Si parte dalla Legge di Bilancio poi flat tax, pace fiscale e lotta all’evasione: le novità in arrivo anticipate dalla premier Meloni

Rosy D’Elia - Fisco

Il Governo Meloni parte dalla Legge di Bilancio ma lavorerà a costruire un nuovo Fisco fatto di flat tax, pace fiscale (o meglio tregua fiscale) e lotta all'evasione: le priorità su cui si concentrerà il nuovo Esecutivo anticipate dalla premier durante il discorso programmatico che si è tenuto alla Camera il 25 ottobre.

Si parte dalla Legge di Bilancio poi flat tax, pace fiscale e lotta all'evasione: le novità in arrivo anticipate dalla premier Meloni

Dalla nuova Legge di Bilancio 2023 alla definizione di un nuovo Fisco fatto di flat tax, pace fiscale, o meglio tregua fiscale, e lotta all’evasione: la premier Giorgia Meloni durante il discorso programmatico che si è tenuto alla Camera il 25 ottobre fissa i primi punti fermi sulle novità in cantiere.

Giorgia Meloni nel primo appuntamento in Parlamento da presidente del Consiglio ha stilato la lista delle priorità di intervento in cui il Fisco ha un ruolo primario.

Legge di Bilancio 2023: le novità in arrivo anticipate da Giorgia Meloni

In termini di tempo le prime risposte arriveranno, senza dubbio, sul caro energia che richiede interventi continui e immediati, come dimostrano gli oltre 55 miliardi di euro messi in campo quest’anno dall’ex Governo Draghi.

Ma oltre alle esigenze che nascono dall’emergenza, ci sono anche priorità di intervento che derivano dal calendario ordinario: la definizione della Legge di Bilancio che, a causa delle elezioni fissate al 25 settembre, ha subito già un forte rallentamento.

Il nuovo Governo è già al lavoro sulla Manovra, rassicura Meloni. E a dettare la linea degli interventi è, senza dubbio, il livello di inflazione che ha raggiunto l’11,1 per cento su base annua e sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie.

Nella ricetta per contrastarne gli effetti, che il Governo inserirà nella Legge di Bilancio 2023, troveranno spazio gli ingredienti citati da Giorgia Meloni nel suo primo discorso da premier alla Camera il 25 ottobre:

“È indispensabile intervenire con misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Allo stesso tempo dobbiamo riuscire ad allargare la platea dei beni primari che godono dell’ IVA ridotta al 5 per cento.

Le novità fiscali in arrivo con il nuovo Governo Meloni: flat tax, pace fiscale e lotta all’evasione

Ma gli interventi sul Fisco non saranno centrali solo nell’immediato futuro, nell’Italia che la premier Giorgia Meloni immagina nel lungo periodo “serve una rivoluzione culturale nel rapporto tra Stato e sistema produttivo” fatta di semplificazione e deregolamentazione dei procedimenti amministrativi.

“Abbiamo bisogno di meno regole, ma chiare per tutti. E di un nuovo rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, perché il cittadino non si senta parte debole di fronte ad uno stato tiranno che non ne ascolta le esigenze e ne frustra le aspettative”.

Questa direzione porterà ad un nuovo sistema fiscale costruito su tre pilastri:

  • il primo è rappresentato dalla riduzione della pressione fiscale:
    • riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare;
    • estensione della flat tax per le partite IVA dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato;
    • tassa piatta anche sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente;
  • il secondo è rappresentato da “una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle PMI) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco”;
  • infine Giorgia Meloni annuncia “una serrata lotta all’evasione fiscale” si partirà dagli evasori totali, dalle grandi imprese e dalle grandi frodi sull’IVA.

Anche per l’Agenzia delle Entrate sono in cantiere delle novità: la premier ha parlato di una modifica dei criteri di valutazione dei risultati da ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni.

Sul territorio in cui il Fisco incontra il Lavoro, poi, Giorgia Meloni scioglie i primi nodi sul taglio del cuneo fiscale:

“Imprese e lavoratori chiedono da tempo, come priorità non rinviabile, la riduzione del cuneo fiscale e contributivo. L’eccessivo carico fiscale sul lavoro è uno dei principali ostacoli alla creazione di nuova occupazione e alla competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali. L’obiettivo che ci diamo è intervenire gradualmente per arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori, per alleggerire il carico fiscale delle prime e aumentare le buste paga dei secondi”.

D’altronde il taglio del cuneo fiscale così come tutte le possibili novità anticipate con le dichiarazioni programmatiche del Governo trovano la loro origine già nei programmi elettorali presentati la scorsa estate.

I risultati delle elezioni hanno accorciato le distanze dalle parole ai fatti: ora comincia il vero banco di prova. E la prima occasione, con la Legge di Bilancio, sta già bussando alla porta.

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