Non sempre le spese sanitarie sono correttamente inserite nel modello 730 precompilato 2025, così come nel foglio informativo. In quali casi è frequente il rischio incongruenze e cosa fare per beneficiare del rimborso IRPEF

Chi ha sostenuto spese sanitarie è chiamato a prestare particolare attenzione ai costi già indicati nel modello 730 precompilato 2025.
Può infatti capitare che, nonostante il sistema ormai rodato dell’inserimento in dichiarazione delle spese detraibili, alcuni costi non risultino inseriti nella precompilata.
Due sono le situazioni che possono verificarsi.
Le spese sanitarie rimaste fuori dal modello 730 online potranno essere riportate nel foglio informativo, documento che racchiude i costi per i quali il contribuente è chiamato ad effettuare verifiche e integrazioni in caso di incongruenze.
È però possibile che spese effettivamente sostenute, e quindi ammesse a rimborso, siano state totalmente escluse dalla fase di predisposizione del modello 730 precompilato 2025.
A spiegare le regole operative da seguire nel dettaglio è la stessa Agenzia delle Entrate, in una FAQ dedicata.
Spese sanitarie non presenti nel modello 730 precompilato 2025: perché e cosa fare
Nel corso del 2024 hai sostenuto spese sanitarie che non sono state inserite nel modello 730 precompilato 2025 e nel foglio informativo? Può capitare in caso di “elementi di rischio” individuati dall’Agenzia delle Entrate.
Come indicato in una risposta pubblicata sul portale dedicato alla dichiarazione dei redditi precompilata, l’Agenzia riporta nella dichiarazione o nel foglio informativo le spese sanitarie trasmesse al Sistema Tessera Sanitaria dai soggetti terzi, successivamente trasmesse dal Sistema TS all’Agenzia.
Un lavoro che comporta la lavorazione ogni anno di più di un miliardo di dati, ma che non è esente da errori o incongruenze.
Può infatti capitare che costi effettivamente sostenuti e ammessi in detrazione al 19 per cento (per la quota che eccede la franchigia), siano stati totalmente ignorati nella fase di precompilazione.
Casistica che riguarda le seguenti situazioni:
- il soggetto che ha effettuato la prestazione (medico, ospedale o struttura privata) non ha trasmesso i dati delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria oppure li ha trasmessi ma successivamente ha comunicato che si trattava di informazioni non corrette che sono state quindi “cancellate”;
- il Sistema Tessera Sanitaria ha applicato dei criteri cautelativi sui dati ricevuti per cui in alcune situazioni particolari i dati non sono stati trasmessi all’Agenzia delle entrate e non sono stati quindi utilizzati per le dichiarazioni precompilate. A titolo di esempio, tali situazioni particolari possono essere riferite a:
- più documenti che riportano gli stessi dati (soggetto inviante, importo, cf del soggetto cui è effettuata la prestazione) e che appaiono quindi duplicati
- emissione nell’anno di un numero molto elevato di documenti da parte della stessa struttura per lo stesso contribuente;
- importi molto elevati per singolo contribuente inviati da poche strutture.
Una linea di cautela quindi che interessa, oltre ovviamente ai casi di omessa comunicazione delle spese, anche le ipotesi in cui il contribuente ha sostenuto spese di importo particolarmente alto o ha pagato la stessa cifra, per una medesima prestazione, più volte.
Modifica del modello 730 precompilato per detrarre le spese sanitarie “ignorate” dal Fisco
Bisogna specificare che il modello 730 precompilato non è intoccabile e che anzi, al contrario, il contribuente è chiamato a prestare attenzione a tutti i casi in cui le spese sostenute - e detraibili - siano state escluse dalla fase di predisposizione della dichiarazione dei redditi pronta all’uso.
Una considerazione che vale anche per le spese sanitarie ignorate dal Fisco in fase di messa a punto del 730 online, per via dell’approccio “cautelativo” illustrato in precedenza.
Nel rispetto dei requisiti previsti e delle regole generali in materia di detraibilità, il contribuente può modificare il 730 precompilato prima di procedere con l’invio, così da non perdere il diritto al rimborso IRPEF.
C’è tempo fino al 30 settembre e, in questo caso, è necessario conservare fatture, scontrini e ogni altra documentazione utile per attestare il diritto a fruire della detrazione.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Spese sanitarie non presenti nel modello 730 precompilato 2025: perché e cosa fare