Patent box 2020, una consultazione sulle nuove modalità fai da te dell’agevolazione

Rosy D’Elia - Dichiarazione dei redditi

Patent box 2020, una consultazione pubblica sulle nuove modalità “fai da te” dell'agevolazione. Sullo schema di circolare con i chiarimenti sulle novità introdotte dal Decreto Crescita, l'Agenzia delle Entrate si apre al confronto con operatori economici, ordini professionali ed esperti. La scadenza per inviare le indicazioni è fissata al 17 febbraio.

Patent box 2020, una consultazione sulle nuove modalità fai da te dell'agevolazione

Patent box 2020, una consultazione pubblica sulle nuove modalità “fai da te” che prevedono la determinazione diretta del reddito agevolabile.

Operatori economici, ordini professionali ed esperti hanno una settimana di tempo, la scadenza è fissata al 17 febbraio, per inviare considerazioni sullo schema di circolare dell’Agenzia delle Entrate che contiene chiarimenti e soluzioni interpretative sulle novità del Decreto Crescita che riguardano il regime opzionale di tassazione sui redditi derivanti dall’utilizzo di alcuni beni immateriali.

A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate con il comunicato stampa del 10 febbraio 2020: a disposizione anche il testo con i chiarimenti sulle modifiche alla disciplina del Patent Box, su cui i diversi attori sono chiamati a intervenire.

Non è la prima volta che l’amministrazione finanziaria si apre al confronto sul tema: è successo anche la scorsa estate, il provvedimento del 30 luglio 2019 con il dettaglio dei documenti da presentare per il calcolo del reddito agevolabile e con i metodi da seguire era arrivato solo dopo gli interventi di operatori e addetti ai lavori.

Agenzia delle Entrate - Comunicato stampa numero 8 del 10 febbraio 2020
Nuovo Patent box “fai da te” con determinazione diretta del reddito agevolabile. Al via, online, la consultazione pubblica sullo schema di Circolare dell’Agenzia.

Patent box 2020, una consultazione sulle nuove modalità fai da te dell’agevolazione

Il regime Patent Box prevede una detassazione parziale dei redditi che derivano dall’utilizzo di specifici beni immateriali, espressione delle attività di ricerca e sviluppo.

Riguarda sia l’utilizzo diretto che i benefici indiretti, ovvero la cessione a terzi in cambio di un canone.

Fino all’approvazione del Decreto Crescita era possibile accedere all’agevolazione con due modalità:

  • nei casi di utilizzo diretto del bene, per la fruizione del beneficio era necessaria la sottoscrizione di un accordo con l’Agenzia delle Entrate, ruling obbligatorio;
  • in caso di concessione in uso del bene o di plusvalenze realizzate in ambito infragruppo, l’accordo era facoltativo.

Il Decreto Crescita ha introdotto una semplificazione, un nuovo regime opzionale di autoliquidazione che non necessita di un accordo preventivo con l’amministrazione finanziaria: sono gli stessi contribuenti a stabilire e indicare gli importi nella dichiarazione dei redditi, fornendo a supporto un’adeguata documentazione.

Con il provvedimento del 30 luglio 2019, l’Agenzia delle Entrate ha fornito istruzioni da seguire sia per quanto riguarda i documenti da presentare che per quanto riguarda i metodi di calcolo.

Ma sulle novità introdotte dal Decreto numero 34 del 2019 persistono dei dubbi. Lo schema di circolare, su cui l’Agenzia delle Entrate ha aperto una consultazione pubblica, nasce proprio per chiarire una serie di aspetti ancora spinosi.

Professionisti, esperti e soggetti economici sono chiamati a intervenire sui contenuti del testo. Nel comunicato stampa del 10 febbraio 2020 dell’Agenzia delle Entrate si legge:

“La “versione in consultazione pubblica” dello schema di Circolare ripercorre le caratteristiche del regime di “autoliquidazione” del contributo economico derivante dall’utilizzo diretto e indiretto dei beni agevolabili, introdotto con il Decreto Crescita, fornisce chiarimenti sull’ambito soggettivo e oggettivo, indicazioni operative sul rapporto tra l’opzione Patent box e quella sulla nuova “autoliquidazione”, oltre che soluzioni interpretative sulle condizioni e gli effetti del regime “fai da te”, anche nelle ipotesi di rinuncia alle procedure di ruling in corso e agli esercizi pregressi”.

Gli interessati possono inviare il loro contributo, esclusivamente tramite posta elettronica, all’indirizzo [email protected], esprimendo eventualmente il consenso alla pubblicazione sul sito dell’Agenzia del contributo fornito e del soggetto proponente.

Agenzia delle Entrate - Schema di circolare sulle modifiche alla disciplina del patent box
Chiarimenti sulle modifiche alla disciplina del Patent Box - Articolo 4, del Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito con modificazioni dalla Legge 28 giugno 2019, e Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 30 luglio 2019, protocollo n. 2019/658445.

Patent box 2020, una consultazione sullo schema di circolare: focus su soggetti interessati, documentazione e sanzioni

Come sottolinea il comunicato stampa diffuso dall’Agenzia delle Entrate, i punti chiave dello schema di circolare sono in particolare tre:

  • la platea di soggetti che possono accedere al patent box 2020 con determinazione diretta del reddito agevolabile;
  • la mancanza di documentazione e le eventuali sanzioni;
  • la possibilità di rinuncia.

Sul primo punto, si era espresso anche il provvedimento del 30 luglio: la nuova procedura non è riservata soltanto a chi accede per la prima volta all’agevolazione, ma anche a chi ha già avviato una procedura ordinaria.

Il testo precisa:

“Tra i destinatari del nuovo regime sono da includere anche coloro che abbiano concluso un accordo a seguito della procedura di Patent box ma non intendano rinnovare lo stesso alla scadenza. In tali ipotesi il Contribuente potrà, per gli esercizi successivi a quelli coperti da accordo, procedere in autoliquidazione.”

Se da un lato la modalità “fai da te” del regime patent box 2020 semplifica la fruizione del beneficio, dall’altro impone ai contribuenti di supportare l’opzione con un’adeguata documentazione.

Lo schema di circolare, infatti, mette in guardia su questo punto: in caso di “totale assenza di documentazione”, vale a dire documenti contabili ed extracontabili necessari per la determinazione del beneficio, si verifica il recupero integrale dell’agevolazione, oltre all’applicazione di sanzioni e interessi.

Stessa situazione si verifica nel caso di documenti giustificativi non rispondenti al vero.

Il testo, oggetto di consultazione pubblica, infine si concentra anche sulle istruzioni da seguire nel caso di rinuncia alla procedura di Patent box: è necessario comunicarlo irrevocabilmente entro il termine stabilito per la presentazione della dichiarazione dei redditi che interessa il periodo di imposta in corso alla data del 1 maggio 2019 tramite PEC o raccomandata a/r indirizzata all’Ufficio presso il quale l’istanza sul regime è in lavorazione.

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