Nuova fumata nera per il rinnovo del CCNL Funzioni locali. Il possibile aumento di stipendio derivante sblocco del salario accessorio introdotto dal DL PA non ha dato una spinta alla trattativa

I dipendenti di Regioni, Comuni ed Enti locali dovranno ancora attendere per il rinnovo del contratto.
Ieri c’è stata una nuova fumata nera dopo l’incontro tra ARAN e rappresentanze sindacali. Manca ancora un punto d’incontro sulle risorse, ritenute insufficienti.
L’aumento di stipendio, con l’avvicinamento alle Funzioni Centrali, prospettato dal decreto PA non ha portato gli effetti sperati dal governo alla trattativa.
L’accordo si auspica entro l’estate ma a questo punto l’applicazione delle novità, in primis l’adeguamento delle retribuzioni, potrebbe non arrivare prima del 2026.
Enti locali: slitta ancora il rinnovo del CCNL
Non si trova ancora l’accordo per il rinnovo del contratto delle Funzioni locali. L’incontro di ieri tra ARAN e sindacati si è concluso con una nuova fumata nera, le parti sono ancora lontane sulla parte relativa alle risorse, troppo poche secondo CGIL e UIL.
Non ha aiutato a colmare le distanze neanche la prospettiva di una aumento di stipendio, derivante dallo sblocco del salario accessorio previsto dal decreto PA, fresco di conversione in legge.
Il DL PA infatti ricordiamo ha previsto l’aumento delle risorse per il salario accessorio dei dipendenti degli enti locali con l’obiettivo di ridurre la disparità di retribuzione tra i dipendenti di Regioni, Comuni ed Enti locali e quelli delle Funzioni centrali e di limitare la fuga di personale dall’amministrazione locale.
Come detto, però l’incontro di ieri 22 maggio si è concluso con un nulla di fatto e la trattativa per il rinnovo del CCNL 2022/2025 resta bloccata.
Duro il commento del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo che accusa i sindacati di fare “solo politica sulla pelle dei lavoratori”.
“Il Governo, con il Decreto PA ha inserito una norma specifica per consentire agli Enti con bilanci in equilibrio di integrare il trattamento accessorio del personale. Bene, nonostante tutto questo, non è stato sufficiente superare lo stallo del negoziato. Non posso che dedurre che, da parte di Cgil e Uil, non vi sia alcuna volontà di concludere il contratto in corso e di avviare tempestivamente la nuova tornata 2025-2027, per la quale le risorse sono già disponibili.”
Dura anche l’immediata replica dei sindacati con Pierpaolo Bombardieri, Segretario UIL che ha commentato:
“Ribadiamo la richiesta di utilizzare subito le risorse previste nel bilancio 2025. Altrimenti è chi ha dimenticato la perdita del potere di acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici, proprio nel momento del rinnovo del contratto, a prendere in giro tutti, facendo propaganda politica.”
Il nuovo tavolo è convocato per il 10 giugno con l’auspicio delle parti di arrivare ad un punto d’incontro entro l’estate. I tempi però sono stretti e arrivati a questo punto è plausibile che l’applicazione delle novità, in primis l’adeguamento della retribuzione, possa arrivare non prima del 2026 considerando il necessario iter dopo la firma. Con il rinnovo i dipendenti pubblici dovrebbero ottenere in media circa 141 euro in più al mese.
Avviate le trattative per la tornata contrattuale 2025/2027
Un ritardo, quello dell’accordo sul rinnovo del CCNL Funzioni locali, che rischia di far saltare il calendario dei rinnovi 2025/2027.
In questi giorni infatti sono partite anche le trattative per la nuova tornata contrattuale, appunto quella relativa al triennio 2025/2027, per cui per la prima le risorse sono state stanziate in anticipo con la Legge di Bilancio 2025.
Trattative che riguardano non solo gli enti locali ma anche gli altri comparti anche se gli unici ad aver visto il rinnovo per il triennio 2022/2024, firmato a gennaio e operativo da marzo, sono i dipendenti delle Funzioni Centrali.
Ma finché non si arriverà alla firma del CCNL 2022/2024 non è possibile procedere con quello 2025/2027 e dette risorse resteranno inutilizzate.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Enti locali: slitta ancora il rinnovo del CCNL