Flat tax per imprese e partite IVA a partire dal 2019: sono queste le ultime novità sull'introduzione della riforma fiscale da parte del Governo Conte. Cerchiamo di capire come funziona.

Flat tax imprese e partite IVA: come funziona la proposta di riforma fiscale che, stando alle ultime novità, entrerà in vigore dal 2019?
Saranno due le aliquote della flat tax per le partite IVA, al 15% e al 20% per i redditi superiori a 80.000 euro, motivo per il quale si inizia a parlare di dual tax, mentre per le società la flat tax sarà pari al 15%.
Nelle ultime ore si sono accese numerose polemiche sull’introduzione della nuova “tassa piatta” per imprese, lavoratori autonomi titolari di partita IVA e famiglie: secondo le dichiarazioni di Bagnai, parlamentare della Lega e possibile sottosegretario per l’Economia, inizialmente la flat tax sarà introdotta, a partire dal 2019, soltanto per professionisti e imprese; di contro, le famiglie dovranno attendere almeno fino al 2020.
La flat tax per le imprese già esiste? A rispondere con un secco sì è il PD il quale, a seguito delle dichiarazioni della Lega e in base a quanto previsto dal Contratto di Governo siglato insieme al M5S, ha dichiarato che già l’IRES per le società è una tassa piatta e che per le PMI è stata introdotta invece l’IRI al 24%.
Sebbene in questa sede ci interessi capire come funziona la flat tax per partite IVA, imprese e società, è bene sottolineare come la critica del PD sia del tutto fuori luogo. Innanzitutto l’IRES, ridotta dal 27,5% al 24%, si applica soltanto alle società di capitali, senza dimenticare inoltre che il reddito distribuito ai soci è sottoposto ad ulteriore tassazione.
Ditte individuali e società di persone, SNC o SAS, sono invece sottoposti a tassazione Irpef dal 23% al 43%.
Cosa dire invece dell’IRI, l’imposta sul reddito imprenditoriale introdotta proprio per le PMI con la Legge di Bilancio 2017 e successivamente rinviata dopo la sua entrata in vigore per opera della Legge di Bilancio 2018?
Il PD, ora all’opposizione, si macchia di un incredibile scivolone e di una parziale fake news: il rinvio dell’IRI, introdotta per agevolare la capitalizzazione delle imprese, ha portato a danni enormi per le imprese che avevano scelto di adottare il nuovo regime di tassazione già dal 2017. A denunciarlo erano stati, a suo tempo, i commercialisti, ovvero coloro che con nel controverso, nevrotico e complicato sistema fiscale italiano ci mettono ogni giorno le mani.
Al netto delle necessarie osservazioni e chiarimenti sulle critiche alla flat tax, cerchiamo di capire di seguito come funziona la flat tax per imprese, società e partite IVA in vigore, probabilmente, già dal 2019.
Flat tax imprese, società e partite IVA dal 2019: cos’è e come funziona
A spiegare come funziona la flat tax per le imprese e le partite IVA è il Contratto di Governo di Lega e M5S.
Cos’è la flat tax? Come si è già avuto modo di analizzare, la flat tax è definita, in senso letterale, come una “tassa piatta”, ovvero un sistema fiscale con un’unica aliquota applicata a tutti i contribuenti indipendentemente dal reddito. Secondo i suoi sostenitori e, nel caso dell’Italia della Lega Nord di Salvini, il vantaggio principale della flat tax è quello di disincentivare l’evasione: si paga meno e quindi si paga più volentieri, in sintesi.
Il regime fiscale della flat tax che sarà introdotta in Italia dal 2019, secondo l’attuale programma dettato da Lega e M5S, è stato definito anche dual tax. Saranno introdotte due diverse aliquote e il nuovo sistema di tassazione sarà così strutturato:
- due aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche e partite IVA (che ad oggi pagano l’IRPEF);
- un’aliquota fissa al 15% per le società (sottoposte ad oggi ad IRES).
Persone fisiche e titolari di partita IVA pagheranno la flat tax al 15% sui redditi fino a 80.000 euro e l’aliquota del 20% si applicherà, invece, su quelli superiori.
Flat tax: cosa cambia
Cosa cambia con la flat tax per imprese, partite IVA e società?
Ad oggi, si ricorda, sono previsti due diversi sistemi di tassazione:
- le società di capitali (S.R.L., S.R.L.S. e S.P.A.) pagano l’IRES al 24%;
- le società di persone, ditte individuali e in genere le partite IVA sono sottoposti a ordinaria tassazione Irpef dal 23% al 43%.
Proprio in merito all’Irpef, l’introduzione della flat tax porterebbe ad una vera e propria rivoluzione fiscale. Ad oggi gli scaglioni e le aliquote sono i seguenti:
Scaglioni Irpef 2018 | Aliquota Irpef 2018 | Imposta dovuta |
---|---|---|
fino a 15.000 euro | 23% | 23% del reddito |
da 15.001 fino a 28.000 euro | 27% | 3.450,00 + 27% sul reddito che supera i 15.000,00 euro |
da 28.001 fino a 55.000 euro | 38% | 6.960,00 + 38% sul reddito che supera i 28.000,00 euro |
da 55.001 fino a 75.000 euro | 41% | 17.220,00 + 41% sul reddito che supera i 55.000,00 euro |
oltre 75.000 euro | 43% | 25.420,00 + 43% sul reddito che supera i 75.000,00 euro |
L’Irpef è considerata l’imposta progressiva per eccellenza in quanto l’aliquota superiore di tassazione, a partire dal secondo scaglione di reddito in poi, si applica soltanto per la quota di reddito eccedente.
Un sistema effettivamente complesso che il Governo Lega e 5 Stelle punta a cancellare e sostituire con la flat tax: si attendono tuttavia ulteriori chiarimenti su cosa cambia dal 2019 e quali saranno gli ulteriori sviluppi della riforma della tassazione per imprese, partite IVA e società.
Tra gli scogli principali resta il problema delle coperture per il quale, secondo il neo Ministro dell’Economia e stando alle analisi di Bankitalia, si potrebbe intervenire con le maggiori risorsi derivanti dall’aumento IVA, ulteriore tema bollente della prossima estate.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Flat tax per imprese e partite IVA dal 2019: ecco come funzionerà