Colf e badanti: rinnovato il CCNL ma non ci sono agevolazioni per il lavoro domestico

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il CCNL per i lavoratori domestici è stato rinnovato per il triennio 2023/2025 e prevede nuovi minimi retributivi. I nuovi bonus del decreto lavoro, però, non si applicano a colf e badanti e nel testo ufficiale non c'è più l'agevolazione inizialmente prevista per i datori di lavoro

Colf e badanti: rinnovato il CCNL ma non ci sono agevolazioni per il lavoro domestico

I lavoratori domestici come colf e badanti possono beneficiare dell’atteso rinnovo del CCNL, ma sono esclusi dalle novità previste dal decreto lavoro 2023, che non si applicano alla categoria.

I lavoratori domestici, infatti, non rientrano tra le categorie di lavoratori a cui si applicano il taglio del cuneo fiscale e i nuovi bonus assunzione per i datori di lavoro.

Inoltre, non sono entrati nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale i provvedimenti presenti invece nelle bozze, cioè l’aumento della soglia di deducibilità per i datori di lavoro e la possibilità per i lavoratori di richiedere la sorveglianza sanitaria.

Colf e badanti: rinnovato il CCNL ma non ci sono agevolazioni per il lavoro domestico

L’accordo per il rinnovo relativo al triennio 2023/2025 del contratto collettivo nazionale dei lavoratori domestici è stato siglato lo scorso 4 maggio da Federproprietà, Uppi, Confappi, Feder.casa, Confimoreseitalia, Unicolf, Italpmi e Fesica-Confsal.

Il CCNL si applica ai lavoratori addetti al funzionamento e alle necessità della vita familiare, compresi i lavoratori che prestano attività presso comunità religiose, caserme, comandi militari, orfanotrofi e ricoveri per anziani.

Si tratta di un rinnovo atteso dal 2016 che sarà valido fino al 31 dicembre 2025, con decorrenza dal 1° gennaio 2023.

Di seguito le tabelle retributive con i valori minimi aumentati del 9,22 per cento in base alla variazione dell’indice ISTAT.

CategoriaImportoImporto orario conviventeImporto orario non convivente
1S 1.482,94 6,34 8,57
1 1.419,60 6,07 8,20
2S 1.083,26 4,63 6,26
2 1.039,58 4,44 6,01
3 939,12 4,01 5,43
4 859,81 3,67 4,97

Sulle prestazioni discontinue di assistenza notturna è stata prevista una maggiorazione pari al 20 per cento. Inoltre, per le prestazioni esclusivamente d’attesa, il contratto prevede una categoria unica con la retribuzione di 680 euro.

Nella tabella di seguito poi i valori convenzionali per vitto e alloggio.

TiplogoiaImporto
Pranzo e/o colazione 2,26 euro al giorno
Cena 2,26 euro al giorno
Alloggio 1,95 euro al giorno
Totale 6,47 euro al giorno

Le agevolazioni per il lavoro domestico fuori dal decreto lavoro 2023

Se da una lato i lavoratori domestici possono beneficiare del rinnovo del contratto collettivo nazionale, dall’altro si vedono esclusi dai bonus previsti nel nuovo decreto lavoro.

Il decreto legge n. 48/2023, infatti, tra i vari interventi prevede il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio bassi e nuovi bonus assunzione per i datori di lavoro.

A partire al 1° luglio, dunque, entrerà in vigore una nuova riduzione di 4 punti percentuali sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico del lavoratore, che si va ad aggiungere a quella prevista dalla Legge di Bilancio 2023 e che porterà il taglio totale a:

  • 7 punti per i redditi fino a 25.000 euro;
  • 6 punti per i redditi fino a 55.000 euro.

Così come previsto anche per la riduzione in vigore nel 2022, il nuovo taglio del cuneo fiscale non si applica ai rapporti di lavoro domestico. Non ci saranno, dunque, nuovi aumenti nelle buste paga di colf e badanti.

I lavoratori domestici sono esclusi anche dal nuovo bonus assunzione per i giovani NEET under 30, la misura prevista dal DL lavoro per incentivare l’occupazione. L’articolo 27, infatti, esclude esplicitamente i rapporti di lavoro domestico.

Nel testo del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, poi, sono state tagliate altre misure in favore dei datori di lavoro domestico e dei lavoratori, presenti invece nelle prime bozze.

Si tratta dell’aumento a 3.000 euro dell’importo massimo dei contributi previdenziali che i datori di lavoro possono dedurre nella dichiarazione dei redditi. Una modifica che avrebbe quasi raddoppiato la soglia attuale dei 1.549,37 euro annui.

Inoltre, per colf e badanti era prevista la possibilità di richiedere la sorveglianza sanitaria. Gli oneri sarebbero ricaduti sull’INAIL, senza ulteriori spese a carico dei datori di lavoro.

Ad ogni modo, per avere l’ufficialità definitiva delle misure sarà necessario attendere la legge di conversione del decreto. Durante l’iter parlamentare, infatti, le cose potrebbero cambiare.

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