Bonus risparmio energetico: novità micro-cogeneratori

Redazione - Irpef

Bonus risparmio energetico anche per micro-cogeneratori: è questa una delle novità 2018. Ecco come funziona, cosa cambia e quanto si risparmia.

Bonus risparmio energetico: novità micro-cogeneratori

Bonus risparmio energetico: novità micro-cogeneratori nel 2018, con l’estensione della detrazione Irpef del 65% anche per questo tipo di spesa.

Il bonus per il risparmio energetico, anche conosciuto come Ecobonus, è stato notevolmente modificato con la Legge di Bilancio 2018 e una delle novità più importanti e vantaggiosa è l’estensione dell’agevolazione per chi sceglie di installare dei micro-cogeneratori.

La microcogenerazione è una delle tecnologie, utilizzabili anche a finalità domestiche, più efficienti in termini di produzione di energia, che consente non soltanto di beneficiare di un notevole risparmio energetico ma anche di abbattere le emissioni e di ridurre l’inquinamento.

Per l’installazione e sostituzione di impianti di climatizzazione esistenti con micro-cogeneratori è riconosciuta, esclusivamente per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018, una detrazione fiscale pari al 65% e per un importo massimo di 100.000 euro.

Di seguito tutti i dettagli, i requisiti per beneficiare del nuovo bonus inserito in Legge di Bilancio 2018 e qual è la stima di risparmio energetico possibile con i micro-cogeneratori.

Bonus risparmio energetico: novità micro-cogeneratori

Nel testo della Legge di Bilancio 2018 approvato in Parlamento ed in vigore dal 1° gennaio 2018 è previsto l’estensione dell’Ecobonus anche per le spese sostenute e finalizzate all’acquisto e alla posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti.

La detrazione fiscale prevista è pari al 65% della spesa sostenuta dal 1° gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2018, per un importo massimo detraibile di 100.000 euro.

Il comma 3, art. 1 della Legge di Bilancio 2018 introduce il bonus micro-cogeneratori all’elenco delle spese per le quali è riconosciuto l’Ecobonus, la detrazione fiscale che per il 2018 sarà differenziata sulla base del reale risparmio energetico conseguibile da ciascun lavoro e ammonterà tra il 50% e il 75%.

Per poter beneficiare del bonus è necessario che l’installazione di micro-cogeneratori comporti un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%.

Detrazione fiscale 65% micro-cogeneratori: come funziona

La detrazione fiscale del 65% riconosciuta, solo nel 2018, per la spesa in micro-cogeneratori, potrà essere richiesta come già previsto per l’Ecobonus dai contribuenti passivi Irpef o Ires, con possibilità di cessione del credito per gli incapienti.

La spesa sostenuta nel 2018 dovrà essere indicata nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2019 e l’importo del rimborso fiscale sarà ripartito in 10 quote annuali di pari importo.

In merito alle regole da seguire, sarà necessario eseguire i pagamenti secondo i metodi indicati ma, soprattutto, al fine di verificare il rispetto dei requisiti indicati, sarà necessario predisporre la documentazione richiesta, ovvero l’asseverazione tecnica.

Sarà inoltre necessario produrre l’attestato di certificazione energetica dell’edificio.

In attesa di ulteriori istruzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate i lettori possono consultare la guida relativa all’Ecobonus 2018.

Cosa sono i micro-cogeneratori?

Come funziona la micro-cogenerazione e cosa sono i micro-cogeneratori?

Con l’introduzione della novità nel bonus risparmio energetico 2018 in molti si stanno chiedendo quali sono i vantaggi nell’installazione di una delle ultime tecnologie per risparmiare sulle bollette e contribuire alla riduzione dell’inquinamento.

La micro-cogenerazione consiste nella produzione simultanea di calore ed elettricità in sistemi di potenza inferiore ai 50 KW ed è una delle tecnologie più efficienti per riscaldare le abitazioni beneficiando di un notevole risparmio sulle bollette.

I micro-cogeneratori consentono di utilizzare la materia prima, come il gas, per produrre simultaneamente sia energia elettrica che calore.

In questo modo è possibile sfruttare in maniera più efficiente il combustibile utilizzato, evitando la dispersione di calore ed energia tipica dei sistemi mono-produzione.

Ad oggi la tecnologia della micro-cogenerazione è utilizzata soprattutto in strutture pubbliche, come gli ospedali, mentre l’uso domestico fatica ancora a prender piede nonostante i vantaggi comprovati.

Già lo scorso anno l’Althesys, società professionale specializzata nella ricerca energetica, nel settore ambiente, utilities ed infrastrutture, aveva segnalato l’importanza di estendere il bonus risparmio energetico anche ai micro-cogeneratori.

Con la novità inserita in Legge di Bilancio 2018 l’obiettivo è quello di far diffondere una delle tecnologie che, ad oggi, consente sia di risparmiare sulla spesa di bollette gas e luce che di salvaguardare l’ambiente.

Ecco quanto si risparmia grazie alla microcogenerazione

L’installazione di un numero contenuto di impianti di microcogenerazione in Italia nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021 porterebbe ad un risparmio complessivo di 79 milioni di euro e alla riduzione di 500.000 tonnellate di CO2 e gas inquinanti.

È questo il risultato della ricerca dell’Althesys condotta nel 2016 e che oggi, con l’introduzione del bonus risparmio energetico per i micro-cogeneratori, vale la pena riprendere per capire quanto effettivamente si risparmia sulle bollette.

I vantaggi della nuova detrazione fiscale Ecobonus 2018 sarebbero evidenti tanto per i consumi domestici nei condomini quanto per strutture private e pubbliche come piscine, scuole e ospedali.

In totale, con la sostituzione di impianti di climatizzazione e l’installazione dei nuovi micro-cogeneratori si risparmia circa il 34% della spesa di energia.

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