Dichiarazione dei redditi: attenzione a carte e conti esteri

Salvatore Cuomo - Dichiarazione dei redditi

La titolarità di conti correnti e carte online (“apparentemente italiani”) può comportare l’apertura di posizioni territorialmente estere a cui conseguono obblighi non sempre noti ai sottoscrittori in sede di dichiarazione dei redditi

Dichiarazione dei redditi: attenzione a carte e conti esteri

Si sta diffondendo sempre più in Italia l’utilizzo di conti correnti e carte estere, ma apparentemente “italiani”.

Non tutti sono coscienti del fatto che questo può comportare una serie di obblighi dichiarativi connessi al cosiddetto monitoraggio fiscale (quadro RW della dichiarazione dei redditi), al pagamento dell’IVAFE, l’equivalente dell’imposta di bollo che viene assolta sui conti correnti italiani per il tramite degli stessi istituti di credito, nonché la tassazione dei rendimenti per interessi sulle giacenze ma anche da ulteriori investimenti di dette somme.

Da qui la necessità di capire quando e come va dichiarato per evitare la comminazione dalle autorità italiane di sanzioni anche pesanti.

Gli obblighi di compilazione del Quadro RW della dichiarazione dei redditi

Cerchiamo quindi di apprendere alcune indicazioni utili riguardo quanto collegato a queste carte estere ed in generale il conto estero:

  • quando va dichiarato il conto corrente e/o la carta online estera?
  • quale/i quadro/i vanno compilati nella dichiarazione dei redditi?
  • quali imposte sono previste?

Quando va dichiarato il conto corrente estero in dichiarazione dei redditi?

Il conto estero deve essere dichiarato se le somme trafficate superano determinate soglie, riguardanti non solo la tassazione dei rendimenti o del conto stesso, ma anche degli investimenti eventualmente effettuati con dette somme.

In alcuni casi occorre eseguire il mero monitoraggio fiscale del patrimonio dei contribuenti.

La prima cosa da fare è verificare il codice IBAN abbinato alla carta, questo per avere riscontro che si tratti effettivamente di un conto estero o meno.

Ai fini del monitoraggio fiscale la dichiarazione diventa obbligatoria se il saldo del conto superi anche per un solo giorno i 15.000 euro.

Per quanto all’obbligo tributario IVAFE basta che la giacenza media annuale rapportata ai giorni di apertura del conto sia superiore a 5.000 euro

Cosa dicono le istruzioni ministeriali:

Il quadro RW deve essere compilato, ai fini del monitoraggio fiscale, dalle persone fisiche residenti in Italia che detengono investimenti all’estero e attività estere di natura finanziaria a titolo di proprietà o di altro diritto reale indipendentemente dalle modalità della loro acquisizione e delle cripto – attività detenute attraverso “portafogli”, “conti digitali” o altri sistemi di archiviazione o conservazione e, in ogni caso, ai fini dell’Imposta sul valore degli immobili all’estero (IVIE) e dell’Imposta sul valore dei prodotti finanziari dei conti correnti e dei libretti di risparmio detenuti all’estero (IVAFE)

Attenzione anche a questo passaggio riferito alla detenzione di cryptovalute, sottovalutato se non sconosciuto a molti dei loro possessori:

Il quadro deve essere compilato anche per assolvere agli obblighi del versamento dell’imposta sul valore delle cripto-attività ai sensi dell’art. 19, comma 18 del DECRETO LEGGE 201/2011, come modificato dall’art. 1, comma 146 della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023).”

Nel caso non vengono superate una od entrambe le soglie potreste non essere tenuti ad alcun adempimento in Italia, o solo a uno di essi come confermato anche dalle stesse istruzioni ministeriali:

L’obbligo di monitoraggio non sussiste per i depositi e conti correnti bancari costituiti all’estero il cui valore massimo complessivo raggiunto nel corso del periodo d’imposta non sia superiore a 15.000 euro (art. 2 della Legge n. 186 del 2014); resta fermo l’obbligo di compilazione del quadro laddove sia dovuta l’IVAFE.”

Come dichiarare il conto estero nel modello redditi o nel 730, quadro da compilare ed imposte

Il conto estero deve essere indicato nel Quadro RW della dichiarazione dei redditi alla sezione conti correnti e depositi esteri, come sopra indicato al concretizzarsi:

  • della giacenza media superiore ai 5.000 euro;
  • della debenza dell’imposta IVAFE pari a 34,20 euro annui;
  • e /o per il monitoraggio fiscale al superamento della soglia dei 15.000 euro di giacenza, anche per un solo giorno.

Ricordo che il tutto non si ferma alla compilazione del quadro RW qualora si sia in presenza anche di redditi da crypto, nonché da investimenti e trading operati all’estero.

In tal caso entra in gioco la compilazione di altri quadri del modello quali l’RL, l’RM e l’RT.

Nel quadro RL occorre indicare i redditi diversi.

Nel quadro RM occorre indicare i redditi soggetti a tassazione separata e imposta sostitutiva.

Nel quadro RT occorre indicare le plusvalenza di natura finanziaria.

Sui tre quadri sopra invitiamo tutte le lettrici e i lettori interessati a visionare gli approfondimenti dedicati.

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