La detassazione degli aumenti previsti dai rinnovi dei CCNL potrebbe comprendere anche i contratti firmati nel 2024. Un emendamento al testo della Manovra propone di allargare le maglie dell'agevolazione
Flat tax sugli aumenti previsti dai rinnovi contrattuali anche per i CCNL sottoscritti nel 2024.
Questa la proposta che si fa largo nel pacchetto stipendi della Manovra 2026, individuata tra gli emendamenti “segnalati” al testo.
Nella formulazione attuale il disegno di Legge di Bilancio prevede la detassazione degli aumenti di stipendio che derivano dai rinnovi dei contratti nazionali, per i redditi fino a 28.000 euro, per i CCNL firmati nel 2025 e nel 2026.
La novità permetterebbe di includere anche quelli sottoscritti l’anno scorso.
Flat tax sul rinnovo dei CCNL: ipotesi di estensione anche ai contratti firmati nel 2024
Sono più di 5.000 gli emendamenti presentati al testo della Legge di Bilancio 2026. Una prima scrematura è arrivata nelle ultime ore con i partiti che hanno individuato i circa 400 emendamenti “segnalati”, cioè quelli che saranno portati in Parlamento per la discussione e che potrebbero trovare spazio nel testo finale.
Non solo pensioni, tassa sull’oro e cedolare secca, tra le proposte ci sono anche quelle relative al pacchetto stipendi della Manovra.
Il prossimo anno è in arrivo una nuova misura per favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e preservare il potere d’acquisto di cittadini e cittadine. Si tratta della detassazione degli aumenti di stipendio che derivano dai rinnovi dei contratti nazionali.
Consiste, in sintesi, di una detassazione al 5 per cento da applicare agli aumenti di stipendio dei dipendenti che derivano dal rinnovo dei contratti, sono compresi quelli già conclusi nel 2025 e quelli che saranno firmati nel 2026.
Il trattamento di favore viene riservato solo a chi non supera la soglia dei 28.000 euro di reddito.
Ebbene, tra le proposte che dovranno essere discusse in Parlamento nelle prossime settimane c’è anche quella che prevede di estendere le maglie dell’agevolazione in modo da includere una platea più ampia di possibili beneficiari.
La proposta infatti prevede di estendere la flat tax sugli aumenti derivanti dai rinnovi contrattuali anche a tutti i CCNL firmati nel 2024. In questo modo sarebbero inclusi anche lavoratori e lavoratrici che si sono visti rinnovare il contratto nel corso dello scorso anno.
Una richiesta che era arrivata da più parti dopo l’annuncio della misura, per evitare di lasciare fuori dall’agevolazione i lavoratori e le lavoratrici di settori dove le parti sociali sono state “più diligenti” nelle procedure di rinnovo.
Ad essere interessati dalla possibile novità sarebbero ad esempio i dipendenti con CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi o Comunicazione.
Come si legge nella relazione tecnica alla Manovra, in base ai dati Istat, a fine giugno 2025 i lavoratori e le lavoratrici in attesa di rinnovo contrattuale erano 5,7 milioni. Tolti i dipendenti pubblici e chi guadagna più di 28.000 euro, i tecnici stimano una possibile platea di beneficiari di 3,3 milioni di dipendenti.
Flat tax sul rinnovo dei CCNL: si valuta anche l’aumento del limite di reddito
Non solo estensione della portata, includendo anche i contratti firmati nel 2024. Al vaglio c’è anche un’altra proposta che amplierebbe la platea di possibili beneficiari della misura.
Si tratta della possibilità di innalzare il limite reddituale individuato per ora a 28.000. Uno degli emendamenti segnalati presentati propone, infatti, di aumentare tale soglia a 35.000 euro.
Non resta che attendere il prosieguo dell’iter parlamentare del DdL Bilancio per capire quali proposte potranno andare avanti e riuscire ad entrare nel testo finale della Manovra e quali invece saranno abbandonate.
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