In Gazzetta Ufficiale il DPCM con la ripartizione delle risorse del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave e senza sostegno familiare. In arrivo fondi per il supporto al domicilio e il co-housing
In arrivo i fondi per l’inclusione sociale dei disabili gravi privi del sostegno familiare.
La delibera del Consiglio dei Ministri autorizza le ministre del Lavoro e della Disabilità ad adottare il decreto con la ripartizione 2024 del Fondo ai sensi della legge “Dopo di Noi”, dopo i ritardi legati alla mancata intesa in conferenza unificata.
Il decreto stanzia poco più di 72 milioni di euro per interventi e servizi di assistenza, in particolare supporto abitativo.
Inclusione persone con disabilità: via libera al decreto che ripartisce oltre 72 milioni
Nella riunione dello scorso 4 dicembre, il Consiglio dei Ministri ha adottato la delibera che autorizza il Ministero del Lavoro e quello per le Disabilità ad adottare il decreto che ripartisce, per il 2024, le risorse del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, ai sensi della legge n. 112/2016 (la cosiddetta “Dopo di noi”).
La delibera è stata adottata tenendo conto della necessità di scongiurare ulteriori ritardi nella procedura di riparto e assegnazione delle risorse alle singole regioni, dato che su tale decreto non è stata raggiunta l’intesa in sede di Conferenza unificata.
La delibera è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6 dicembre, con in allegato il decreto con la ripartizione dei fondi, poco più di 72 milioni di euro.
Tali risorse saranno destinate al finanziamento di interventi e servizi per garantire l’assistenza alle persone con disabilità grave, come definita all’articolo art. 3, comma 3 della legge 104, che non hanno alcun sostegno familiare.
Di queste, l’80 per cento viene attribuito secondo i vecchi criteri (art. 5, comma 2, del decreto 23 novembre 2016), mentre il restante 20 per cento in ragione della quota di persone con disabilità grave di età compresa tra 18 e 64 anni che vivono in famiglia come figli, da sole o che sono istituzionalizzate. Tale quota è stimata sulla base dei dati forniti dall’ISTAT e dall’INPS.
Le risorse assegnate al Fondo vanno utilizzate per gli interventi e i servizi individuati all’art. 3 del citato decreto del 23 novembre 2016, nello specifico interventi per favorire l’accompagnamento verso l’autonomia e l’uscita dal nucleo familiare di origine, anche mediante soggiorni temporanei al di fuori del contesto familiare (abitazioni, gruppi-appartamento o soluzioni di co-housing che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare).
15 dei 72 milioni stanziati sono specificamente destinati al rafforzamento dell’assistenza alle persone con disabilità grave:
- senza entrambi i genitori, del tutto prive di risorse economiche reddituali e patrimoniali, che non siano i trattamenti percepiti per via della condizione di disabilità;
- i cui genitori, per via dell’età o della propria situazione di disabilità, non sono più in grado di continuare a garantire il sostegno genitoriale necessario ad una vita dignitosa;
- inserite in strutture residenziali dalle caratteristiche molto lontane da quelle che riproducono le condizioni abitative e relazionali della casa familiare.
La programmazione degli interventi
Per quanto riguarda la programmazione degli interventi e dei servizi, le regioni definiscono e adottano la pianificazione nel rispetto dei modelli organizzativi regionali e delle modalità di confronto con le autonomie locali individuate in ciascuna regione. Dovrà comunque essere previsto l’adeguato coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità.
La programmazione regionale deve contenere le seguenti informazioni, come previsto dall’allegato B al decreto:
- il quadro di contesto e le modalità di attuazione dell’integrazione sociosanitaria;
- le modalità di individuazione dei beneficiari;
- la descrizione degli interventi e dei servizi programmati;
- la programmazione delle risorse finanziarie;
- le modalità di monitoraggio degli interventi.
Il Ministero del lavoro procede all’erogazione delle risorse attribuite a ciascuna regione una volta valutata, entro 30 giorni dalla finalizzazione di cui all’art. 4, comma 2 del citato decreto, la coerenza della programmazione con le finalità previste.
L’erogazione delle risorse del Fondo per l’anno 2024 è anche condizionata alla rendicontazione sull’utilizzo di almeno il 75 per cento della quota relativa all’annualità 2022, su base regionale.
La ripartizione delle risorse vede al primo posto la Lombardia con oltre 12,6 milioni di euro. Seguono poi il Lazio, con 8,1 milioni, la Campania, con 6,6 milioni e la Sicilia con 6,1 milioni di euro.
Fanalini di coda Basilicata (665.114 euro), Molise (345.570 euro) e Valle d’Aosta (147.481 euro).
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Inclusione persone con disabilità: via libera al decreto che ripartisce oltre 72 milioni