Decreto Flussi 2026/2028: obiettivo semplificazioni. Dalla Conferenza Unificata emergono diverse proposte tra cui l'eliminazione del requisito che richiede la verifica preventiva di lavoratori disponibili sul territorio prima di fare domanda

Procedure più snelle per la richiesta di nulla osta al lavoro nell’ambito del decreto Flussi.
Questo il parere comune delle regioni emerso dalla Conferenza Unificata che lo scorso 30 luglio si è espressa sul testo approvato in via preliminare in Consiglio dei Ministri.
Non solo interventi per eliminare il meccanismo del click day. Da rivedere è anche l’adempimento che richiede ai datori di lavoro di verificare, prima di inviare la domanda per ingressi dall’estero, che non ci siano già lavoratori e lavoratrici disponibili in Italia.
Decreto Flussi: verso lo stop alla verifica preventiva di indisponibilità?
Il testo del nuovo decreto Flussi per il triennio 2026/2028 ha ricevuto il parere della Conferenza Unificata, che ha espresso parere favorevole a maggioranza, con il voto contrario di Toscana ed Emilia-Romagna e ha fornito alcune osservazioni e le proposte emendative.
Il testo comincerà ora l’iter parlamentare, dove le Commissioni di Camera e Senato saranno chiamate ad esprimersi nei prossimi 30 giorni. Il decreto tornerà poi in CdM per l’approvazione definitiva che, come auspicato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, dovrebbe arrivare entro metà settembre in modo da consentire l’avvio delle procedure da ottobre e il primo click day a gennaio.
Tra le osservazioni della Conferenza Unificata anche la proposta di rivedere uno dei requisiti necessari per poter procedere con l’invio della domanda di nulla osta al lavoro, ovvero la verifica di indisponibilità.
Si tratta dell’adempimento richiesto ai datori di lavoro che, prima di richiedere manodopera dall’estero, sono tenuti a verificare presso il centro per l’impiego competente che non ci siano lavoratori e lavoratrici disponibili sul territorio italiano.
La verifica si conclude con esito negativo nel caso se, entro 8 giorni dalla richiesta, il CPI non ha fornito la comunicazione di tale disponibilità al datore di lavoro.
Secondo la Conferenza un simile adempimento:
“si configura spesso come un mero adempimento formale e oneroso per i datori di lavoro e i Centri per l’Impiego.”
Il suggerimento, quindi, è quello di rivalutare la finalità e le modalità di tale verifica, “considerando che la richiesta di personale dall’estero si basa spesso sulla documentata impossibilità di reperire manodopera localmente per specifiche mansioni e che le Regioni, come nel caso del Veneto, dispongono già di sistemi di ricerca e selezione del personale attivi presso i Centri per l’Impiego”.
“Si raccomanda che la circolare attuativa o futuri interventi normativi prevedano una semplificazione o una revisione radicale di tale procedura.”
Decreto Flussi: meccanismo del click day da rivedere
La Conferenza, inoltre, evidenzia anche le persistenti criticità legate al meccanismo del click day per l’invio della domanda di nulla osta, che “concentra le presentazioni delle domande e genera disagi e difficoltà di gestione”.
Il parere fornito evidenzia che i tempi effettivi della procedura per la conclusione del procedimento e la stipula del contratto di soggiorno risultano spesso incompatibili con le esigenze inderogabili di fabbisogno di personale, in particolare nel settore stagionale.
“Per una futura e più efficace programmazione dei flussi, si raccomanda di raccogliere e analizzare dati dettagliati sui tempi effettivi di definizione delle procedure, disaggregati anche per aree di provenienza, al fine di orientare interventi correttivi sui termini e sulle modalità di presentazione delle domande.”
Dal prossimo decreto Flussi, quindi, potrebbero arrivare importanti novità in merito alle procedure. Si attende la conclusione dell’iter del testo.
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