APE sociale 2022: le novità inserite in Legge di Bilancio

Sacha Malgeri - Pensioni

APE sociale 2022: le modifiche alla Legge di Bilancio vedono l'abbassamento dei requisiti contributivi di lavoratori edili e ceramisti per l'accesso all'anticipo pensionistico da 36 a 32 anni. Aggiornata la lista delle mansioni usuranti che possono richiedere l'indennità.

APE sociale 2022: le novità inserite in Legge di Bilancio

APE sociale 2022: la Commissione Bilancio del Senato ha approvato il 21 dicembre scorso una serie di emendamenti alla Legge di Bilancio. Una delle novità presenti nel testo è il rifinanziamento dell’APE sociale per tutto il prossimo anno, insieme alla modifica di alcune condizionalità.

I lavoratori edili ed i ceramisti che hanno compiuto 63 anni vedono scendere i requisiti di accesso all’anticipo pensionistico: si passa da 36 anni di contributi a 32.

Viene anche riaggiornata la lista delle mansioni usuranti che possono ricevere il beneficio. La misura sperimentale sarebbe dovuta scadere entro la fine dell’anno. Il legislatore, però, ha deciso di prorogarne l’erogazione fino al 2022. Servirà l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio per sancirne l’ufficialità.

APE sociale 2022, le novità nella Legge di Bilancio

Un emendamento inserito nella prossima Legge di Bilancio ha riconfermato l’APE sociale per tutto il corso del 2022.

L’indennità è stata istituita con l’art.1, commi dal 179 al 186, della legge di bilancio del 2017. Si tratta di un anticipo pensionistico rivolto a categorie di lavoratori in difficoltà. Il contributo spetta ai lavoratori che hanno compiuto 63 anni ed hanno versato i contributi per almeno 30 anni. L’APE sociale non può essere erogata se il soggetto è già destinatario di pensioni dirette.

L’APE sociale viene erogata ogni mese, ed è pari all’importo della rata mensile della pensione, calcolata al momento dell’accesso al beneficio. L’importo massimo è di 1.500 euro.

Possono fare richiesta d’accesso alla misura i lavoratori invalidi, i disoccupati, chi assiste un coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap, ed i lavoratori che svolgono mansioni gravose che hanno versato i contributi per 36 anni.

Ed è proprio sulla lista dei mestieri usuranti che ci sono delle delle novità. I ceramisti, tra gli altri, sono stati aggiunti tra le categorie di lavoratori che possono ricevere l’APE sociale.

Inoltre, sia questi ultimi che gli edili vedono scendere il requisito contributivo. Gli anni di contributi necessari per ottenere l’indennità passano da 36 a 32.

Per essere considerati lavoratori con una mansione usurante bisogna essere impiegati in un lavoro “tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo” da almeno sette anni negli ultimi dieci, oppure per sei anni negli ultimi sette, come leggiamo nella legge n. 232/2016.

Lavori gravosi
Professori di scuola primaria, pre-primaria e assimilati
Tecnici della salute e professioni qualificate nei servizi sanitari e locali
Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate
Operatori della cura estetica
Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati
Artigiani, operai specializzati, agricoltori
Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il trattamento dei minerali
Operatori di impianti per la lavorazione a caldo dei metalli
Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e assimilati
Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta
Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica
Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque
Conduttori di mulini e impastatrici
Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali
Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio
Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare
Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento
Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci
Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli
Portantini e assimilati
Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca
Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni

APE sociale 2022, i cambiamenti per i disoccupati ed i limiti di spesa

Un’altra condizionalità che viene eliminata riguarda i disoccupati. L’art. 1, comma 179, della legge n. 232/2016 prevedeva che i lavoratori disoccupati a causa della scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato potessero avere accesso all’APE sociale in presenza, nei 36 mesi precedenti di periodi di lavoro dipendente per almeno diciotto mesi e conclusione della prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi.

Con la Legge di Bilancio 2022 salta l’attesa di tre mesi dall’ultima erogazione della NASPI. Secondo il legislatore, questa scelta dovrebbe comportare “l’accesso di circa 1.500 soggetti”.

Un’ulteriore novità riguarda i limiti di spesa. Questi ultimi sono stati aggiornati, prevedendo una dotazione maggiore per il 2022 e minore per gli anni successivi.

AnnoLimite di spesa
2022 285,1 milioni
2023 169,3 milioni
2024 119,9 milioni
2025 71,5 milioni
2026 8,9 milioni

Inalterato, invece, la riduzione dei requisiti contributivi per le donne con figli. Già la legge di bilancio 2017 prevedeva una riduzione di 12 mesi per ogni figlio, “nel limite massimo di due anni”.

Secondo il servizio studi del Senato, le modifiche attuali permetteranno a 21.200 nuove persone di accedere all’APE sociale.

Legge di Bilancio 2022, cosa cambia sulle pensioni

Le modifiche all’APE sociale non rappresentano le uniche novità presenti nella Legge di Bilancio sul tema delle pensioni.

La prima questione riguarda il superamento di Quota 100. La misura per andare in pensione in anticipo scade alla fine dell’anno, e non verrà rinnovata.

La misura che dovrebbe sostituirlo è Quota 102. Si tratta di un regime pensionistico transitorio, valido solo per il prossimo anno: alla fine del 2022 si dovrebbe tornare a quanto disposto dalla Legge Fornero, salvo nuovi accordi politici.

Il numero 102 si riferisce ai due requisiti da soddisfare per ottenere le nuove pensioni anticipate:

  • aver compiuto i 64 anni;
  • aver versato i contributi per almeno 38 anni.

Rispetto alla normativa precedente, aumenta il requisito dell’età di 2 anni. Rimane invariato, invece, il requisito contributivo.

Un’altra misura che viene confermata per il 2022 è Opzione donna. Istituita con il Decreto Legge n. 4/2019, è una misura che consente la pensione anticipata alle lavoratrici dipendenti che hanno compiuto 58 anni, o alle autonome che hanno raggiunto i 59 anni d’età.

Per accedervi, le lavoratrici in questione devono aver versato i contributi per la pensione di anzianità per almeno 35 anni. Inoltre, devono necessariamente optare per il sistema di calcolo contributivo integrale.

La Legge di Bilancio 2022 istituisce anche il Fondo per l’uscita anticipata dei lavoratori di imprese in crisi, dedicato ai lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in difficoltà economiche che abbiano raggiunto un’età di almeno 62 anni.

Le procedure di accesso al fondo verranno definite da un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Finanziaria.

Ci sono ancora molte questioni da affrontare, soprattutto sui limiti d’età e sulle categorie lavorative interessate dall’anticipo pensionistico e sulle modifiche della Legge Fornero. Il Governo, lo scorso 20 dicembre, ha incontrato i sindacati per stabilire i temi da trattare per la riforma delle pensioni.

A gennaio verranno istituiti dei tavoli tecnici con i sindacati, portati avanti dal Ministero del Lavoro, che riguarderanno 3 macro aree tematiche:

  • flessibilità in uscita;
  • pensioni complementari;
  • precarietà giovanile.

Il Ministero del Lavoro annuncerà nei prossimi giorni il calendario dei lavori per il 2022.

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