Assegno mensile INPS per gli invalidi parziali, dal 74 al 99 per cento: guida, requisiti e importi per il 2025

L’assegno mensile di assistenza per invalidità parziale è un sostegno economico erogato, su domanda, alle persone con riduzione della capacità lavorativa dal 74 al 99 per cento ed un reddito annuo inferiore alla soglia stabilita annualmente dalla legge.
Per il 2025, l’importo è pari a 336,00 euro erogato per 13 mensilità, a partire dal giorno successivo all’invio della domanda o dal diverso termine eventualmente indicato dalla commissione medica.
Assegno mensile INPS per invalidi parziali, spetta anche a chi lavora o non ha contributi
L’assegno, riconosciuto a prescindere dal pagamento di contributi, è incompatibile con altre prestazioni di invalidità (guerra, lavoro o servizio), con le prestazioni INAIL equivalenti e con le pensioni dirette di invalidità erogate da gestioni previdenziali diverse ad iscrizione obbligatoria.
L’interessato deve comunicare tempestivamente entro 30 giorni ogni situazione di incompatibilità successiva al riconoscimento della prestazione e può comunque optare per il trattamento a lui più favorevole.
L’assegno mensile di assistenza, inizialmente erogato solo in caso di inattività lavorativa, viene oggi erogato anche a coloro che lavorano, a condizione che non venga superato il limite di reddito annuo previsto dalla legge.
Il Decreto-legge n. 146 del 21 ottobre 2021, articolo 12-ter, convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 ha infatti ridefinito il concetto di inattività lavorativa (previsto dall’articolo 13 della Legge n. 118 del 30 marzo 1971, che è la legge che disciplina l’assegno mensile di assistenza).
A seguito della modifica legislativa del 2021, il messaggio INPS n. 4689 del 22 dicembre 2021 (e i successivi aggiornamenti annuali) ha rettificato la precedente interpretazione restrittiva, confermando la compatibilità dell’assegno con l’attività lavorativa, purché il reddito personale non superi la soglia stabilita.
Al compimento dei 67 anni, l’assegno mensile di invalidità viene trasformato in assegno sociale. A decorrere dal mese successivo al compimento dell’età di pensionamento, l’interessato percepisce dunque un importo pari, nel 2025, a 538,69 euro.
Requisiti di età, invalidità ed economici
Ma quali sono i requisiti per richiedere l’assegno mensile di assistenza per invalidi parziali?
Oltre ai requisiti anagrafici (età tra i 18 e i 67 anni) e di residenza, è necessario rispettare anche alcuni requisiti sanitari e amministrativi:
- riduzione della capacità lavorativa con una percentuale dal 74 al 99 per cento (per percentuali inferiori possono essere richieste prestazioni di natura non economica come protesi, ausili ortopedici o esenzioni dai ticket sanitari tramite le ASL e l’Agenzia delle Entrate);
- cittadinanza italiana, iscrizione all’anagrafe per i cittadini dell’Unione Europea o titolarità del permesso di soggiorno da almeno un anno per i cittadini extra UE;
- reddito annuo non superiore, nel 2025, a 5.771,35 euro.
La domanda può essere presentata direttamente dall’interessato, per via telematica, o tramite gli istituti di patronato o le associazioni di categoria dei disabili, accedendo al sito INPS, con credenziali SPID, CIE o CNS.
Domanda in due fasi: come ottenere l’assegno INPS
La procedura per la domanda si svolge in due fasi:
- fase preliminare: il medico di base compila e trasmette alla sede INPS competente sulla base della residenza dell’interessato, il certificato medico in formato digitale. Quest’ultimo attesta l’esistenza di patologie invalidanti e la diagnosi;
- fase di inoltro della domanda vera e propria: l’interessato o un intermediario trasmettono, entro 90 giorni, la domanda tramite il sito www.inps.it, abbinando quest’ultima al certificato medico già inoltrato.
Prima che si concluda la fase del riconoscimento della prestazione, non è possibile presentare una nuova domanda ma, in caso di malattie oncologiche, durante l’accertamento, è possibile presentare una domanda di aggravamento.
Una volta ricevuta la domanda, l’INPS la trasmette alla ASL competente che provvede alla convocazione a visita dell’interessato. Nel caso di patologia oncologica, la visita deve essere calendarizzata entro il termine di 15 giorni. Nelle regioni in cui è attiva una convenzione, l’INPS provvede inoltre, direttamente, a convocare a visita il richiedente.
La fase di accertamento ha una durata generalmente pari a 45 giorni, al termine dei quali la commissione medico legale rilascia un verbale di invalidità e definisce, anche sulla base dei dati socioeconomici forniti, la percentuale di invalidità riconosciuta, le modalità e i tempi di pagamento della prestazione.
L’assegno mensile di assistenza, a differenza dell’assegno ordinario di invalidità, non ha una scadenza triennale ma il suo mantenimento è comunque legato al rispetto dei requisiti sanitari (la percentuale di invalidità tra il 74 e il 99 per cento) e reddituali (5.771,35 euro all’anno).
Le semplificazioni alla domanda di assegno di invalidità
Negli ultimi anni, i procedimenti dell’invalidità hanno subito profonde modifiche legislative, con lo scopo di accelerare e semplificare l’iter di riconoscimento delle prestazioni.
Dal 1° ottobre 2021 è possibile, infatti, trasmettere la documentazione sanitaria necessaria al riconoscimento o alla revisione dell’invalidità per via telematica e questo può avvenire anche nel periodo che intercorre tra la trasmissione della domanda e la definizione del verbale sanitario.
Dal primo gennaio 2025 è stata, inoltre, avviata in alcune province una riforma sperimentale (decreto legislativo n.62 del 2024) molto innovativa: il certificato medico introduttivo può essere rilasciato anche da un medico ospedaliero e svolge la funzione di domanda di accertamento.
Quest’ultimo riporta già tutti i dati necessari alla definizione della valutazione di base ed entra a far parte del fascicolo sanitario elettronico.
Il procedimento di accertamento si svolge in una fase unica, durante quale l’interessato, fino a 7 giorni prima della definizione della valutazione di base, può fornire telematicamente ed integrare la documentazione medica necessaria al riconoscimento della invalidità.
L’accertamento della condizione di invalido non si limita più soltanto agli aspetti sanitari ma include anche valutazioni psico-sociali da parte di specialisti di area psicologica e sociale. Questi ultimi entrano a comporre la nuova Unità di valutazione di base costituita presso l’INPS.
Il cittadino, anziché recarsi presso le ASL, ottiene dalla commissione medica dell’INPS un certificato unico che contiene gli accertamenti svolti e le prestazioni riconosciute.
Anche i dati socioeconomici richiesti per l’erogazione dell’assegno possono essere trasmessi per via telematica.
Un procedimento più rapido e semplice dunque, al momento già operativo in alcune province in via sperimentale ma, destinato ad essere esteso su tutto il territorio nazionale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno INPS per invalidità parziale: requisiti e come fare domanda