Nuova Sabatini e contratti di sviluppo: le misure per gli investimenti delle imprese nel 2024

Francesco Rodorigo - Incentivi alle imprese

La Legge di Bilancio 2024 prevede diverse misure a sostegno degli investimenti delle imprese per il nuovo anno. Tra le novità il rifinanziamento della Nuova Sabatini e dei contratti di sviluppo e le nuove garanzie SACE

Nuova Sabatini e contratti di sviluppo: le misure per gli investimenti delle imprese nel 2024

Arriva un nuovo rifinanziamento per i contratti di sviluppo e la Nuova Sabatini, due delle principali misure a sostegno degli investimenti delle imprese.

A prevedere questi e altri interventi a sostegno del comparto produttivo italiano è la Legge di Bilancio 2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2023.

Tra le novità trova spazio anche la modifica alla disciplina del tax credit per il cinema e la nuova garanzia SACE, finalizzata a supportare gli investimenti infrastrutturali e produttivi.

Nuova Sabatini e contratti di sviluppo: le misure per gli investimenti delle imprese nel 2024

La Legge di Bilancio 2024, al comma 253, prevede per il nuovo anno lo stanziamento di ulteriori 190 milioni di euro per il finanziamento dei contratti di sviluppo, relativi ai programmi di sviluppo industriale, disciplinati dall’articolo 43 del DL n. 112/2008.

Per il 2025, inoltre, sono stanziati altri 310 milioni di euro, mentre per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030 sono previsti 100 milioni di euro.

Si tratta della principale misura agevolativa in favore delle imprese italiane che sostiene la realizzazione di grandi investimenti e l’attuazione delle politiche industriali nazionali.

I contratti di sviluppo operano su tre direttrici principali, sostenendo programmi di sviluppo:

  • industriale;
  • per la tutela ambientale;
  • di attività turistiche.

I fondi stanziati sono appunto dedicati alla prima area di intervento. Le modalità operative per l’utilizzo delle risorse sono definite con provvedimenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (l’ultimo è il decreto 11 maggio 2023).

L’assegnazione delle risorse ha l’obiettivo di consentire un adeguato margine di operatività allo sportello dell’agevolazione così da ridurre i tempi di attesa e consentendo di fornire loro un pronto sostegno nella realizzazione dei programmi di investimento.

La norma, infatti, si propone di garantire, attraverso un adeguato finanziamento, l’attuazione delle richieste già in essere per consentire la continuità operativa dell’agevolazione.

Inoltre, prevede per il MIMIT la possibilità di impartire ad Invitalia (il soggetto gestore) specifiche direttive per l’utilizzo delle risorse in modo da sostenere la realizzazione di particolari finalità di sviluppo.

Nuova Sabatini: ulteriori 100 milioni per il 2024

Un’altra importante misura a sostegno degli investimenti delle imprese è la Nuova Sabatini, attiva dal 2014 per supportare l’acquisto o l’acquisizione in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali da parte delle micro, piccole e medie imprese.

La Legge di Bilancio 2024 prevede lo stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro per assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle PMI. Un intervento già preannunciato dal Ministro Urso nel corso del Congresso dei commercialisti a Torino.

Un rifinanziamento che si aggiunge a quello già previsto per gli ultimi mesi del 2023 dal decreto fiscale e ancora prima dalla Legge di Bilancio 2023. Il DL n. 145/2023, infatti, ha stabilito il rifinanziamento della misura agevolativa con uno stanziamento di 50 milioni di euro.

Inoltre, come previsto dal decreto n. 132/2023, la proroga di 6 mesi per completare gli investimenti nell’ambito della Nuova Sabatini è estesa anche ai contratti firmati fino al 31 dicembre 2023, garantendo un periodo più lungo a disposizione per realizzare gli investimenti agevolati.

La Manovra 2024, poi, prevede il rifinanziamento del Fondo per la crescita sostenibile (FCS) con 110 milioni per il prossimo anno e 220 milioni di euro per il 2025.

Si tratta della misura per realizzazione di programmi e interventi per rafforzare la competitività dell’apparato produttivo nazionale, con particolare attenzione ai progetti di ricerca, sviluppo e innovazione strategici.

Tax credit per il cinema fino al 40 per cento

Per il 2024 sono previsti interventi anche per il cinema e l’audiovisivo. In particolare, la nuova disposizione prevista dalla Legge di Bilancio 2024 va a modificare la legge che disciplina la materia, la n. 220 del 2016.

La prima di queste modifiche prevede che il Ministero della cultura, nel ripartire le risorse del Fondo per il cinema e l’audiovisivo, possa destinarle anche solamente ad alcune tipologie di contributi e non necessariamente a tutte.

Per quanto riguarda il credito d’imposta, l’aliquota viene ordinariamente prevista al 40 per cento.

I crediti d’imposta vengono riconosciuti nelle seguenti misure:

  • credito per le spese sostenute per la realizzazione/ripristino di sale, ristrutturazione e l’adeguamento strutturale/tecnologico, installazione, ristrutturazione e rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi accessori:
    • tra il 20 e il 40 per cento;
    • fino al 60 per le piccole e medie imprese.
  • credito per spese relative a costi di funzionamento delle sale:
    • massimo al 40 per cento per grandi imprese;
    • massimo al 60 per cento per PMI.

Inoltre vengono eliminati dall’elenco dei soggetti non appartenenti al settore cinematografico ai quali può essere riconosciuto il credito d’imposta i titolari di reddito di impresa ai fini IRPEF.

Nuova garanzia SACE a condizioni di mercato per investimenti

La Legge di Bilancio 2024 prevede anche l’istituzione di una nuova misura di garanzia a condizioni mercato e gestita da SACE.

Una misura dedicata alle imprese, escluse quelle in difficoltà e le PMI, per supportare gli investimenti infrastrutturali e produttivi, soprattutto nei settori dove è presente un fallimento, anche parziale, del mercato.

Le garanzie sono connesse a investimenti nei settori delle infrastrutture, anche a carattere sociale, dei servizi pubblici locali e dell’industria e ai processi di transizione verso un’economia pulita e circolare, la mobilità sostenibile, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei loro effetti, la sostenibilità e la resilienza ambientale o climatica e l’innovazione industriale, tecnologica e digitale delle imprese.

Sono concesse per una durata massima di 25 anni e per una percentuale massima di copertura del 70 per cento. Scende al 60 per cento in caso di fideiussioni, garanzie e altri impegni di firma e al 50 per cento nel caso di esposizioni di rango subordinato.

Lo Stato assume l’80 per cento degli impegni e SACE il restante 20 per cento. Lo strumento ha una durata di 6 anni, fino al 31 dicembre 2029, con un limite massimo di impegni assumibili di 60 miliardi di euro (10 per anno).

Per tutti i dettagli sarà necessario attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei relativi decreti attuativi.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network