Decontribuzione Sud: la misura è prorogata fino al 31 dicembre 2023

Giuseppe Guarasci - Leggi e prassi

Confermata la proroga di Decontribuzione Sud per tutto il 2023. La decisione della Commissione Europea ha concesso l'autorizzazione della misura per il prossimo anno. Previsto anche per il 2023 l'esonero contributivo del 30 per cento in favore dei datori di lavoro delle Regioni del Meridione

Decontribuzione Sud: la misura è prorogata fino al 31 dicembre 2023

La misura Decontribuzione Sud sarà prorogata per tutto il 2023. L’estensione del periodo di validità arriva in seguito alla decisone della Commissione Europea, che ha autorizzato la proroga della misura, come annunciato anche dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, qualche giorno fa.

Decontribuzione Sud sarà estesa anche a tutto il 2023 e i datori di lavoro privati delle Regioni del Meridione potranno continuare a beneficiare dell’esonero contributivo del 30 per cento.

L’obiettivo del Governo ora è quello di rendere strutturale la misura così da favorire la stabilità occupazionale delle Regioni del Sud Italia.

Nel messaggio n. 4593 del 21 dicembre 2022, l’INPS comunica l’innalzamento del massimale di erogazione degli aiuti che rientrano nel “Temporary Crisis Framework

Decontribuzione Sud: la misura è prorogata fino al 31 dicembre 2023

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato che la Commissione Europea ha autorizzato la proroga per la misura Decontribuzione Sud per tutto il 2023.

“Accogliamo con soddisfazione la decisione della Commissione europea di autorizzare il prolungamento di Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023. Ringrazio i ministri Fitto e Calderone per il lavoro che hanno portato avanti. E’ un impegno che ci eravamo assunti in campagna elettorale e che abbiamo mantenuto. Il Governo continuerà a lavorare, di concerto con le Istituzioni europee, per rendere questa misura strutturale.”

L’obiettivo ora, quindi, è quello di rendere strutturale la misura così da garantire la stabilità dei livelli occupazionali nelle Regioni del Sud Italia.

L’incentivo, previsto dal Decreto Agosto del 2020, è stato esteso fino al 2029 dalla Legge di Bilancio 2021 ma la Commissione UE l’aveva autorizzato solo fino al 31 dicembre 2022. La nuova decisione garantisce la proroga per tutto il prossimo anno.

L’agevolazione prevede un esonero contributivo del 30 per cento (ad esclusione dei contributi INAIL) in favore dei datori di lavoro privati con sede operativa in una delle Regioni del Sud, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Spetta per tutti i rapporti di lavoro dipendente ad esclusione del settore agricolo, finanziario e dei contratti di lavoro domestico.

L’INPS ha fornito le istruzioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi all’esonero contributivo nella circolare n. 90 dello scorso luglio.

Per poter fruire dell’esonero contributivo, i datori di lavoro devono rispettare:

  • la regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale, secondo la normativa DURC;
  • le norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge;
  • gli accordi e i contratti collettivi.

La Decontribuzione Sud è compatibile con altre forme di sgravio nei limiti della contributi dovuti e purché non ci siano divieti di cumulo previsti da altre disposizioni.

Decontribuzione Sud: proroga per tutto il 2023, innalzati i massimali

L’INPS il 21 dicembre 2022 ha pubblicato il messaggio n. 4593 nel quale, oltre a fornire una panoramica sullo stato della misura di Decontribuzione Sud, comunica l’aumento dei massimali di aiuto concedibili.

Come previsto nella stessa decisione della Commissione Europea, C(2022) 9191 final del 6 dicembre 2022, è stato innalzato il massimale di erogazione degli aiuti che rientrano nel campo di applicazione del Quadro Temporaneo di Crisi. In particolare, sono individuati i seguenti limiti:

  • 300.000 euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell’acquacoltura;
  • 2 milioni di euro per tutte le altre imprese ammissibili al regime di aiuti esistente.

L’INPS precisa che nel caso in cui un datore di lavoro operi in più settori per i quali si applicano massimali diversi, dovrà essere rispettato il limite previsto per ciascuna attività, senza superare in ogni caso il massimale di 2 milioni.

INPS - Messaggio n. 4593 del 21 dicembre 2022
Proroga fino al 31 dicembre 2023 della misura di cui all’articolo 1, commi da 161 a 168, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (c.d. Decontribuzione Sud). Aumento dei massimali di aiuto concedibili

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