La possibilità di accedere in anticipo al TFR potrebbe essere estesa anche agli statali. Lo precisa il Sottosegretario al Lavoro in un intervento alla Camera

In presenza di comprovate e rilevanti motivazioni l’accesso all’anticipo del trattamento di fine rapporto (TFR) potrebbe essere esteso anche ai dipendenti pubblici.
Al momento, infatti, la possibilità di accedere anticipatamente ad una parte della somma è concessa solamente a lavoratori e lavoratrici del privato.
Ad aprire a questa possibilità è il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, intervento alla Camera per una serie di interrogazioni a risposta immediata.
Anticipo TFR anche per i dipendenti pubblici?
Nel prossimo futuro potrebbe arrivare un nuovo intervento legislativo per consentire ai dipendenti pubblici di accedere in anticipo al TFR.
Si tratta, ricordiamo, dell’importo che deve essere corrisposto in ogni caso di cessazione del rapporto, a prescindere dalla tipologia del contratto individuale. L’importo è determinato dalla somma di una serie di accantonamenti, per ogni anno di servizio o frazione di anno, di una di una quota della retribuzione annua e dalle relative rivalutazioni.
“Sono in corso interlocuzioni con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per verificare ed individuare l’idonea copertura economica e finanziaria. Confermo in ogni caso la volontà del Governo e del Ministero di svolgere ogni opportuna interlocuzione al fine di individuare le più opportune strategie di intervento sulla questione.”
Lo ha dichiarato il 6 febbraio, durante le interrogazioni a risposta immediata alla Camera, il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, chiamato a rispondere della disparità di trattamento tra i lavoratori e le lavoratrici del pubblico e quelli del settore privato.
Ora come ora, infatti, la normativa vigente, il DPCM 20 dicembre 1999, non permette agli statali di richiedere un anticipo sulla liquidazione del trattamento di fine servizio (TFS) o del trattamento di fine rapporto. Non sono previste dunque forme di anticipo del trattamento.
Al contrario, per la generalità dei dipendenti del settore privato, si applica quanto disposto dall’articolo 2120 del codice civile, che prevede la possibilità di richiedere in anticipo parte del TFR spettante in quel momento. Questo, a condizione però che siano presentate comprovate e rilevanti motivazioni.
“La questione merita attenzione anche in ottica di armonizzazione della normativa che disciplina i rapporti di lavoro pubblici e privati ma dovrà tenere conto degli impatti sulla finanza pubblica.”
Si va, quindi, verso la possibilità di introdurre anche per i dipendenti pubblici l’anticipo del TFR in presenza di comprovate e rilevanti motivazioni.
Come funziona l’anticipo de TFR?
Al contrario di quanto previsto attualmente per gli statali, i dipendenti privati hanno la possibilità di chiedere un anticipo del TFR a cui avrebbero diritto in quel momento.
La richiesta può essere presentata una sola volta nel corso del rapporto e devono essere rispettate alcune precise condizioni.
L’anticipo del TFR, infatti, può essere richiesto dai dipendenti con almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro.
Inoltre, può essere concesso solo in presenza di specifiche motivazioni:
- l’acquisto della prima casa per sé o per i propri figli;
- la necessità di sostenere spese sanitarie;
- sostenere le spese durante i periodi di fruizione di specifici congedi.
I diversi CCNL possono comunque prevedere ulteriori motivazioni per l’anticipo del TFR oltre a quelle indicate e comuni a tutti. Sono ad ogni modo esclusi i dipendenti delle aziende in CIGS.
La somma anticipata viene detratta dal TFR complessivamente spettante e, per quella parte, l’obbligo del datore di lavoro si considera estinto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Anticipo del TFR anche per i dipendenti pubblici?