Blocco assunzioni PA nel 2019, non per le forze dell’ordine

Stefano Paterna - Pubblica Amministrazione

La Legge di Bilancio ha bloccato le assunzioni nella pubblica amministrazione fino al 15 novembre 2019, ma non tra le forze dell'ordine dove ce ne saranno più di mille.

Blocco assunzioni PA nel 2019, non per le forze dell'ordine

La Legge di Bilancio 2019 ha bloccato le nuove assunzioni nella pubblica amministrazione fino al 15 novembre 2019. Ma non per tutti: 1043 nuovi ingressi tra polizia, carabinieri , guardia di finanza e polizia penitenziaria avverranno comunque nell’arco del 2019, mentre se ne aggiungeranno altre 6150 da qui al 2023.

Nonostante le pressioni della Commissione europea sul governo italiano abbiano prodotto tra l’altro modifiche rilevanti alla linea politica in materia di nuovi ingressi nelle file dei dipendenti pubblici, facendo fare marcia indietro al ministro per la PA, Giulia Bongiorno, nel settore delle forze dell’ordine il ridimensionamento non è avvenuto.

Il vicepremier, nonché ministro dell’Interno Matteo Salvini (collega di partito della Bongiorno) non ha voluto ammainare anche la bandiera della sicurezza dei cittadini.

Le giustificazioni in merito per una tale scelta sono note: la prevenzione del terrorismo internazionale, il fenomeno dell’immigrazione ritenuto un’emergenza di ordine pubblico, la presenza invece effettiva in diverse regioni del sud di almeno tre grandi organizzazioni criminali che esercitano un rilevante controllo del territorio.

In realtà, i dati statistici del ministero dell’Interno in materia di reati gravi come l’omicidio dimostrerebbero il contrario attestando il loro calo tra il 2016 e il 2017 del 11,2 per cento, del 7 per cento per i furti e del 8,7 per cento per le rapine.

Nessun blocco assunzioni per le forze dell’ordine. Italia al 6° posto per numero di addetti

Ora però ad aumentare i dubbi ci si mette anche Eurostat.

L’ufficio di statistica dell’Ue ha pubblicato il 4 gennaio i dati del 2016 sul numero di appartenenti alle forze dell’ordine per 100mila abitanti, rilevando che l’Italia si attesta al sesto posto con 453 addetti dietro Cipro, Malta, Grecia, Croazia e Lettonia.

Di fatto il primo tra i grandi paesi europei per numero di poliziotti, distanziando i grandi paesi del Vecchio Continente come la Spagna che ne conta 361, la Francia 326, la Germania 297, mentre l’Ungheria di Orban (sensibilissima alle tematiche relative all’ordine pubblico) è ultima con soli 90 poliziotti su 100mila abitanti.

Peraltro, la media europea di 318 addetti attesta anche una lenta riduzione del personale avvenuta negli ultimi anni: precisamente del 3,4 per cento dal 2009 al 2016, con la presenza in quest’ultimo anno di un milione e seicentomila poliziotti in tutta Europa.

Blocco assunzioni PA, sanità a rischio

Ora vi è certo da tener conto dell’invecchiamento degli addetti al comparto della sicurezza, un elemento che in un settore come questo è rilevante.

Ma anche l’aumento dell’età anagrafica è una caratteristica comune a tutti i settori della pubblica amministrazione: ad esempio nella sanità il pensionamento di molti medici potrebbe mettere in seria difficoltà il sistema a partite dal 2023 per quanto riguarda specializzazioni come i pediatri e gli internisti, stando ai dati diffusi del sindacato dei medici Anaao.

Dunque, la problematica della “coperta corta” o meglio della scarsità delle risorse pone in primo piano la rilevanza delle scelte politiche e la loro conseguente opinabilità. I numeri per ora dimostrano solo che la pubblica amministrazione nel suo complesso in Italia è in una situazione di emergenza, non l’ordine pubblico in particolare.

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