

Limitandole si ottiene, infatti, proprio questo effetto.

Prendiamo il caso del già citato bonus mobili, dal 31 dicembre si ridurrà notevolmente la convenienza del beneficio e chi ha avviato oppure intende avviare interventi di ristrutturazione (condizione necessaria per l’accesso al beneficio) dovrà prestare la massima attenzione per non rischiare di perdere quote importanti.

Il bonus è fruibile in detrazione presentando la dichiarazione dei redditi e ridurre il tetto massimo di spesa detraibili comporta oneri maggiori per i soggetti che lo utilizzano, i quali si ritrovano a dover pagare più tasse.

Le agevolazioni fiscali consentono di beneficiare di detrazioni, che assumono un ruolo molto importante nel limitare le spese dei contribuenti, soprattutto nei periodi in cui il legislatore alza le tasse ordinarie.

Una riduzione delle agevolazioni sembrerebbe mascherare ulteriori aumenti, senza effettivamente consentire un buon risparmio.

Bonus mobili: come fruire del limite di spesa massimo entro il 31 dicembre 2022

C’è tempo fino al 31 dicembre 2022, dunque, per usufruire del limite di 10.000 euro per le spese ammesse in detrazione al 50 per cento.

Il bonus è riconosciuto per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici da destinare all’arredo di immobili che hanno subito interventi di ristrutturazione.

Il bonus del 50 per cento per le spese sostenute nel 2022 per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, infatti, spetta a condizione che la spesa sia collegata a lavori iniziati a partire dal 1° gennaio 2021.

L’acquisto dei mobili deve avvenire a lavori già avviati.

Come indicato dall’Agenzia delle Entrate, ai fini del riconoscimento, conta la data di inizio dei lavori di ristrutturazione e non quella del pagamento degli stessi.

Sarà possibile usufruire del bonus fino al 2024 ma, come detto, a partire dal 1° gennaio 2023 il limite di spesa ammesso sarà ridotto a 5.000 euro, riconoscendo una detrazione massima di 2.500 euro, fruibile in 10 rate annuali costanti attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi.

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