Detrazioni lavoro dipendente 2023: istruzioni, calcolo e importi

Non ci sono cambiamenti per quanto riguarda le detrazioni per il lavoro dipendente nel 2023. Le ultime novità sono state introdotte dalla riforma IRPEF prevista dalla Legge di Bilancio 2022. Di seguito le istruzioni per il calcolo e le tabelle di riferimento

Detrazioni lavoro dipendente 2023: istruzioni, calcolo e importi

Come si calcolano le detrazioni spettanti per il lavoro dipendente 2023?

Dopo le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 non ci sono stati cambiamenti per quanto riguarda le detrazioni fiscali sui redditi da lavoro. Pertanto, nonostante la riforma fiscale in cantiere, per l’anno in corso resta in vigore il sistema a quattro aliquote.

La detrazione spettante per i redditi bassi, fino a 15.000 euro, spetta nella misura di 1.880 euro.

Per i redditi fino a 28.000 euro la detrazione base è di 1.910 euro, mentre è di massimo 1.910 euro per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro.

Chi ha un reddito compreso tra 25.000 e 35.000 euro può beneficiare di un importo aggiuntivo di 65 euro.

Il bonus IRPEF, il trattamento integrativo ex bonus Renzi, spetta ai lavoratori con un reddito complessivo non superiore a 15.000 euro annui nella misura di 1.200 euro.

Detrazioni lavoro dipendente 2023: istruzioni, calcolo e importi

Come ogni anno si avvicina il momento della dichiarazione dei redditi da parte dei contribuenti, che potranno beneficiare delle detrazioni fiscali previste dalla legge.

Come funzionano queste detrazioni e come si calcolano?

Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e assimilati la disciplina delle detrazioni è quella prevista dall’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR).

Non ci sono novità rispetto a quanto previsto per lo scorso anno, considerato che le ultime modifiche alla disciplina sono state introdotte dalla Legge di Bilancio 2022, la quale ha previsto anche la ristrutturazione dell’importo delle detrazioni IRPEF riconosciuto in busta paga, o a conguaglio con la dichiarazione dei redditi.

Nello specifico, le detrazioni spettanti sono le seguenti:

  • 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 15.000 euro (l’importo minimo della detrazione riconosciuta è pari a 690 euro. In caso di lavoro a tempo determinato, non può essere inferiore a 1.380 euro);
  • 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro;
  • 1.910 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro (la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro).

Per chi percepisce un reddito compreso tra i 25.000 e i 35.000 euro è riconosciuto un importo aggiuntivo di 65 euro. Per i redditi sopra i 50.000 euro non è prevista alcuna detrazione.

Gli importi di reddito e le misure delle detrazioni sono riportati nella tabella riassuntiva.

REDDITO COMPLESSIVOMISURA DELLA DETRAZIONE
Reddito complessivo non superiore a 15.000 euro 1.880 euro (in ogni caso non inferiore a 690 euro, se a tempo determinato, a 1.380 euro)
Reddito complessivo superiore ai 15.000 euro e fino a 28.000 euro 1.910 + 1.190 x [(28.000-reddito complessivo)/13.000)]
Reddito complessivo superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro 1.910 x [(50.000 reddito complessivo)/22.000)]
Reddito complessivo superiore a 50.000 euro Nessuna detrazione
  • L’importo della detrazione va aumentato di 65 euro per i redditi complessivi superiori a 25.000 euro e fino a 35.000 euro.

Per il 2023, dunque, in attesa della nuova riforma fiscale ancora in cantiere, restano in vigore le novità introdotte dalla Manovra 2022.

Le detrazioni fiscali sono calcolate sui giorni compresi nel periodo di durata del rapporto di lavoro. Si calcolano quindi anche in caso di festività, riposi settimanali e altri giorni non lavorativi, mentre non si considerano i giorni per i quali non spetta alcun reddito.

A chi spetta il trattamento integrativo in busta paga?

Le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 riguardano anche la ridefinizione del trattamento integrativo in busta paga che viene erogato ogni mese ai lavoratori dipendenti, l’ex bonus Renzi.

Non ci sono stati interventi in questo senso nella Manovra 2023 e pertanto le novità del 2022 si applicano anche per l’anno in corso.

Il bonus IRPEF da 1.200 euro, quindi, spetta solamente ai contribuenti che hanno un reddito complessivo non superiore a 15.000 euro.

Ne hanno diritto anche i contribuenti con reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro annui ma a una specifica condizione, cioè che la somma di specifiche detrazioni previste dal TUIR sia superiore all’ammontare dell’imposta lorda.

In questo caso spetta una cifra pari alla differenza tra le detrazioni fiscali cui il lavoratore ha diritto e l’IRPEF lorda a suo carico per un importo massimo di 1.200 euro.

Si tratta delle detrazioni che spettano per familiari a carico, reddito da lavoro dipendente e assimilati, per interessi su prestiti o mutui contratti entro il 2022, così come per spese sanitarie e relative a bonus edilizi e altre detrazioni.

Reddito lordo imponibile IRPEF lavoratrice/lavoratore Trattamento integrativo
Fino a 15.000 euro 1.200 euro in ogni caso
Da 15.000 a 28.000 euro Importo pari alla differenza tra detrazioni fiscali ed IRPEF lorda fino ad un massimo di 1.200 euro
Superiore a 28.000 euro Non viene riconosciuto il trattamento integrativo

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