Disoccupazione: politiche attive e formazione al centro della strategia della Ministra Calderone

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

La Ministra del Lavoro, Marina Calderone, è intervenuta il 19 aprile al Forum di Confcommercio sottolineando come ad oggi ci siano più di un milione di posti di lavoro che non si riescono a coprire. Servono riforme delle politiche attive, che devono diventare anche proattive, semplificazione amministrativa e formazione

Disoccupazione: politiche attive e formazione al centro della strategia della Ministra Calderone

In Italia ci sono un milione di posti di lavoro che non si riescono a coprire e allo stesso tempo tante persone che sono fuori dal circuito lavorativo e quindi non attive nel mondo del lavoro.

Lo ha detto nella mattinata del 19 aprile 2023 Marina Calderone, la Ministra del Lavoro, intervenuta al Forum di Confcommercio.

Servono riforme importanti, a partire dalla revisione delle politiche attive del lavoro, che a detta della Ministra devono diventare anche proattive nell’accompagnare realmente al lavoro chi ne ha bisogno.

Poi è necessario puntare sulla formazione dei lavoratori, per garantire alle persone le competenze necessarie per lavorare, e tanta semplificazione sul fronte amministrativo.

Intanto, dalla bozza del Decreto Lavoro 2023 emergono i primi dettagli sulla misura che sostituirà il reddito di cittadinanza a partire dal prossimo anno e sui nuovi bonus assunzione per favorire l’occupazione, anche quella giovanile.

Disoccupazione: politiche attive e formazione al centro della strategia della Ministra Calderone

Durante il suo intervento, il 19 aprile 2023 al Forum di Confcommercio, la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, torna a parlare della necessità di intervenire sulla politiche attive e di investire nella formazione dei lavoratori.

“Oggi probabilmente abbiamo un milione di posti di lavoro che non riusciamo a coprire, mentre abbiamo tante persone che sono fuori dal circuito lavorativo e quindi dall’impegno attivo nel mondo del lavoro.”

Questo il dato che sottolinea la Ministra, specificando come sia importante prevedere nuove riforme, soprattutto per quanto riguarda le politiche attive, che devono accompagnare realmente all’impiego tutti i cittadini che che sono più lontani dal mondo del lavoro.

“Servono riforme fatte con buone norme, cominciando con il rivedere e riscrivere le politiche attive del lavoro.

Le politiche attive devono diventare anche proattive, di accompagnamento reale al lavoro che ha bisogno di tanto tantissimo accompagnamento.”

Al tema delle politiche attive si affianca poi quello della formazione e delle competenze. Per consentire alle imprese di assumere i lavoratori di cui hanno bisogno, infatti, è necessario fare in modo che questi siano formati per andare a ricoprire i ruoli richiesti.

“L’altro grande tema su cui stiamo lavorando è quello di fare in modo che le imprese possano avere i lavoratori formati per il lavoro che c’è ed è soprattutto per quelle che sono le sfide dell’oggi e del domani.”

I lavoratori e le lavoratrici, dunque, devono essere accompagnati e formati per andare a ricoprire i lavori che ci sono, ma comunque pensando al futuro, soprattutto in ottica della transizione ecologica e digitale.

Inoltre, sere una maggiore semplificazione dal lato amministrativo.

“serve tantissima semplificazione sul fronte amministrativo, la normazione confusa produce oneri burocratici che si scaricano sulle imprese.”

Decreto Lavoro 2023: le nuove misure per incentivare l’occupazione

Il tema dell’accompagnamento al lavoro dei soggetti più in difficoltà da questo punto di vista è il punto focale del nuovo strumento che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024.

Come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, infatti, il sussidio introdotto nel 2019 sarà abolito per lasciare spazio a nuove misure, poiché ritenuto dal Governo non abbastanza efficace proprio nella parte relativa all’accompagnamento al lavoro dei beneficiari.

Maggiori dettagli sono arrivati con la bozza del Decreto Lavoro 2023, che sarà presentata a brevi in Consiglio dei Ministri, dal prossimo gennaio entrerà in vigore la GIL, la Garanzia per l’inclusione, che sarà concessa ai nuclei familiari che presentano almeno un componente minorenne, disabile o con più di 60 anni.

A questa si affiancano due ulteriori strumenti:

  • la prestazione di accompagnamento al lavoro, attiva da settembre 2023 per coloro che hanno sottoscritto un Patto per il Lavoro legato al RdC;
  • la garanzia per l’attivazione lavorativa, per chi non ha i requisiti per la GIL e si trova in condizione di povertà.

Per incentivare l’occupazione dei percettori, inoltre, saranno attivati nuovi bonus assunzione per i datori di lavoro che assumono con contratto a tempo indeterminato, apprendistato, o trasformazione ma anche con contratto a termine.

I datori di lavoro potranno beneficiare di un esonero contributivo del 100 per cento per 2 anni e nel limite di 8.000 euro annui.

Come si legge nella bozza del testo, poi, è previsto anche un bonus assunzione per incentivare l’occupazione giovanile. I datori di lavoro che assumono NEET under 30, infatti, potranno ricevere un incentivo pari al 60 per cento dello stipendio lordo.

Si tratta di ragazzi e ragazze inattivi, cioè che non lavorano, non studiano e non sono coinvolti in percorsi di formazione.

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