Decreto Scuola, testo approvato: le novità su esami, concorsi e voti

Stefano Paterna - Scuola

Il testo del decreto Scuola è stato approvato in via definitiva, con numerose novità. Tra queste, il provvedimento contiene misure sugli esami di Stato 2020 e sul concorso straordinario degli insegnanti. Critici i sindacati che hanno mantenuto lo sciopero di lunedì 8 giugno.

Decreto Scuola, testo approvato: le novità su esami, concorsi e voti

Decreto Scuola, l’approvazione definitiva del testo è giunta il 6 giugno dalla Camera con 245 voti a favore e 122 contrari, dopo il voto favorevole ottenuto il 28 maggio scorso dall’altro ramo del Parlamento.

Il testo del decreto Scuola incide su molteplici aspetti del mondo della scuola, dopo lo sconvolgimento causato dall’epidemia di coronavirus: dalle modalità di svolgimento dei prossimi esami di Stato del I e II ciclo a quelle del concorso straordinario della scuola secondaria di I e II grado, dall’edilizia scolastica al tipo di valutazioni per gli studenti fino alla graduatorie per le supplenze che diventano digitali.

“È un provvedimento nato in piena emergenza” - ha dichiarato in merito il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina - “che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico in corso. Il testo è stato migliorato durante l’iter parlamentare grazie al lavoro responsabile della maggioranza di governo. Con l’obiettivo di mettere al centro gli studenti e garantire qualità dell’istruzione. Ora definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola, in presenza e in sicurezza”.

Tuttavia, il Decreto Scuola ha trovato su molti punti la decisa opposizione dei più importanti sindacati del comparto scolastico che proprio per questo hanno indetto lo sciopero dell’8 giugno.
Ma vediamone con attenzione i punti fondamentali e le principali novità previste.

Decreto Scuola, le novità più importanti nel testo definitivo

  • Esami di Stato: innanzitutto, il provvedimento contiene le indicazioni per lo svolgimento degli esami del I e II ciclo e la valutazione finale degli alunni. Data l’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del COVID-19, l’Esame di Stato del I ciclo consisterà nella valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che prenderà in considerazione anche un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti. Per il II ciclo è prevista, invece, la sola prova orale in presenza.
  • Voti alla scuola primaria: tornano i giudizi descrittivi al posto dei voti in decimi. La novità sarà reintrodotta dal prossimo anno scolastico. Una successiva Ordinanza del ministero dell’Istruzione darà alle scuole tutte le indicazioni operative.
  • I precari della scuola e il concorso straordinario: i docenti che hanno i requisiti per partecipare non sosterranno più una prova a quiz, ma una prova con quesiti a risposta aperta, sempre al computer. La prova sarà diversa per ciascuna classe di concorso. Il bando di concorso pubblicato a fine aprile verrà quindi modificato. Le prove dovrebbero tenersi in autunno. Ai vincitori di concorso immessi in ruolo nel 2021/2022 che rientrano nella quota di posti destinati all’anno scolastico 2020/2021 sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del contratto, anche ai fini dell’anzianità, dal 1° settembre 2020.
  • Tutele per gli alunni con disabilità: i dirigenti scolastici, sulla “base di specifiche e motivate richieste da parte delle famiglie degli alunni con disabilità”, dopo aver sentito i Consigli di classe e acquisito il parere del Gruppo di lavoro per l’inclusione della loro scuola, potranno permettere “la reiscrizione dell’alunno al medesimo anno di corso frequentato nell’anno scolastico 2019/2020”.
  • Edilizia scolastica: fino al 31 dicembre 2020 i sindaci e i presidenti delle Province e delle Città metropolitane potranno operare con poteri commissariali. Gli Enti locali avranno, dunque, uno strumento in più per agire e garantire che gli interventi possano svolgersi rapidamente e in tempi utili per l’avvio del prossimo anno scolastico.
  • Le graduatorie supplenti diventano provinciali e digitali: in particolare, la provincializzazione consentirà di sgravare le segreterie delle istituzioni scolastiche; ora saranno gli Uffici territoriali del Ministero a seguire il processo e assegnare le supplenze. La presentazione delle domande sarà, poi, informatizzata per abbreviare i tempi e rendere il processo più efficiente.
  • Parte il Tavolo sui percorsi abilitanti: il decreto prevede l’istituzione di un’apposita sede di confronto per avviare “con periodicità percorsi abilitanti” e fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti, consentendo così anche ai giovani neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento “caratterizzato da una formazione adeguata”. Il Tavolo sarà presieduto dal ministro dell’Istruzione.
  • Privatisti, novità per chi fa l’Esame a settembre: i candidati privatisti in attesa di conseguire il diploma, potranno partecipare con riserva alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato, a concorsi pubblici, a selezioni e procedure di abilitazione per le quali sia richiesto il diploma di II grado.
Testo decreto scuola in pdf - legge di conversione n. 41 del 6 giugno 2020
Testo del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22 (in Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 93 dell’8 aprile 2020), coordinato con la legge di conversione 6 giugno 2020, n. 41 recante: «Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, nonché in materia di procedure concorsuali e di abilitazione e per la continuità della gestione accademica»

Sindacati all’attacco del decreto Scuola, lo sciopero dell’8 giugno

Ma il Decreto Scuola non convince proprio i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda come si evince anche dalle ragioni alla base dello sciopero di lunedì 8 giugno, tra le quali c’è:

  • la mancata attuazione degli impegni per consentire ai precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già da settembre (tema legato appunto alla questione del concorso), oltre che il potenziamento degli organici del personale docente e ATA;
  • l’insufficienza delle risorse destinate al sistema d’istruzione per fronteggiare l’emergenza in termini di dotazione di materiali igienico sanitari e di dispositivi di protezione individuale per alunni e personale;
  • il limite massimo di 20 alunni in caso di classi con ragazzi disabili e l’incertezza sul rinnovo del contratto 2019-21.

Insomma, un problema di quantità di risorse che per i sindacati il Decreto Scuola non risolve del tutto.

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