Nuova Sabatini 2020: le agevolazioni per le imprese sui beni strumentali

Rosy D’Elia - Incentivi alle imprese

Nuova Sabatini 2020: nel Disegno di Legge di Bilancio stanziati 105 milioni di euro per le agevolazioni sui beni strumentali. Finanziamenti alle imprese da 20.000 a 4.000.000 di euro. La misura è potenziata al Sud e per i macchinari a basso impatto ambientale. Non cambiano i requisiti di accesso. Dettagli sui requisiti da rispettare e sull'iter da seguire.

Nuova Sabatini 2020: le agevolazioni per le imprese sui beni strumentali

Nuova Sabatini 2020: l’articolo 26 del Disegno di Legge di Bilancio presentato in Senato a inizio novembre porta conferme e novità per le agevolazioni sui beni strumentali concesse alle imprese.

105 milioni di euro è la cifra stanziata per il 2020: la misura viene potenziata per chi opera al Sud e per l’acquisto di macchinari a basso impatto ambientale.

I requisiti e le modalità di accesso, già modificate ad aprile con il Decreto Crescita, restano le stesse anche per l’anno che sta arrivando.

Nuova Sabatini 2020, conferme e novità per le agevolazioni sui beni strumentali

Con le disposizioni inserite nel Disegno di Legge di Bilancio, arrivano nuovi fondi a cui le imprese possono avere accesso:

  • 105 milioni di euro per il 2020;
  • 97 milioni per gli anni dal 2021 al 2024;
  • 47 milioni per il 2025.

La nuova Sabatini, anche conosciuta come misura beni strumentali, è stata istituita istituito dall’articolo 2 del Decreto Legge numero 69 del 21 giugno 2013.

Gestita dal MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, rappresenta un’agevolazione per le PMI che intendono acquistare, o acquisire in leasing, di beni materiali, vale a dire macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware, o immateriali, come software e tecnologie digitali, a uso produttivo.

Il sostegno alle micro, piccole e medie imprese si traduce in due strumenti:

  • un finanziamento agevolato per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, quelli che afferiscono all’Industria 4.0 da parte di banche e intermediari finanziari;
  • un contributo statale correlato in conto impianti rapportato agli interessi calcolati sui finanziamenti, parametrato a un tasso di interesse convenzionalmente assunto pari al 2,75% annuo per gli investimenti ordinari e 3,575% per gli investimenti “Impresa 4.0”.

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario, che deve avere le seguenti caratteristiche:

  • durata massima 5 anni;
  • importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
  • utilizzato interamente per coprire gli investimenti ammissibili.

Oltre alla previsione di nuovi fondi, la Legge di Bilancio 2020 porta due grandi novità per la misura beni strumentali:

  • si stabilisce una maggiorazione del contributo statale per investimenti Industria 4.0 pari al 100% per gli investimenti realizzati dalle micro e piccole imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nel limite complessivo di 60 milioni di euro a valere sulle risorse autorizzate;
  • si istituisce una riserva pari al 25% delle risorse autorizzate destinata alle micro, piccole e medie imprese a fronte dell’acquisto, o anche leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale.

Inoltre l’articolo 26 dell’impostazione attuale della Legge di Bilancio stabilisce che le risorse delle riserve non utilizzate alla data del 30 settembre di ciascun anno rientrano nella disponibilità della misura.

Nuova Sabatini 2020, le agevolazioni sui beni strumentali: quali imprese possono richiederla

La nuova Sabatini è pensata per le micro, piccole e medie imprese.

I requisiti richiesti per accedere ai finanziamenti e ai contributi previsti sono i seguenti:

  • essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, e non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
  • non trovarsi in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
  • avere la sede in uno Stato Membro ma provvedere all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.

I benefici sono accessibili per tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca.

Fanno eccezione solo le attività finanziarie e assicurative e le attività connesse all’esportazione e agli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.

Nuova Sabatini 2020, quali sono i beni strumentali che danno diritto all’agevolazione

Anche i beni acquistati o acquisiti in leasing devono rispondere a particolari caratteristiche:

  • essere nuovi;
  • devono essere riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”,“attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità), nonché a software e tecnologie digitali.

Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • autonomia funzionale dei beni, non è ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
  • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta all’impresa.

Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.

Nuova Sabatini 2020, l’iter per accedere alle agevolazioni sui beni strumentali

Sul piano pratico, le micro, piccole e medie imprese che hanno intenzione di accedere alla nuova Sabatini 2020 devono seguire un preciso iter.

Il finanziamento si ottiene seguendo una serie di passaggi:

  • l’impresa presenta alla banca o all’intermediario finanziario, unitamente alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo ministeriale, secondo le modalità indicate dal MISE;
  • la banca o intermediario finanziario a cui l’impresa si è rivolta verifica la regolarità formale e la completezza della documentazione e trasmette al Ministero richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo;
  • dopo la conferma da parte del Ministero della disponibilità, totale o parziale, delle risorse erariali da destinare al contributo, la banca o l’intermediario può concedere il finanziamento;
  • concesso il finanziamento alla PMI, la banca o l’intermediario comunica con il Ministero dello Sviluppo Economico per portare a termine l’ iter burocratico;
  • la banca o l’intermediario finanziario si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare il finanziamento.

Infine, la PMI una volta completato l’investimento è tenuta a compilare in formato digitale ed esclusivamente tramite piattaforma tutta la documentazione relativa agli acquisti effettuati.

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