Assegno di inclusione: si valuta un anticipo a dicembre 2023 per la presentazione delle domande

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il Governo starebbe valutando di anticipare i termini per la presentazione delle domande di accesso all'assegno di inclusione già a dicembre. Attualmente la misura è in partenza dal 1° gennaio 2024. L'obiettivo, come anticipato dal Sole 24 Ore, è quello di evitare un sovraffollamento delle richieste. Manca però ancora un decreto attuativo

Assegno di inclusione: si valuta un anticipo a dicembre 2023 per la presentazione delle domande

Avanza l’ipotesi di un possibile anticipo del termine di presentazione delle domande di accesso all’assegno di inclusione.

L’apertura potrebbe essere spostata dal 1° gennaio 2024 già alla metà di dicembre 2023.

Questa la possibilità che, come anticipa il Sole24Ore, è al vaglio del Governo per evitare un sovraccarico della piattaforma di domanda il giorno di apertura.

Al momento, però, si attende ancora il decreto del Ministero del Lavoro con le linee guida che definiscono le condizioni di svantaggio, uno dei requisiti per ottenere il sussidio economico.

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Assegno di inclusione: si valuta un anticipo a dicembre 2023 per la presentazione delle domande

L’assegno di inclusione è il nuovo strumento per il contrasto alla povertà previsto dal decreto lavoro, che assieme al supporto per la formazione e il lavoro sostituisce il reddito di cittadinanza, abolito dal 2024.

Se il supporto per la formazione e il lavoro è attivo già dallo scorso settembre, la partenza delle domande per l’assegno di inclusione è prevista per il 1° gennaio 2024.

Si tratta di un sostegno economico che sarà erogato dall’INPS in favore delle famiglie che presentano una serie di specifici requisiti e che abbiano al loro interno almeno un componente minorenne, con più di 60 anni, con disabilità o in condizioni di svantaggio.

Il sussidio integra il reddito familiare fino a 6.000 euro annui, quindi 500 euro la mese, a cui si aggiunge un eventuale contributo per l’affitto fino a un massimo di 3.360 euro annui (7.560 euro annui e 1.800 euro annui se il nucleo è formato da persone con più di 67 anni).

Come detto, il decreto lavoro ha previsto che la misura sarà attiva dal prossimo 1° gennaio. Secondo quanto riportato dal quotidiano il Sole24Ore, però, tale termine potrebbe essere anticipato.

Il Governo starebbe valutando di anticipare i tempi per la presentazione delle richieste in modo tale da evitare un possibile click day all’apertura della piattaforma di domanda, scongiurando così un sovraffollamento che potrebbe mandare il tilt l’intero sistema.

Il Ministero del Lavoro, dunque, starebbe ipotizzando di dare il via alle domande già dalla metà di dicembre 2023.

Il problema è che al momento non è stato ancora pubblicato il decreto attuativo della misura, con le linee guida che definiscono in dettaglio le condizioni di svantaggio. Le domande non potranno partire prima della sua pubblicazione.

Senza contare che, inoltre, come indicato sul sito del Dipartimento per il programma di Governo, ci sono anche altri decreti legati all’attuazione della misura dell’assegno di inclusione, anche se non strettamente collegati alla presentazione delle domande.

Si tratta dei decreti con l’approvazione delle linee guida per la costruzione di reti di servizi connessi all’attuazione dell’assegno di inclusione, la predisposizione di un piano triennale per contrastare la percezione irregolare del sussidio, i termini e modalità di richiesta del beneficio addizionale per chi avvia un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa e i termini e modalità di attivazione per l’accesso ai percorsi di inclusione sociale e lavorativa aggiuntivi rispetto a quelle già previste per i beneficiari del reddito di cittadinanza.

L’adozione di quest’ultimo, tra l’altro era prevista entro il 2 settembre 2023.

Assegno di inclusione: chi può presentare la domanda e come

L’assegno di inclusione spetta ai nuclei familiari con almeno un minore oppure una persona disabile o con più di 60 anni oppure in condizione di svantaggio e inserita in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

Oltre a questi ci sono poi specifici requisiti che, come per il RdC, sono legati alla cittadinanza e alle condizioni economiche, indicati all’articolo 2, comma 2 del DL n. 48/2023.

La richiesta, in attesa delle specifiche istruzioni da parte dell’INPS, si potrà presentare online sul sito dell’Istituto oppure tramite CAF o Patronati. Al momento, in attesa di eventuali modifiche, la data di apertura è fissata al 1° gennaio 2024.

Il beneficio economico sarà erogato a partire dal mese successivo a quello in cui è firmato il patto di attivazione digitale (PAD). La fruizione del sussidio, infatti, è legata all’iscrizione sulla piattaforma SIISL, la stessa del supporto per la formazione e il lavoro.

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