Nuove assunzioni nella PA? Si pensa anche all’utilizzo delle graduatorie

Stefano Paterna - Pubblica Amministrazione

Nuove assunzioni nella PA, il Dipartimento della funzione pubblica ha invitato tutte le amministrazioni a comunicare entro il 30 novembre le graduatorie concorsuali ancora in vigore. C'è da affrontare l'emergenza di un reclutamento per un settore sotto organico e con personale anziano, mentre i concorsi sono sospesi causa COVID. Cgil e comitato degli idonei chiedono anche il recupero di quelle scadute.

Nuove assunzioni nella PA? Si pensa anche all'utilizzo delle graduatorie

Nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione, si cerca una soluzione alla situazione di impasse.

La pubblica amministrazione è sotto assedio a causa della pandemia da Coronavirus e resta il problema della marcata carenza d’organico da ormai molti anni. Come uscirne?

La via maestra sarebbe quella del bando di nuovi concorsi, ma a parte il fatto che le procedure in Italia risultano farraginose e lunghissime con una durata media fino all’assunzione di ben 4 anni, ora a tutto ciò si aggiunge la sospensione delle prove preselettive e scritte prevista fino al 3 dicembre dall’ultimo DPCM del 3 novembre, per frenare l’espansione del contagio.

Per questo il Dipartimento della funzione pubblica, il dicastero guidato da Fabiana Dadone, ha avviato il 6 novembre una ricognizione delle graduatorie concorsuali disponibili: le amministrazioni sono state così invitate a comunicare le graduatore vigenti entro il prossimo 30 novembre.

Si tratta di un primo timido passo per velocizzare il reclutamento di un comparto pubblico che in questo momento si rivela uno strumento essenziale per resistere alla diffusione del COVID-19, ma anche per avviare una risposta sul versante della ripresa economica.

Cgil e Comitato Idonei: «In manovra le assunzioni nella PA con le graduatorie»

Ma l’idea della Funzione Pubblica non nasce certo dal nulla. Già da anni il movimento dei vincitori e degli idonei dei concorsi chiede di scorrere le graduatorie dei vecchi bandi prima di indirne dei nuovi.

L’anno scorso, peraltro, era stata anche estesa la validità delle graduatorie dal 2011 in poi e la manovra di bilancio aveva stabilito che un 30% in più dei posti banditi andavano ricavati dallo scorrimento.

Ora, insieme al Comitato XXVII Ottobre che rappresenta gli idonei dei vecchi concorsi è anche la Fp Cgil a chiedere l’utilizzo di questo strumento per favorire il reclutamento di personale pubblico nel contesto dell’emergenza sanitaria.

Si tratterebbe di una misura che mira

“a incrociare domanda e offerta” - si legge in una nota diffusa dall’organizzazione sindacale e dal comitato degli idonei - “tra le esigenze della varie amministrazioni e i profili presenti all’interno delle predette graduatorie. Sarebbe un provvedimento, a costo zero, di estremo interesse generale e che permetterebbe a tutte le amministrazioni pubbliche di poter continuare a garantire quei servizi essenziali che, di contro, rischierebbero di venire meno”.

Assunzioni nella PA, emergenza dovuta al blocco degli ingressi e a Quota 100

Peraltro, la Cgil e gli idonei chiedono anche di procedere al recupero delle graduatorie già scadute, ovvero quelle in essere prima del 2011. D’altra parte, la pubblica amministrazione si ritrova con una quota rilevante di personale a un passo dalla pensione per effetto di Quota 100, mentre solo nel 2019 ci sono stati ben 90.000 pensionamenti anticipati.

L’età media dei dipendenti pubblici è di quasi 51 anni, mentre l’anno scorso una rilevazione elaborata su dati Eurostat ci collocava al quart’ultimo posto in Europa nel rapporto tra numero di dipendenti pubblici e numero degli occupati: solo 3 milioni e 219.000, ovvero il 14% della forza lavoro contro il 22% della Francia e perfino il 16% del Regno Unito.

Numeri risicati dovuti soprattutto al blocco delle assunzioni che si è protratto per nove anni dal 2010 fino allo scorso anno a causa delle politiche di rigore, imposte dall’Unione Europea.

È evidente quindi che a mali estremi si ricorra a rimedi estremi come il ricorso allo scorrimento delle graduatorie, in attesa che il COVID consenta la ripartenza dei concorsi.

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