La sottoscrizione del 2 per mille ai partiti è cresciuta in modo esponenziale negli anni post Covid: per quale motivo e di che numeri parliamo?

Inizia a prendere piede nelle abitudini degli italiani la possibilità di destinare il 2 per mille dell’IRPEF ai partiti politici.
L’analisi dei dati messi a disposizione dal MEF sul proprio portale dimostra come in questi ultimi 3 anni vi sia stata una importante crescita di adesioni a questo istituto, rispetto ad una sostanziale costanza negli anni dal 2015 al 2021.
Nei primi anni fino al 2021 i contribuenti che hanno operato la scelta era misurabile in una forbice tra il 2,7% ed il 3,30% della platea complessiva dei contribuenti ma negli ultimi anni si sta notando una maggior attenzione a questo tema.
Dopo una altalena di devoluzioni tra i 971 mila scelte del 2016 e il 1.371 mila del 2020 si è passati a 1.431.384 del 2022, 3.45% al 1.744.913 del 2023, 4.15%, superando poi lo scorso 2024 per la prima volta dalla sua istituzione la barriera dei 2 milioni di scelte valide effettuate, precisamente 2.053.648, 4.89%, distribuendo quasi 30 milioni di euro ai partiti segnalati, in aumento anche questo valore, quasi del 50% rispetto ai 20 milioni del 2022.
Un numero quello delle scelte validamente effettuate che rapportato ai circa 42 milioni del totale dei contribuenti persone fisiche segna una percentuale molto vicina alla soglia del 5% degli aventi diritto.
Una curva crescente registrata negli ultimi 2 anni dovuta a mio parere al parallelo incremento dell’utilizzo della dichiarazione precompilata, una forma di dichiarazione che potrebbe avere una influenza di tipo psicologico, consentendo una formulazione in via riservata di una scelta dalla propria scrivania direttamente verso i server della PA, direi al pari di quanto avviene al seggio o come io dico “nel segreto dell’urna”.
A quali partiti va il 2 per mille e con quali importi:
Cos’è il 2 per mille
Ma cosa è in effetti il 2 per mille ai partiti, leggiamolo la presentazione contenuta nella pagina web dello stesso portale del MEF:
“A decorrere dall’anno finanziario 2014, con riferimento al precedente periodo d’imposta, il contribuente ha la possibilità di effettuare la scelta di destinare il due per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche al finanziamento di un partito politico all’atto di presentazione della sua dichiarazione dei redditi. (Ai sensi del D.P.C.M. 28/05/2014, in attuazione del DL 149/2013, art. 12)”
Ricordiamo che il Decreto Legge n. 149 del 2013 ha sancito l’abolizione del finanziamento pubblico diretto da parte dello Stato ai partiti politici, disponendo regole sulla loro trasparenza nella gestione sia finanziaria che della loro governance, istituendo, inoltre, un meccanismo di contribuzione a loro favore tramite l’acquisizione delle manifestazioni da parte dei contribuenti di voler devolvere una parte dell’IRPEF al partito scelto.
Riporto il comma 2 dell’articolo 12:
2. Le destinazioni di cui al comma 1 sono stabilite esclusivamente sulla base delle scelte effettuate dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi, ovvero da quelli esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione, mediante la compilazione di una scheda recante l’elenco dei soggetti aventi diritto trasmesso all’Agenzia delle entrate ai sensi dell’articolo 10, comma 3, del presente decreto.
Il contribuente può indicare sulla scheda un solo partito politico cui destinare il due per mille
Quindi non un voto per ripartire il 2 per mille del gettito IRPEF complessivo registrato nell’anno ma la puntuale devoluzione del 2 per mille sull’IRPEF dovuta dal contribuente stesso.
È quindi inutile formulare la scelta in assenza di IRPEF trattenuta e/o pagata, e/o in presenza di sole altre tipologie di imposte dovute quali cedolare secca sugli affitti, imposte sostitutive dei forfettari, IVIE IVAFE ecc …
Questo spiega anche il perché della non esatta sovrapposizione della curva della crescita del numero di scelte validamente espresse e quella relativa al valore in denaro degli importi devoluti ai partiti, cresciuto dai 2,7 milioni di euro del 2015 agli oltre 29 milioni del 2024, dato chiaramente influenzato dall’IRPEF dovuta dai contribuenti che hanno espresso la scelta.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: 2 per mille ai partiti, meno voti ma più fondi alla politica