Bonus per le lavoratrici madri: a chi spetta il contributo?

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

In Gazzetta Ufficiale le novità sul bonus per le lavoratrici madri: l'esonero, nella maggior parte dei casi, diventa un contributo fino a 480 euro. A chi spetta?

Bonus per le lavoratrici madri: a chi spetta il contributo?

Per il 2025 il bonus per le lavoratrici madri introdotto sotto forma di esonero contributivo diventa, nella maggior parte dei casi, un contributo netto fino a 480 euro.

Mentre il decreto attuativo per dare seguito alle disposizioni dell’ultima Legge di Bilancio è rimasto inattuato dal 31 gennaio, arriva una totale ridefinizione dell’agevolazione.

Le novità annunciate dalla Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale ieri, 30 giugno: modifiche nero su bianco nell’articolo 6 del decreto legge n. 95 del 2025.

Nella platea di beneficiarie dipendenti, autonome e professioniste: per ottenere l’importo sarà necessario presentare domanda all’INPS.

Bonus per le lavoratrici madri: a chi spetta il contributo fino a 480 euro?

Le novità creano un doppio binario per l’erogazione del bonus lavoratrici madri nel 2025.

È previsto un contributo fino a 480 euro per dipendenti, autonome e professioniste:

  • con due figli o figlie e fino al mese del compimento del decimo anno da parte del secondo figlio;
  • con più di due figli o figlie e fino al mese del compimento del diciottesimo anno da parte del più giovane: sono escluse coloro che hanno un rapporto a tempo indeterminato che continueranno a beneficiare della decontribuzione già prevista dalla Manovra 2024 per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.

Come requisito fondamentale resta da rispettare il limite di reddito fissato a 40.000 euro. E, come nella formulazione iniziale, le donne che operano nel settore domestico non rientrano nella platea di beneficiarie.

Bonus per le lavoratrici madri: come funziona?

Come si legge nel Decreto Economia, le lavoratrici avranno diritto a un bonus di 40 euro al mese per tutto l’anno che verrà erogato in un’unica soluzione a dicembre.

L’importo finale, che sarà corrisposto con la mensilità di dicembre, si calcolerà tenendo conto di “ogni mese o frazione di mese” coperta dal rapporto di lavoro o dall’attività di lavoro autonomo.

Stando alla lettura della norma, per ottenere il contributo non solo le autonome e le professioniste iscritte alla gestione separata dovranno rivolgersi all’INPS, ma tutte le lavoratrici interessate.

Diversamente da quanto anticipato da Calderone non sembra esserci un binario diverso per le professioniste iscritte alle casse di previdenza privatizzate.

Per tutte le beneficiarie, l’importo di 480 euro è netto e non viene considerato nel calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che viene utilizzato per accedere a una serie di bonus o per calcolarne la cifra.

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