Dipendenti pubblici, taglio alla pensione anticipata dal 2025: nessuna deroga sul calcolo

Alessio Mauro - Pensioni

Nessuna deroga sulle aliquote di calcolo della pensione anticipata per i dipendenti pubblici tra 65 e 67 anni, con l'effetto di un taglio degli assegni spettanti. Le indicazioni dell'INPS per i dipendenti di enti locali, sanità, insegnanti e uffici giudiziari nel messaggio del 25 agosto 2025

Dipendenti pubblici, taglio alla pensione anticipata dal 2025: nessuna deroga sul calcolo

I dipendenti pubblici di età compresa tra i 65 e i 67 anni che andranno in pensione anticipata dal 2025 non beneficeranno di alcuna deroga sul calcolo dell’assegno spettante.

In particolare, per i dipendenti di enti locali, sanità, insegnanti e ufficiali giudiziari scatta il taglio degli assegni in caso di opzione per l’anticipo della pensione. A chiarire le regole è l’INPS, con il messaggio n. 2491 pubblicato il 25 agosto.

Si tratta dell’effetto delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, che è intervenuta sulla disciplina dei limiti ordinamentali per gli statali ex-INPDAP}.

Si “annulla” la deroga all’applicazione delle nuove aliquote di rendimento delle pensioni previste dalla Manovra dell’anno precedente, per le dimissioni avvenute nell’anno in corso in caso di età dai 65 ai 67 anni.

Dipendenti pubblici, taglio alla pensione anticipata nel 2025: nessuna deroga sulle aliquote di calcolo

Le nuove indicazioni operative fornite dall’INPS con il messaggio del 25 agosto, condivise con il Ministero del Lavoro, seguono quelle già fornite con la circolare n. 53 del 5 marzo 2025 e interessano i dipendenti pubblici ex-INPDAP, passati all’INPS dal 2011, iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (CPDEL), alla Cassa per le pensioni ai sanitari (CPS), alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI) e alla Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari e ai coadiutori (CPUG).

Per effetto dell’adeguamento dell’età per la risoluzione del rapporto di lavoro al requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, la deroga all’applicazione delle nuove aliquote di rendimento sulla parte retributiva della pensione previsto dalla Legge di Bilancio 2024 per le anzianità inferiori a 15 anni entro il 1995, non trova applicazione alle dimissioni avvenute dal 2025 in caso di età compresa tra i 65 e i 67 anni.

L’effetto pratico? Si riduce il valore della pensione anticipata.

Pensione dipendenti pubblici, deroga per chi si dimette prima dei 70 anni

L’INPS ricorda che la Legge di Bilancio 2025, oltre ad aver innalzato il limite per il collocamento a riposo degli statali all’età per la pensione di vecchiaia, ha introdotto la facoltà per le pubbliche Amministrazioni di trattenere in servizio il personale fino a 70 anni.

Considerando che le nuove aliquote di rendimento non trovano applicazione nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, il messaggio del 25 agosto chiarisce che la deroga trova applicazione per le pensioni di vecchiaia liquidate a carico della CPDEL, della CPS, della CPI e della CPUG a seguito di risoluzione obbligatoria del rapporto di lavoro alle dipendenze di una pubblica Amministrazione.

La deroga si applica inoltre per il calcolo della pensione di vecchiaia nei confronti dei dipendenti di datori di lavoro che hanno perso la natura giuridica pubblica e che hanno mantenuto l’iscrizione alla CPDEL.

Stesse regole in caso di pensione di vecchiaia in cumulo per chi, all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro pubblico, risulti iscritto al Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria e nei casi in cui il dipendente si dimetta prima del limite di 70 anni per il trattenimento in servizio, avendo raggiunto il limite ordinamentale di 67 anni.

Doppio calcolo in caso di APE sociale

In aggiunta, l’INPS specifica che in caso di pensione riconosciuta dopo il periodo di fruizione dell’APE sociale, si applicano regole differenziate:

  • nel caso di conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia, anche in cumulo, si applicano le aliquote di cui all’allegato A della legge n. 965 del 1965 e alla tabella A allegata alla legge n. 16 del 1986;
  • in presenza di una pensione anticipata, le quote di pensione retributive con anzianità contributiva inferiore a 15 anni al 31 dicembre 1995 devono essere determinate con le aliquote di rendimento di cui all’allegato II della legge di Bilancio 2024.

Infine, restano salvi dall’applicazione delle nuove aliquote di rendimento i lavoratori precoci con diritto alla pensione maturato e certificato entro il 31 dicembre 2023, a prescindere se alla data di decorrenza della relativa pensione sussista anche il requisito contributivo previsto per la pensione anticipata.

Per tutti i dettagli si rimanda al messaggio di seguito allegato.

INPS - messaggio n. 2491 del 25 agosto 2025
Dipendenti pubblici, chiarimenti sulle regole di calcolo della pensione

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network