Si riapre la finestra di domanda per gli incentivi del Fondo per il sostegno alla transizione industriale. Requisiti e istruzioni per ottenere i contributi a fondo perduto

Si riapre lo sportello di domanda per prenotare le risorse del Fondo per il sostegno alla transizione industriale.
Dal 17 settembre è tornata operativa l’agevolazione promossa dal MIMIT volta a favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.
La misura consente alle imprese di ottenere contributi a fondo perduto per programmi di investimento volti al miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale.
Per questa nuova edizione sono disponibili 134 milioni di euro. Le domande si possono inviare dal sito di Invitalia a partire entro la scadenza del 10 dicembre 2025.
Transizione industriale: riapre lo sportello per gli incentivi
Dal 17 settembre è aperto il terzo bando del Fondo per il sostegno alla transizione industriale. Le imprese possono fare domanda per i contributi a fondo perduto a copertura degli interventi di efficienza energetica e più in generale in ottica di tutela ambientale.
Si tratta dell’agevolazione disciplinata dal decreto MISE 21 ottobre 2022 e promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per adeguare il sistema produttivo italiano alla sfida dei cambiamenti climatici. Termini e modalità di presentazione delle domande per questa nuova edizione sono stati definiti dal decreto direttoriale del 18 luglio 2025.
Il bando riconosce contributi a fondo perduto alle imprese di qualsiasi dimensione che eseguono interventi volti a perseguire almeno una delle seguenti finalità:
- una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa;
- un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.
Per poter ricevere i contributi, le imprese alla data di presentazione della domanda devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel registro delle imprese;
- operare nel settore manifatturiero di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
- non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
- essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
- non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.
Gli interventi devono essere volti esclusivamente al miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale e devono prevedere una spesa complessiva ammissibile di importo compreso tra i 3 e i 20 milioni di euro. Inoltre, devono essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo.
Per l’agevolazione sono messi a disposizione 134 milioni di euro, per il 40 per cento riservate ad interventi nelle Regioni del Sud, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e per il 50 per cento alle imprese energivore.
Contributi a fondo perduto per la transizione industriale: spese e importi
Come detto, i progetti devono prevedere una spesa compresa tra i 3 e i 20 milioni di euro, ma quali sono le spese ammissibili?
Sono agevolate le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni che riguardano:
- suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10 per cento dell’investimento totale ammissibile);
- Opere murarie e assimilate (nel limite del 40 per cento dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali);
- impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione;
- programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate.
A queste si possono aggiungere, poi, le spese per la formazione del personale, nello specifico:
- spese di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza;
- spese di personale relative ai formatori;
- costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.
Le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo a fondo perduto fino al 40 per cento. I diversi limiti delle intensità di aiuto sono indicate nel decreto ministeriale.
Transizione industriale: domanda per gli incentivi entro dicembre
Le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva. La richiesta deve essere inviata esclusivamente in modalità telematica utilizzando l’apposita piattaforma sul sito di Invitalia.
Lo schema per la compilazione delle domande e le indicazioni relative alla documentazione da allegare sono disponibili sul sito di Invitalia. Qui sono forniti anche la presentazione dell’agevolazione e la guida all’invio della domanda.
La domanda, come detto, si può già trasmettere dal 17 settembre. Le imprese interessate hanno tempo fino alla scadenza prevista per le ore 12.00 del 10 dicembre 2025.
Le domande saranno avviate alla fase di valutazione istruttoria secondo l’ordine conseguito in graduatoria. Le domande valutate positivamente saranno ammesse alle agevolazioni fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Transizione industriale: riapre lo sportello per gli incentivi