Ape Sociale: scadenza il 30 novembre 2023 per la domanda tardiva

Francesco Rodorigo - Pensioni

Si avvicina il termine ultimo a disposizione nel 2023 per inviare la domanda per l’Ape Sociale. La finestra per le richieste tardive si chiuderà il 30 novembre. Le istanze verranno prese in considerazione solo nel caso in cui siano rimaste sufficienti risorse economiche

Ape Sociale: scadenza il 30 novembre 2023 per la domanda tardiva

Sta per scadere il tempo a disposizione di cittadini e cittadine per presentare la domanda di Ape Sociale nel 2023.

Il prossimo 30 novembre è il termine ultimo entro il quale è possibile presentare le richieste per la certificazione dei requisiti.

Si tratta della terza finestra dell’anno, dedicata appunto alle domande tardive, le quali saranno prese in considerazione solamente nel caso in cui siano rimasti fondi a sufficienza per concedere i trattamenti.

La prestazione di anticipo pensionistico spetta ai lavoratori con specifici requisiti e con almeno 63 anni d’età e 30 di contributi. Dal cantiere della Legge di Bilancio 2024 si preannunciano diverse novità anche per l’Ape Sociale.

Ape Sociale: scadenza il 30 novembre 2023 per la domanda tardiva

Come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, l’Ape Sociale, il trattamento di anticipo pensionistico, è in vigore senza modificazioni anche per l’anno in corso.

Si tratta della prestazione che spetta a specifiche categorie di lavoratori e lavoratrici con almeno 63 anni d’età, e che non hanno i requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia, i quali potranno beneficiare di una prestazione di accompagnamento alla pensione.

Il tempo a disposizione degli interessati per presentare la domanda di accesso sta per scadere. Il prossimo 30 novembre, infatti, segna il termine ultimo entro il quale è possibile chiedere il riconoscimento delle condizioni e quindi l’accesso al trattamento.

La normativa, introdotta dalla Legge di Bilancio 2017, prevede tre diverse finestre temporali, le prime due si sono chiuse il 31 marzo il 15 luglio.

Quella in scadenza a novembre è la cosiddetta finestra per le domande tardive. Le richieste presentate in questo arco temporale, infatti, saranno prese in considerazione solamente qualora siano rimasti abbastanza fondi a disposizione per l’erogazione del trattamento.

Questo perché le richieste vengono accolte fino all’esaurimento delle risorse a disposizione, che per il 2023 sono pari a 64 milioni di euro.

Ape Sociale 2023: requisiti, importo e come fare domanda

L’Ape Sociale è una prestazione di anticipo pensionistico che spetta in presenza di specifici requisiti anagrafici, contributivi e in alcuni casi anche legati alla mansione svolta.

La prestazione, infatti, viene riconosciuta dall’INPS in favore di:

  • lavoratori dipendenti che svolgono mansioni gravose (al momento della domanda la professione deve essere stata svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per almeno 6 anni negli ultimi 7);
  • invalidi civili al 74 per cento;
  • dipendenti disoccupati che hanno esaurito il trattamento di di NASpI (o equivalente);
  • caregivers che assistono da almeno 6 mesi.

Le mansioni gravose sono quelle specificate nell’elenco presente all’allegato 3 della Legge di Bilancio 2022. I richiedenti devono avere almeno 63 anni d’età, mentre il requisito contributivo varia da 30 a 36 anni di contribuzione versata.

Per inviare la domanda è possibile procedere direttamente online dal sito INPS accedendo con credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa è possibile rivolgersi a CAF e Patronati.

L’INPS eroga il trattamento per 12 mensilità annue a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. L’importo spettante è pari alla rata del trattamento pensionistico calcolata al momento dell’accesso alla prestazione se inferiore a 1.500 euro. Se superiore, sarà pari a 1.500 euro.

Ape Sociale: le possibili novità per il 2024

La Legge di Bilancio 2024 preannuncia novità per quanto riguarda le pensioni, anche se l’auspicata riforma voluta dal Governo sembra ormai irrealizzabile, almeno per il prossimo anno.

Nonostante questo, l’ipotesi che va per la maggiore sembrerebbe essere la proroga delle misure in vigore nel 2023, Quota 103, Opzione Donna e appunto l’Ape Sociale.

La prestazione di anticipo pensionistica, assieme ad Opzione Donna, dovrebbe essere la misura più soggetta ad interventi di modifica.

Questi dovrebbero riguardare l’ampliamento della platea di possibili beneficiari. Per il 2024, infatti, si valuta la possibilità di estendere il numero di possibili destinatari dell’Ape Sociale, includendo nuove professioni nell’elenco delle mansioni gravose e usuranti.

In questo modo un numero maggiore di lavoratori avrebbe la possibilità di accedere all’anticipo pensionistico.

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