Reddito di cittadinanza e Naspi: assegno compatibile con la disoccupazione

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Reddito di cittadinanza e Naspi: l'assegno è compatibile con l'indennità di disoccupazione. Il chiarimento nella bozza di decreto legge che il Consiglio dei Ministri sta esaminando in queste ore.

Reddito di cittadinanza e Naspi: assegno compatibile con la disoccupazione

Reddito di cittadinanza e Naspi: chi percepisce l’indennità di disoccupazione può avere diritto all’assegno se risponde ai requisiti richiesti. Il chiarimento nell’articolo 2 della bozza di decreto legge che contiene tutti gli elementi per l’attuazione del reddito di cittadinanza, elaborata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e in esame al Consiglio dei Ministri.

Il sistema per mettere in piedi la misura unica di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, come viene definita nel documento, è pronto: la bozza datata 4 gennaio riporta tutti gli elementi su cui poggerà: manca l’ufficialità e qualche eventuale aggiustamento dell’ultimo minuto. Ma si fa luce su un punto: chi percepisce la Naspi può avere accesso al reddito di cittadinanza.

Debutterà ad aprile 2019: ai beneficiari verrà erogato un assegno di massimo 780 euro, per i nuclei composti da un solo componente, per una durata di 18 mesi rinnovabili per ulteriori 18 mesi dopo la verifica dei requisiti e 30 giorni di pausa. L’importo è la somma dell’integrazione al reddito, fino a 500 euro, più un contributo per l’affitto, fino a 280 euro.

Il reddito di cittadinanza sarà riconosciuto ai nuclei familiari, per quelli composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 65 anni, assume la denominazione di Pensione di cittadinanza quale misura di contrasto alla povertà delle persone anziane. Si stima che 1.437.000 famiglie hanno le caratteristiche necessarie per farne richiesta.

Reddito di cittadinanza e Naspi: la misura è compatibile con la disoccupazione

Nell’articolo 2 della bozza, Beneficiari, vengono delineate le caratteristiche necessarie peri nuclei familiari che ne fanno richiesta e si chiariscono gli elementi che determinano l’esclusione.

L’ultimo punto è dedicato a fare luce su chi percepisce la Naspi, l’indennità di disoccupazione e si legge:

Il Rdc è compatibile con il godimento della NASpl, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n.22, e di altro strumento di sostegno al reddito ove ricorrano le condizioni di cui al presente articolo.

Se la bozza del decreto sarà approvata senza modifiche in merito, avrà diritto al reddito di cittadinanza anche chi percepisce l’indennità di disoccupazione. E potranno richiedere il reddito di cittadinanza i nuclei familiari che rispondono ai requisiti che riportiamo di seguito:

  • Residenza e soggiorno, il componente che richiede il beneficio deve essere:
    • in possesso della cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell’Unione europea, ovvero suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero proveniente da paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
    • residente in Italia in via continuativa da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda;
  • Requisiti reddituali e patrimoniali, il nucleo familiare deve possedere:
    • un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), ci cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, numero 159, inferiore a 9.360 euro;
    • un valore del patrimonio immobiliare, come definito a fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ad una soglia di euro 30.000;
    • un valore del patrimonio mobiliare, come definito a fini ISEE, non superiore a una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo; i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente con disabilità, come definita a fini ISEE, presente nel nucleo;
    • un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La predetta soglia è incrementata ad euro 7.560 ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. In ogni caso la soglia è incrementata ad euro 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, come da dichiarazione sostitutiva unica ai fini ISEE;
  • per quanto riguarda il godimento di beni durevoli. Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità:
    • di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta;
    • di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc;
    • motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
    • di navi e imbarcazioni da diporto.

Reddito di cittadinanza e Naspi: come fare domanda

Quando il reddito di cittadinanza avrà le sue norme ufficiali, dopo che sarà approvato il decreto definitivo, chi possiede i requisiti potrà presentare la sua richiesta. Contrariamente alle voci che circolavano nelle ultime settimane, la domanda si potrà presentare anche online, ma non esclusivamente.

L’INPS, in collaborazione con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, predisporrà il modulo di domanda con un rimando alla Dichiarazione Sostitutiva Unica per le informazioni già dichiarate dal nucleo familiare a fini ISEE.

Le tipologie di soggetti a cui affidarsi modalità per presentarla saranno due:

  • Poste Italiane;
  • CAF che avranno stipulato una apposita convenzione con l’INPS.

Dal momento dell’invio comincerà l’iter per il riconoscimento dell’assegno. L’INPS dovrà ricevere le domande entro dieci giorni dall’invio e verificare, entro cinque giorni lavorativi, il possesso dei requisiti per l’accesso al reddito di cittadinanza sulla base delle informazioni disponibili nei propri archivi e in quelli delle amministrazioni collegate.

Come si legge nel documento, i requisiti economici di accesso al reddito di cittadinanza si considerano posseduti per la durata della attestazione ISEE in vigore al momento di presentazione della domanda e sono verificati nuovamente solo in caso di presentazione di nuova DSU, ferma restando la necessità di aggiornare l’ISEE alla scadenza del periodo di validità dell’indicatore. Gli altri requisiti si considerano posseduti sino a quando non intervenga comunicazione contraria da parte delle amministrazioni competenti alla verifica degli stessi.

Chi avrà diritto al reddito di cittadinanza avrà a disposizione una carta acquisti. Per un singolo individuo sarà possibile effettuare prelievi di contante entro un limite di 100 euro al mese, nel caso dei nuclei familiari con più di un componente l’importo è calcolato secondo la scala di equivalenza. L’utilizzo della card per il consumo di beni e servizi provenienti dal gioco di azzardo che portano alla ludopatia avrà come conseguenza la revoca del reddito di cittadinanza.

Anche per chi percepisce la Naspi, indennità di disoccupazione, sarà questo l’iter da seguire per beneficiare del reddito di cittadinanza, a meno che non ci siano variazioni particolari prima dell’approvazione ufficiale.

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