Lettere di compliance e avvisi bonari non solo dalle Entrate, anche dagli enti locali

Rosy D’Elia - Dichiarazioni e adempimenti

Non solo l'Agenzia delle Entrate invierà lettere di compliance e avvisi bonari, ma anche gli enti locali potranno farlo: è questa una delle novità approvate in via preliminare con la riforma fiscale su scala territoriale

Lettere di compliance e avvisi bonari non solo dalle Entrate, anche dagli enti locali

Tra i mittenti delle lettere di compliance e degli avvisi bonari ci saranno anche le Regioni e gli enti locali, gli inviti a mettersi in regola non arriveranno solo dall’Agenzia delle Entrate.

È questa una delle novità in arrivo con il decreto legislativo in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale, approvato dal Governo in via preliminare nell’ambito dei lavori di riforma il 9 maggio scorso.

Sempre più i meccanismi nazionali si applicheranno anche su scala locale, si tracciano nuove strade per favorire l’adempimento spontaneo, garantendo uno sconto sulle sanzioni.

Lettere di compliance e avvisi bonari non solo dalle Entrate: le novità della riforma del Fisco locale

Il dialogo tra Fisco e contribuenti si fa sempre più serrato. Come riportato nel Documento di Finanza Pubblica approvato a inizio aprile, nel 2024 sono state inviate dall’Agenzia delle Entrate 3,2 milioni di lettere di compliance con un incasso pari a 4,5 miliardi.

L’obiettivo, anche per i prossimi anni, è quello di potenziare sempre di più questo filo diretto con i cittadini e le cittadine.

Ed è questa la prospettiva che si profila anche sul fronte del Fisco locale. L’“invio di lettere di compliance e di avvisi bonari prima di avviare accertamenti”, come si legge nel comunicato stampa diffuso dal Governo sulle novità appena approvate, rientra tra le “misure concrete” per incentivare l’adempimento spontaneo insieme, ad esempio, a un sistema premiale per i contribuenti che pagano con addebito diretto in conto corrente.

Lo schema da adottare anche a livello territoriale è quello già consolidato per i tributi nazionali, e quindi per le comunicazioni gestite dall’Agenzia delle Entrate.

Lettere di compliance e avvisi bonari dagli enti locali: come funzioneranno?

Il contribuente riceverà una comunicazione con elementi e informazioni relative a eventuali importi dovuti e non versati e potrà procedere in due direzioni:

  • mettersi in regola tramite il ravvedimento operoso e, quindi, beneficiando di uno sconto sulle sanzioni;
  • fornire eventuali dettagli o documenti utili agli enti per comunicare che non c’è alcun errore da sanare.

Allo stesso modo le regioni e gli enti locali potranno inviare ai contribuenti, prima dell’avvio dell’attività di accertamento, anche degli avvisi bonari.

In caso di tardivi, parziali oppure omessi versamenti dovuti su scala locale, gli enti interessati potranno inviare una comunicazione ai cittadini e alle cittadine per favorire i pagamenti applicando, però, una sanzione ridotta.

Questo nuovo filo diretto contribuenti Fisco-locale è previsto dal decreto legislativo su tributi regionali e locali adottato in questa fase in esame preliminare nell’ambito dei lavori di riforma. Per ora, quindi, è solo una prospettiva.

Il testo che prevede la novità seguirà il solito iter: dovrà prima passare dalle commissioni parlamentari, che daranno il loro parere, e poi sarà adottato dal Governo, eventualmente con delle modifiche, in via definitiva.

In altre parole per ora da Regioni ed enti locali non arriveranno inviti a mettersi in regola sui pagamenti: per passare dalla teoria alla pratica servirà ancora tempo, ma il percorso verso una nuova comunicazione è cominciato.

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