In corso lo sciopero indetto da USB: qual è l'impatto sulla retribuzione e sulla busta paga per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che aderiscono?

Oggi, 22 settembre, da Sud a Nord l’Italia rallenta per lo sciopero nazionale indetto dall’Unione Sindacale di Base per l’“aggravarsi della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza oggetto di un vero e proprio genocidio da parte dello Stato di Israele” e “per le gravi minacce di attacco da parte del Governo Israeliano nei confronti delle navi della missione umanitaria mondiale Global Sumud Flotilla”.
Lo stop interessa tutte le categorie pubbliche e private. Ma quale sarà l’impatto sullo stipendio e sulla busta paga per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che aderiscono alla protesta?
Italia in sciopero: le conseguenze dello stop sulla busta paga
Prima di tutto va chiarito che lo sciopero è un diritto garantito dalla Costituzione, in particolar modo dall’articolo 40 che stabilisce:
“Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano”.
Sebbene in più di 75 anni non siano state approvate delle norme ad hoc, a parte che per i servizi pubblici essenziali e alcuni specifici settori, la tutela costituzionale permette a lavoratrici e lavoratori di astenersi dalla prestazione lavorativa senza particolari conseguenze sul rapporto di lavoro.
Al contrario, però, la partecipazione allo sciopero ha un impatto diretto su stipendio e busta paga: la sospensione dell’attività lavorativa da un lato risulta legittima, dall’altro determina la perdita della retribuzione per le ore o per i giorni di stop, con effetti a cascata anche su altre forme retributive.
D’altronde anche in questo caso è la stessa Costituzione a prevedere che “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”.
In altre parole, lo sciopero mette in stand by gli obblighi delle parti coinvolte nel rapporto di lavoro:
- il lavoratore o la lavoratrice dipendente non presta l’attività lavorativa;
- il datore di lavoro non è obbligato a corrispondere la retribuzione.
Giorni e ore di sciopero: si riduce anche la tredicesima
E sul piano pratico, è la giurisprudenza a dettare la linea dal momento che non esistono norme che regolano specificamente le conseguenze dello sciopero.
Come previsto dalla Corte di Cassazione nel 2001, non è solo lo stipendio mensile a risentire della partecipazione allo sciopero, ma anche gli elementi accessori come le mensilità aggiuntive, parliamo di tredicesima e quattordicesima ad esempio.
Allo stesso modo, lo sciopero impatta anche sulle altre somme, nel caso in cui debbano essere calcolate in relazione all’effettivo servizio prestato nel corso dell’anno: questa regola può riguardare, ad esempio, il trattamento di fine rapporto.
Ovviamente la perdita della giornata lavorativa ha un peso specifico maggiore nel calcolo dello stipendio mensile, meno rilevante è, invece, l’impatto sulle forme di retribuzione aggiuntiva.
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