Nel primo trimestre 2025 sono state aperte oltre 187.000 nuove partite IVA, con un lieve aumento rispetto all’anno precedente, con dinamiche territoriali e settoriali diversificate e un’impennata di avviamenti da parte di soggetti non residenti.

Nel primo trimestre del 2025, l’Italia ha registrato l’apertura di 187.300 nuove partite IVA, segnando un incremento dello 0,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tuttavia, dietro questa crescita contenuta si celano dinamiche significative: mentre le aperture da parte di persone fisiche e società di persone sono diminuite, rispettivamente dell’1,1 per cento e del 6,1 per cento, le società di capitali hanno mostrato una crescita del 2,3 per cento.
Particolarmente rilevante è l’aumento del 47,3 per cento delle aperture da parte di soggetti non residenti.
I dati riportati provengono dall’Osservatorio sulle partite IVA del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che in data 12 maggio 2025 ha pubblicato un aggiornamento relativo al primo trimestre 2025.
Nuove partite IVA, Nord in testa e Sud in recupero
La distribuzione geografica delle nuove aperture vede il Nord Italia al primo posto con il (49,2 per cento), seguito dal Sud e Isole con il (29,3 per cento) e dal Centro con il (21,2 per cento).
Le regioni che hanno registrato gli incrementi più significativi sono il Molise (+11,9 per cento), la Lombardia (+5,6 per cento) e la Calabria (+5,5 per cento).
Al contrario, la Basilicata ha subito una flessione del (25,8 per cento), seguita dalla Valle d’Aosta (-6,4 per cento) e dalla Liguria (-5,8 per cento).
Nuove partite IVA 2025: professionisti in testa
Analizzando i settori produttivi, le attività professionali rappresentano il 18,5 per cento delle nuove aperture di partite IVA della prima parte del 2025, seguite dal commercio (15,8 per cento) e dalla sanità e assistenza sociale (10,4 per cento).
Tuttavia, rispetto al primo trimestre del 2024, si osservano cali significativi in settori come l’agricoltura (-13,6 per cento), l’istruzione (-9,6 per cento) e le costruzioni (-7,1 per cento), il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-7,4 per cento) e il settore delle attività professionali (-7,3 per cento).
Regime forfettario, una scelta per oltre la metà delle nuove partite IVA
Nel periodo in esame, 101.450 soggetti hanno aderito al regime forfettario, rappresentando il 54,2 per cento del totale delle nuove aperture.
Questo dato segna un lieve incremento dell’1,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermando la preferenza per questo regime agevolato tra i nuovi contribuenti.
Nuovi titolari delle partite IVA, giovani e nati all’estero in testa
Tra le persone fisiche che hanno aperto una partita IVA, il 59,3 per cento è di sesso maschile.
Il 51 per cento delle nuove aperture è stato effettuato da giovani fino a 35 anni, mentre il 29,5 per cento da soggetti tra i 36 e i 50 anni.
Rispetto al primo trimestre del 2024, solo la fascia fino a 35 anni ha mostrato un lieve incremento (+0,2 per cento), mentre le altre classi di età hanno registrato una diminuzione, con il calo maggiore tra gli over 65 (-2,6 per cento).
Inoltre, il (18,5 per cento) delle nuove aperture è stato effettuato da persone nate all’estero, evidenziando il contributo degli immigrati nel panorama imprenditoriale italiano.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Nuove partite IVA: nel primo trimestre 2025 professionisti in testa, prevale il forfettario