Piano Sud: una centrale unica Invitalia per sbloccare i fondi del Mezzogiorno

Rosy D’Elia - Incentivi alle imprese

Piano Sud nella Legge di Bilancio 2020: una centrale unica Invitalia per sbloccare i fondi. Il Mezzogiorno beneficia di una percentuale ancora troppo bassa di risorse a disposizione: gli investimenti sono meno del dovuto e quando ci sono non vengono utilizzati o sono inaccessibili.

Piano Sud: una centrale unica Invitalia per sbloccare i fondi del Mezzogiorno

Con la Legge di Bilancio 2020, si sta lavorando a un Piano Sud per sbloccare lo stallo dei fondi a disposizione delle regioni del Mezzogiorno che restano inutilizzati. Stando alle notizie riportate da Il Sole 24 Ore, un ruolo di primo piano in questo potrebbe essere assegnato a Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che fa capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze, come centrale unica di committenza nazionale.

L’input a prendere provvedimenti sulla gestione dei fondi al Sud arriva anche dall’Europa: nelle scorse settimane Marc Lemaitre, direttore generale per la Politica regionale della Commissione UE, ha scritto a Giuseppe Provenzano, Ministro per il Sud e la Coesione territoriale per esprimere la preoccupazione che riguarda l’impiego di risorse pubbliche spese sul territorio, al di sotto degli accordi presi con Bruxelles.

Il richiamo dell’UE apre a un’altra riflessione, che va oltre. Se insieme ai mancati investimenti, si considerano anche le difficoltà nell’avere accesso alle opportunità già previste, emblematico è il bonus Sud, emerge chiaro il paradosso meridionale: anche quando gli strumenti ci sono, spesso restano inaccessibili.

Piano Sud: una Centrale unica Invitalia per sbloccare lo stallo dei fondi

Il ministro per il Sud e per la Coesione territoriale l’8 ottobre ha risposto all’UE con un’ammissione di colpa e una fotografia preoccupante della situazione che presenta “un livello di investimenti pubblici al Sud più basso di sempre” e un’attuazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione del ciclo 2014-2020 ferma al 20%, dopo i primi 5 anni di attuazione.

“La vera sfida è rafforzare la capacità amministrativa di regioni ed enti locali, per cui stiamo immaginando un protocollo e procedure standard per accelerare la realizzazione degli investimenti”.

Il Piano Sud si basa, tra le altre cose, su questa strategia e sulla necessità di rendere operativa la clausola stabilita dal decreto Mezzogiorno, che obbligherebbe lo stato a investimenti ordinari al Sud pari al 34%.

Anche Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, durante il suo intervento al convegno dei giovani industriali di Capri il 18 ottobre, ha posto l’accento su numeri poco rassicuranti:

“Per invertire la rotta occorre imparare a utilizzare al meglio le risorse a disposizione. La ragioneria dello Stato ha pubblicato il Rapporto di monitoraggio delle politiche di coesione. Nel periodo 2014-2020 sono a disposizione delle regioni meridionali 54,7 miliardi. Di questi, 17,1 sono stati assegnati a compiti specifici. Dei rimanenti 37,6 miliardi è stato impegnato l’11,6% e speso solo il 2,8%. Sono numeri che fanno a pugni con il divario endogeno che rimane nel nostro paese”.

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Il quadro che spinge a mettere a punto un Piano Sud efficace è la fotografia di un sistema immobile che così com’è difficilmente può progredire. L’ennesima e nuova stagione di una questione meridionale.

In altre parole: si investe meno del dovuto e quando le risorse ci sono non vengono utilizzate o sono inaccessibili.

Rientra nell’ultima ipotesi il caso del bonus Sud 2019, l’accesso agli incentivi per l’occupazione nel Mezzogiorno è stato caratterizzato da una serie di inciampi. Dalla Legge di Bilancio 2019 ad oggi l’agevolazione ha avuto un percorso tortuoso:

  • in un primo momento, è stata messa in discussione la possibilità di beneficiare degli sgravi per le assunzioni da gennaio ad aprile, poi la situazione si è risolta con il Decreto Crescita;
  • una seconda fase di attesa si è conclusa a luglio: dopo i primi 7 mesi dell’anno è arrivata la circolare operativa INPS ha bloccato gli incentivi;
  • un terzo imprevisto si è avuto a settembre quando le richieste dei datori di lavoro che hanno assunto da maggio in poi sono rimaste in stand by per mancanza di fondi, problema superato con un decreto direttoriale ANPAL ad hoc.

Il bonus Sud 2019 è l’emblema di un sistema inaccessibile e che gira a vuoto su sé stesso.

Stato, enti locali, privati, a turno tutti gli attori in campo hanno la loro parte di responsabilità e a turno bloccano la spinta in avanti di cui si ha bisogno nelle regioni del Mezzogiorno: è su questa consapevolezza che il Piano Sud deve essere costruito.

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