Pensioni, blocco delle rivalutazioni: il 1° giugno i pensionati scenderanno in piazza

Guendalina Grossi - Pensioni

Domani, 1° giugno 2019, i pensionati scenderanno in piazza per manifestare contro il blocco delle rivalutazioni delle pensioni introdotto dalla Legge di Bilancio 2019.

Pensioni, blocco delle rivalutazioni: il 1° giugno i pensionati scenderanno in piazza

Il 1° giugno molti pensionati si riuniranno in piazza San Giovanni a Roma e manifesteranno contro il blocco delle rivalutazioni delle pensioni voluto da Governo giallo-verde.

La manifestazione è stata organizzata dalla Spi Cigl che è fermamente convinta che il Governo non stia facendo gli interesse dei contribuenti, ma anzi che questo stia trattando i pensionati come un bancomat.

L’obiettivo è quello di fare capire al Governo che andando a bloccare la rivalutazione delle pensioni, si fanno perdere ai pensionati circa 950 euro l’anno una cifra considerevole per chi non ha un assegno previdenziale già basso di suo.

Si ricorda inoltre che da domani, 1° giugno, si darà il via al taglio delle pensioni d’oro, misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2019.

Pensioni, blocco delle rivalutazioni: domani i pensionati scenderanno in piazza

Domani, 1° giugno 2019, moltissimi pensionati scenderanno in Piazza San Giovanni a Roma per manifestare contro il blocco delle rivalutazioni delle pensioni voluto dal Governo giallo-verde.

Ad organizzare la manifestazione è stata la Spi Cgil che stanca dell’atteggiamento del Governo nei confronti dei pensionati, ha invitato gli stessi a manifestare per tutelare i loro diritti.

La Spi Cgil ritiene infatti che l’Esecutivo stia trattando i pensionati come dei bancomat, poiché bloccare nuovamente la rivalutazione delle pensioni fino al 2021 vuol dire far perdere ai pensionati ogni anno una buona parte del loro assegno previdenziale.

Gli effetti della mancata perequazione, negli anni passati infatti, sono stati devastanti per le persone anziane, ma anche per le loro famiglie con bilanci sempre più risicati.

Ma questo non è l’unico motivo per cui i pensionati sono contrari alla riforma delle pensioni portata avanti dal Governo giallo-verde.

Pensioni, ultime novità: dal 1° giugno al via al taglio delle pensioni d’oro

Un’altra importante novità riguarda il taglio delle pensioni d’oro che a partire da domani, 1° giugno 2019, inizierà a produrre i suoi effetti.

Il taglio riguarda in particolare le pensioni che superano i 100.00 euro lordi annui. I trattamenti che superano la suddetta cifra verranno ridotti:

  • del 15%: tra 100.000€ e 129.999,99€ (lordi);
  • del 20%: tra 130.000€ e 199.999,99€ (lordi);
  • del 25%: tra 200.000€ e 349.999,99€ (lordi);
  • del 30%: tra 350.000€ e 499.999,99€;
  • del 40%: superiore a 500.000€.

Si ricorda che il taglio riguarderà solamente le pensioni a calcolo retributivo o misto; sono salvi, quindi, gli assegni calcolati interamente con il sistema contributivo.

Il taglio delle pensioni d’oro porterà alle casse dello Stato un importo superiore ai 415 milioni di euro.

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