Addizionali regionali Irpef 2019: aliquote, calcolo e agevolazioni

Rosy D’Elia - Irpef

Addizionali regionali Irpef 2019: le aliquote regione per regione, le regole per il calcolo e le agevolazioni previste. Le percentuali nell'elenco pubblicato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Addizionali regionali Irpef 2019: aliquote, calcolo e agevolazioni

Addizionali regionali Irpef 2019: ecco la tabella con le aliquote regione per regione, come si effettua il calcolo e quali sono le agevolazioni previste.

Nonostante le preoccupazioni, non si segnala nessun aumento per il 2019 e, al contrario, in alcune regioni come la Sicilia si abbassa l’aliquota Irpef dovuta dai contribuenti residenti.

Una buona notizia dopo il timore di imposte più salate: il rischio di aliquote più alte è scongiurato a livello regionale, ora si attendono i dati sulle comunali entro il 31 marzo, ultimo giorno per l’approvazione dei bilanci dei comuni.

Le regioni hanno dovuto rispettare la scadenza del 31 dicembre per approvare i loro bilanci. Sarebbe questa la ragione per cui lo sblocco delle aliquote, previsto dalla Legge di Bilancio, non ha avuto effetti sul 2019: la Manovra, infatti, è stata approvata il 30 dicembre 2018.

Dopo le dovute premesse, scendiamo ora nel dettaglio e analizziamo le novità nonché la tabella pubblicata dal MEF delle aliquote relative all’addizionale regionale Irpef dovuta per il 2019.

Addizionali regionali Irpef 2019: nessun aumento nelle aliquote pubblicate dal MEF

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato le aliquote che si applicano ai contribuenti per quest’anno nella sezione del sito dedicata all’addizionale regionale Irpef.

Il 7 febbraio l’Assemblea dei presidenti regionali di Confprofessioni e l’Osservatorio delle libere professioni, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, hanno pubblicato il rapporto sull’andamento delle addizionali regionali e comunali dal 2006 al 2016, che hanno registrato una vera e propria impennata.

Il valore dall’addizionale regionale è cresciuto del 60,2% in dieci anni, passando dai 7,47 miliardi di euro nel 2006 agli 11,95 miliardi di euro nel 2016.

E anche per il 2019 c’era il forte rischio di un aumento: oltre allo sblocco delle aliquote, si temeva che le addizionali Irpef, comunali e regionali, venissero usate per fare da contrappeso al regime forfettario, dal 2019 accessibile per una platea di contribuenti più ampia.

Ma i dati pubblicati dal MEF tranquillizzano, almeno a livello regionale, non c’è nessun aumento delle aliquote per il 2019. In Sicilia la percentuale scende dall’1,50% all’1,23%.

0,70% è l’aliquota più bassa ed è fissata in Friuli Venezia Giulia, mentre Lazio e Piemonte hanno fissato la percentuale massima prevista del 3,33% per lo scaglione di reddito più alto.

Aliquote addizionali regionali Irpef 2019: tabella MEF

Sulla base degli elenchi pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, aggiornato al 1° febbraio 2019, riportiamo di seguito una tabella che riepiloga le aliquote dell’addizionale regionale Irpef regione per regione, in ordine alfabetico.

RegioneAliquotaFascia
ABRUZZO 1,73 Aliquota Unica
BASILICATA 1,23 fino a 15000.00 euro
BASILICATA 1,23 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
BASILICATA 1,23 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
BASILICATA 1,73 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
BASILICATA 2,33 oltre 75000.00 euro
BOLZANO 1,23 Aliquota Unica
CALABRIA 1,73 Aliquota Unica
CAMPANIA 2,03 Aliquota Unica
EMILIA-ROMAGNA 1,33 fino a 15000.00 euro
EMILIA-ROMAGNA 1,93 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
EMILIA-ROMAGNA 2,03 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
EMILIA-ROMAGNA 2,23 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
EMILIA-ROMAGNA 2,33 oltre 75000.00 euro
FRIULI VENEZIA GIULIA 0,7 fino a 15000.00 euro
FRIULI VENEZIA GIULIA 1,23 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
FRIULI VENEZIA GIULIA 1,23 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
FRIULI VENEZIA GIULIA 1,23 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
FRIULI VENEZIA GIULIA 1,23 oltre 75000.00 euro
LAZIO 1,73 fino a 15000.00 euro
LAZIO 2,73 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
LAZIO 2,93 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
LAZIO 3,23 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
LAZIO 3,33 oltre 75000.00 euro
LIGURIA 1,23 fino a 15000.00 euro
LIGURIA 1,81 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
LIGURIA 2,31 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
LIGURIA 2,32 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
LIGURIA 2,33 oltre 75000.00 euro
LOMBARDIA 1,23 fino a 15000.00 euro
LOMBARDIA 1,58 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
LOMBARDIA 1,72 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
LOMBARDIA 1,73 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
LOMBARDIA 1,74 oltre 75000.00 euro
MARCHE 1,23 fino a 15000.00 euro
MARCHE 1,53 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
MARCHE 1,7 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
MARCHE 1,72 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
MARCHE 1,73 oltre 75000.00 euro
MOLISE 1,73 fino a 15000.00 euro
MOLISE 1,93 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
MOLISE 2,13 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
MOLISE 2,23 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
MOLISE 2,33 oltre 75000.00 euro
PIEMONTE 1,62 fino a 15000.00 euro
PIEMONTE 2,13 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
PIEMONTE 2,75 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
PIEMONTE 3,32 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
PIEMONTE 3,33 oltre 75000.00 euro
PUGLIA 1,33 fino a 15000.00 euro
PUGLIA 1,43 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
PUGLIA 1,71 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
PUGLIA 1,72 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
PUGLIA 1,73 oltre 75000.00 euro
SARDEGNA 1,23 Aliquota Unica
SICILIA 1,23 Aliquota Unica
TOSCANA 1,42 fino a 15000.00 euro
TOSCANA 1,43 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
TOSCANA 1,68 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
TOSCANA 1,72 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
TOSCANA 1,73 oltre 75000.00 euro
TRENTO 1,23 Aliquota Unica
UMBRIA 1,23 fino a 15000.00 euro
UMBRIA 1,63 oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro
UMBRIA 1,68 oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro
UMBRIA 1,73 oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro
UMBRIA 1,83 oltre 75000.00 euro
VALLE D’AOSTA 1,23 Aliquota Unica
VENETO 1,23 Aliquota Unica

Addizionali regionali irpef 2019: calcolo ed esempio

L’addizionale regionale all’IRPEF è stata istituita dell’art. 50 del D.Lgs. n. 446 del 1998 che determina anche le regole per il calcolo.

L’addizionale regionale Irpef si stabilisce applicando l’aliquota, fissata dalla Regione e dalla Provincia autonoma in cui il contribuente ha la residenza, al reddito complessivo determinato ai fini dell’Irpef, al netto degli oneri deducibili riconosciuti ai fini di tale imposta.

L’addizionale regionale è dovuta se per lo stesso anno l’Irpef, al netto delle detrazioni riconosciute e del credito di imposta per gli utili distribuiti da società ed enti e per i redditi prodotti all’estero, risulta dovuta.

Facciamo un esempio pratico su come eseguire il calcolo dell’addizionale regionale Irpef sui redditi 2019:

un soggetto con reddito pari a 20.000 euro e residente in Abruzzo, dove si applica un’aliquota fissa, dovrà corrispondere un’imposta pari a 346 euro, l’1,73% di 20.000

Nel caso in cui il contribuente sia residente in una regione che prevede diversi scaglioni per fasce di reddito, in caso di reddito superiore a quello previsto per l’applicazione dell’aliquota base, le aliquote addizionali regionali successive vengono applicate solo per la parte di reddito eccedente. E il calcolo viene effettuato in questo modo:

Prendiamo ad esempio un soggetto con reddito pari a 20.000 euro e residente nel Lazio: dovrà versare 259,50 euro (l’1,73% di 15.000) + 136,5 (il 2,73% di 5.000, somma eccedente).

Addizionali regionali Irpef 2019: le agevolazioni

Così come ogni regione stabilisce la sua aliquota, può stabilire anche agevolazioni in base a particolari requisiti del contribuente.

Le regioni possono, inoltre, disporre detrazioni dall’addizionale stessa in luogo dell’erogazione di sussidi, voucher, buoni servizio e altre misure di sostegno sociale previste dalla legislazione regionale.

In Sardegna dal 2019 per i soggetti aventi un reddito imponibile ai fini dell’addizionale regionale all’IRPEF non superiore a euro 55.000 e con figli minorenni fiscalmente a carico viene introdotta una detrazione dall’importo dovuto a titolo di addizionale regionale all’IRPEF di 200 euro per ogni figlio minorenne, in proporzione alla percentuale e ai mesi a carico. La detrazione è aumentata di un importo pari a euro 100 per ogni figlio con diversa abilità ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

E così anche in altre parti d’Italia sono previste delle agevolazioni.

Solo per fare qualche esempio, a Bolzano a tutti i contribuenti spetta una deduzione di 28.000 euro. Ai contribuenti con un reddito imponibile ai fini dell’addizionale regionale Irpef non superiore a 70.000 euro e con figli a carico, spetta una detrazione d’imposta di 252 euro per ogni figlio in proporzione alla percentuale e ai mesi di carico. Nella verifica della soglia per ottenere la detrazione figli (70.000) si deve tener conto anche del reddito assoggettato a cedolare secca sugli affitti mentre non si tiene conto della citata deduzione di 28.000 euro. Se l’imposta dovuta è minore della detrazione non sorge alcun credito d’imposta.

In Piemonte le detrazioni per carichi di famiglia di cui all’art. 12 del TUIR sono maggiorate delle seguenti detrazioni regionali:

  • 250,00 euro per ogni figlio portatore di handicap;
  • 100,00 euro per i contribuenti con più di tre figli a carico, per ciascun figlio, a partire dal primo, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati.

Mentre in Veneto è prevista un’aliquota agevolata pari allo 0,9% per i soggetti disabili con un reddito imponibile non superiore a 45.000 euro e per i contribuenti con un familiare disabile fiscalmente a carico e con un reddito imponibile non superiore a 45.000 euro. Se la persona con disabilità è fiscalmente a carico di più soggetti, l’aliquota dello 0,9% si applica a condizione che la somma dei redditi delle persone di cui è a carico non sia superiore a 45.000 euro.

Nel Lazio, in cui si prevedono 5 diversi scaglioni di reddito, l’aliquota base dell’1,73% si applica anche ai soggetti con redditi imponibili non superiori ai 35 mila euro, o anche a 50 mila euro con figli a carico.

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