Controlli Modello ISEE 2020, INPS: errori nelle verifiche, DSU da ripresentare

Rosy D’Elia - Modello Isee

Controlli Modello ISEE 2020, INPS: errori nelle verifiche sul patrimonio mobiliare. I problemi riguardano i conti titoli e le Società di Gestione del Risparmio. Per eliminare la difformità, è possibile presentare una nuova DSU, ma ci sono anche casi in cui le anomalie persistono. Istruzioni nel messaggio numero 1274 del 20 marzo 2020.

Controlli Modello ISEE 2020, INPS: errori nelle verifiche, DSU da ripresentare

Controlli Modello ISEE 2020, messaggio INPS numero 1274 del 2020: errori nelle verifiche sul patrimonio mobiliare, i problemi sorgono in presenza di conti titoli e di Società di Gestione del Risparmio.

Per eliminare le difformità, è possibile presentare una nuova DSU, Dichiarazione Sostitutiva Unica, ma ci sono anche casi in cui la soluzione adottata non elimina le anomalie: necessaria una documentazione per dimostrare i dati indicati.

Con il messaggio numero 96 del 13 gennaio 2020, l’istituto aveva messo in guardia gli interessati: dal 1° gennaio 2020 i dati autodichiarati e/o precompilati relativi al patrimonio mobiliare sono al centro di controlli automatici per cercare riscontro delle informazioni indicate rispetto a quelle contenute nell’Archivio dei rapporti gestito dall’Agenzia delle Entrate.

INPS - Messaggio numero 1274 del 20 marzo 2020
ISEE 2020. Controlli sul patrimonio mobiliare posseduto.

Controlli Modello ISEE 2020, INPS: errori nelle verifiche

Le verifiche sul valore del patrimonio mobiliare complessivo del nucleo sono in corso dal 1° gennaio.

Nel caso in cui si rilevino omissioni o difformità, le anomalie vengono riportate nelle annotazioni dell’attestazione ISEE, in particolare si evidenziano i seguenti dati:

  • i codici fiscali dei componenti per i quali sono state rilevate le omissioni o difformità;
  • l’elenco dei rapporti finanziari esistenti nell’Anagrafe dei rapporti;
  • il codice fiscale dell’operatore finanziario e la sua denominazione (Banca, Poste italiane, ecc.);
  • la data di inizio e l’eventuale data di fine dei rapporti finanziari.

Nel corso dei controlli sul Modello ISEE 2020, però, si sono verificati degli errori di sistema.

A darne comunicazione è l’INPS con il messaggio numero 1274 del 20 marzo 2020:

“è emersa una problematica in presenza di conti titoli e di Società di Gestione del Risparmio (SGR), ossia in presenza di fondi certificati contemporaneamente dall’Istituto di credito e dalla SGR, pur trattandosi, in tutto o in parte, delle medesime attività”.

Entrambi gli operatori finanziari hanno l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate i rapporti finanziari gestiti per conto dei cittadini: in questo modo nasce il corto circuito sui dati autocertificati dal dichiarante in DSU che riguardano il patrimonio mobiliare.

Errori sui controlli del Modello ISEE 2020: DSU da presentare nuovamente

Dalla metà di marzo 2020, per risolvere il problema l’Agenzia delle entrate e l’INPS hanno adottato, laddove possibile, “criteri di neutralizzazione automatica della duplicazione degli importi”, così si legge nella comunicazione.

Gli utenti interessati, per cui si sono verificati errori nei controlli, possono presentare una nuova DSU per avere un modello ISEE 2020 senza difformità.

Ma ci sono anche casi in cui l’intervento sul sistema di lettura e riscontro dei dati non ha dato i risultati sperati: se le anomalie sulla documentazione persistono, non è possibile “annullare” gli errori con una nuova DSU, ma bisogna procedere come segue:

“Qualora, nonostante l’applicazione di tali criteri di neutralizzazione, risultassero delle omissioni o difformità, come già chiarito in linea generale al paragrafo 6 del citato messaggio n. 96/2020, il cittadino dovrà presentare domanda per la prestazione avvalendosi della stessa attestazione ISEE recante le omissioni o difformità, documentando all’Ente erogatore la correttezza dei dati autodichiarati per il riconoscimento o la continuazione del beneficio, come previsto all’articolo 11, comma 5, del D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159”.

In questo caso è necessario presentare sia i documenti rilasciati dall’Istituto di credito che quelli della SGR, per dimostrare la consistenza dello stesso patrimonio mobiliare.

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