PIR anche per le società immobiliari dal 2018

Redazione - Irpef

Nuova opportunità di crescita per le società immobiliari grazie all'estensione dei PIR, i piani individuali di risparmio, ad opera della Legge di Bilancio 2018.

PIR anche per le società immobiliari dal 2018

PIR immobiliari al debutto grazie alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018.

Se fino allo scorso anno le società del settore erano escluse dalla possibilità di emettere piani individuali di risparmio, la manovra di bilancio ha previsto che, a partire dal 1° gennaio 2018, anche gli strumenti finanziari emessi dalle società immobiliari potranno rientrare anche tra gli investimenti qualificati e contribuire alla determinazione della soglia minima del 70 per cento del PIR.

Tutti i chiarimenti su requisiti e le agevolazioni previste per le persone fisiche che investono in PIR sono contenuti nella circolare n. 3/E pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 26 febbraio 2018, all’interno della quale sono affrontate anche le novità che riguardano le società immobiliari.

In merito al regime di detassazione previsto per i redditi prodotti dai PIR delle società immobiliari si applicano le stesse regole previste per la generalità dei piani di risparmio individuali: l’investimento dovrà esser mantenuto per almeno 5 anni.

Ed è proprio il vincolo di durata del piano che potrebbe dare nuovo respiro al settore immobiliare, che con i PIR potrà contare su nuovi fonti di finanziamento e su una reale crescita.

PIR anche per le società immobiliari dal 2018

Con l’estensione dei PIR anche alle società immobiliari a partire dal 1° gennaio 2018 è stata corretta un’anomalia: è stata questa la reazione delle imprese del settore che, anche a fronte dei dati più che positivi sulla raccolta di piani individuali di risparmio nel 2017, hanno accolto con entusiasmo la novità introdotta.

A partire dal 1° gennaio, l’ambito degli investimenti qualificati ammessi ai PIR a lungo termine si estende anche agli strumenti finanziari emessi da imprese che svolgono attività immobiliari.

Per gli investitori la normativa prevede un particolare regime di agevolazioni fiscali e i redditi prodotti dai PIR saranno esentasse, nel rispetto dei vincoli di durata, di composizione e di importo investito e sono inoltre esenti dalle imposte di successione.

Ma cosa sono i PIR e quali sono i vantaggi e i requisiti previsti per gli investitori?

PIR, cosa sono i piani individuali di risparmio a lungo termine

I PIR, così come definiti dalla Legge di Bilancio 2018, sono un insieme di prodotti e strumenti finanziari che generano rendimenti esentasse: i redditi da capital gain così come i rendimenti prodotti non saranno tassati e sugli stessi non si applica l’imposta di successione e donazione.

Per poter beneficiare delle agevolazioni previste, il PIR dovrà esser composto per almeno il 70% da investimenti in strumenti finanziari di aziende italiane o europee con stabile organizzazione in Italia e, di questo 70%, almeno il 30% dovrà esser composto da strumenti finanziari di PMI.

I soggetti che potranno investire i propri risparmi in piani individuali di risparmio e beneficiare delle agevolazioni fiscali sono le persone fisiche fuori dall’esercizio dell’attività d’impresa.

Limiti di investimento

Oltre ai requisiti sopra elencati e necessari al fine di poter beneficiare della detassazione dei redditi prodotti dai PIR, la legge prevede specifici limiti di investimento.

Ciascun contribuente non potrà essere titolare di più di un PIR e il limite massimo dell’importo investito non potrà superare l’importo annuo di 30.000 euro e il limite complessivo di valore di 150.000 euro.

Si ricorda che, per poter fruire delle agevolazioni fiscali sui PIR immobiliari e sugli ulteriori investimenti effettuati bisognerà esser residenti in Italia e che, in caso di trasferimento, verrà meno il diritto a beneficiarne.

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