Quali sono i lavori più pagati nel privato? I dati INPS

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Quali settori garantiscono stipendi più alti? Nel privato la media nazionale è di circa 24.000 euro ma ci sono profonde differenze, non solo tra settori ma anche di genere. I numeri dell’Osservatorio statistico INPS

Quali sono i lavori più pagati nel privato? I dati INPS

Quali sono i settori del privato dove si guadagna di più in Italia?

Su una platea di quasi 18 milioni di lavoratori e lavoratrici la media nazionale è di 24.500 euro annui. A scattare la fotografia sul 2024 è il nuovo osservatorio statistico INPS sui dipendenti del settore privato.

Come prevedibile le differenze ci sono, con divari anche ampi. In testa banche e assicurazioni, con più di 50.000 euro lordi l’anno, fanalino di coda invece il personale di alberghi e ristoranti con una media di circa 11.000 euro annui.

A prescindere dalle differenze di settore, restano evidenti disparità di genere, con gli uomini che in media guadagnano quasi 10.000 euro l’anno in più delle donne.

Quali sono i lavori più pagati nel privato? I dati INPS

L’osservatorio statistico INPS pubblicato ieri fotografa lo stato del mercato del lavoro con particolare attenzione ai dipendenti del settore privato.

Nel 2024 i dati mostrano una crescita dell’occupazione costante, accompagnata da un incremento dei rapporti intermittenti (+4,9 per cento) e da una diminuzione della somministrazione (-2,5 per cento) rispetto al 2023.

Nel complesso i dipendenti del settore privato, esclusi operai agricoli e lavoratori domestici, sono 17,7 milioni, in aumento del 2 per cento rispetto al 2023, con una retribuzione annua media pari a 24.486 euro lordi.

Nel documento, l’istituto passa in rassegna anche i diversi settori di attività, analizzando anche le differenze nella retribuzione.

Quali sono allora i settori del privato dove si guadagna di più e quelli invece dove le retribuzioni sono più basse?

In testa ci sono, come prevedibile, banche e assicurazioni, con i dipendenti che guadagnano in media 56.429 euro lordi annui. Seguono a ruota le attività di estrazione di minerali da cave e miniere (51.530 euro) e di fornitura di energia elettrica e gas (50.015 euro). Questi ultimi settori a elevata specializzazione tecnica e che richiedono grande continuità lavorativa: come si legge nella tabella la media di giornate lavorate nell’anno è di 289 e 296 contro le 247 della media nazionale.

In fondo, con quasi 5 volte meno, le retribuzioni dei dipendenti di alberghi e ristoranti, ferme a 11.233 euro.

Le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione sono notoriamente più discontinue e caratterizzate da stagionalità, con salari bassi e contratti brevi, ma anche quelle che hanno tirato di più le assunzioni nel 2024. La crescita registrata nello scorso anno, infatti, per il 60 per cento dipende da queste attività (+100.022 lavoratori) e dai settori commercio (+66.993) e costruzioni (+38.196). Due settori, questi ultimi, dove le retribuzioni sono più vicine alla media nazionale, rispettivamente 23.577 e 22.106 euro lordi annui.

Osservatorio INPS lavoratori dipendenti del settore privato: i dati 2024
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Restano elevate disparità di genere in attesa della direttiva UE

Le differenze per settore di attività, sebbene marcate, sono fisiologiche. A colpire però è come spesso accade il dato sul gender pay gap, la differenza di retribuzione tra uomini e donne.

Nel 2024, specifica l’INPS, i lavoratori rappresentano il 57 per cento del totale della forza lavoro dipendente, con una retribuzione media annua di 27.967 euro.

Decisamente inferiore la media per le lavoratrici, che si attesta a 19.833 euro annui.

Una differenza che si auspica verrà colmata dalla nuova direttiva UE n. 2023/970, adottata per contrastare il divario retributivo di genere, che gli Stati membri dovranno recepire entro giugno 2026.

Per fare un passo avanti nel percorso della parità di genere sul fronte lavorativo, si mette in campo un pacchetto di novità per tutti i datori di lavoro, sia del settore privato che pubblico, e tutte le forme contrattuali, a partire da prima dell’assunzione. Ma gli obblighi saranno calibrati anche in base alla dimensione aziendale.

Tra le principali novità la trasparenza retributiva prima dell’assunzione.

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