Caratteri e scopo delle associazioni non profit

Cristina Cherubini - Associazioni

Associazioni no profit: con quale scopo nascono e quali caratteri le contraddistinguono? Conosciute anche nel linguaggio comune come organizzazioni no profit, prescindono la loro caratterizzazione essenziale nella dizione di “enti senza scopo di lucro”. Ma esistono diverse tipologie di associazioni: ognuna ha una sua anima, unica e ricca di molte sfaccettature giuridiche e gestionali.

Caratteri e scopo delle associazioni non profit

Caratteri e scopo delle associazioni non profit: con quale scopo nascono e quali caratteri le contraddistinguono?

Spesso definite “senza scopo di lucro”, presuppongono l’assenza, tra i fini perseguiti dai soci, del cosiddetto “lucro soggettivo”.

Necessario, a questo punto, fare una precisazione: molto spesso la parola “lucro” viene catalogata con un’accezione negativa, come se il suo significato potesse essere unicamente associato ad azioni strategiche volte all’accumulazione senza remore di ingenti quantità di denaro e senza alcun tipo di responsabilità sociale.

Ma la sua definizione è ben più complessa e tiene conto di due declinazioni:
“lucro oggettivo” e “lucro soggettivo”.

Il primo rappresenta l’obiettivo che ogni organizzazione deve perseguire in quanto è da questa finalità che dipende l’esistenza stessa dell’ente, attraverso il quale, punta meramente all’economicità.

Il lucro soggettivo è invece, giuridicamente parlando, un obiettivo che deve perseguire per natura la società, sulla base di quanto specificato dall’art. 2247 c.c.“per l’esistenza di una società è necessario non solo che i soci diano vita ad una attività che produca guadagno (lucro oggettivo), ma anche che essi si siano riproposti di dividere tra loro gli utili ricavati dall’attività economica (lucro soggettivo)”.

Lo scopo ideale delle associazioni no profit

L’analisi sopra proposta rispetto alle definizioni di lucro “oggettivo” e “soggettivo” conduce quindi ad indicare come unico scopo, ragionevolmente non compatibile, con la natura delle associazioni, quello “soggettivo”.

Il perseguimento di un lucro oggettivo da parte di un’organizzazione no profit potrebbe infatti essere di aiuto per il raggiungimento dello scopo ideale e solidaristico tipico di tali enti.

Le associazioni come più volte abbiamo sottolineato possiedono un’intensa connotazione personalistica, ed è per questo che i soci svolgono un ruolo fondamentale nell’esistenza della stessa e nella sua organizzazione, si potrebbe quasi affermare che in un’associazione vi sia una concezione antropocentrica o “sociocentrica”.

Le attività esercitate dall’associazione devono infatti essere pensate al fine di portare un beneficio ai soci e alla comunità, nel caso specifico delle nuove configurazioni degli ETS si tratta di attività legate alla forma associativa scelta, APS, ODV o altro.

Lo scopo perseguito dagli enti no profit è quindi definibile ideale, in quanto è statuito al fine di raggiungere obiettivi che esulano dal mero profitto ma che si configurano invece nel termine di pubblica utilità.

Il Codice civile non indica in modo puntuale come devono essere interpretate le finalità solidaristiche e di pubblica utilità, pertanto ci si appella al comune significato che queste possono assumere e alla puntuale indicazione dell’oggetto dell’attività dell’ente.

Le caratteristiche delle associazioni no profit

Le associazioni non profit possiedono molteplici caratteristiche declinate sulla base del tipo di attività sociale che attraverso di esse si intende svolgere e la forma giuridica prescelta.

Volendo esaminare le nuove forme previste dal codice del terzo settore, le più diffuse ed anche le più tipiche sono le associazioni di promozione sociale(APS) e le organizzazioni di volontariato (ODV).


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Le APS hanno come obiettivo fondamentale quello di promuovere attività di tipo formativo, culturale, o di altro interesse socio-economico all’interno della comunità in cui operano per il mero di fine di apportare un’utilità senza perseguire un lucro soggettivo.

Il fulcro delle ODV risiede invece nella figura del volontario, essa è essenziale per l’esistenza di tale forma associativa ed è poi sulla base di tale entità che essa svolge attività di interesse generale a titolo gratuito.

A seguito dell’approvazione del codice del terzo settore è possibile riscontrare la definizione dell’interesse generale all’interno d.lgs 117/2017, il quale lo identifica nello svolgimento delle “attività indicate dall’art.5 del Codice del Terzo Settore che pongono come proprio centro gravitazionale, se così si può, dire il bene sociale nella sua più ampia accezione”.

Risulta facile quindi desumere dalla presente trattazione che le caratteristiche assunte dalle associazioni possono essere molteplici ma che sono essenzialmente tutte uniformate sotto la configurazione tipica dello scopo che devono perseguire sulla base della natura propria dell’ente no profit, in altre parole lo scopo solidaristico o ideale.

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