Presidenti e scrutatori impegnati ai seggi elettorali hanno diritto a un permesso retribuito dal lavoro, ma anche ad un compenso per le ore lavorate

Si avvicina la data del nuovo referendum abrogativo. Si vota l’8 e il 9 giugno 2025.
Quanto spetta ai lavoratori e alle lavoratrici impegnate nei seggi elettorali?
I presidenti dei seggi e gli scrutatori impegnati nelle operazioni di voto, oltre alle giornate di permesso retribuite dal lavoro, hanno diritto ad una retribuzione forfettaria.
L’importo è fissato per legge, ma può variare sulla base di alcune particolari condizioni. Vediamo quali.
Referendum 2025: il compenso per scrutatori e presidenti ai seggi elettorali
Il prossimo 8 e 9 giugno si andrà a votare per il referendum abrogativo e come per ogni tornata elettorale saranno molti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, del pubblico e del privato, impegnate nei seggi nelle varie funzioni.
Per tutti loro, come noto, spetta il diritto alla piena retribuzione per le giornate di voto e scrutinio. I giorni di elezioni vengono considerati come delle giornate di attività lavorativa a tutti gli effetti e pertanto devono essere retribuite, secondo quanto previsto dall’articolo 119 del DPR n. 361 del 1957.
Per l’attività prestata al seggio elettorale è inoltre prevista un’indennità, che varia di importo a seconda del ruolo ricoperto, ma anche sulla base di altri parametri. Gli importi base sono quelli individuati dall’articolo 1 della legge n. 70 del 1980:
- 150 euro per i presidenti;
- 120 euro per gli scrutatori;
- una maggiorazione rispettivamente, di 37 e di 25 euro per ogni elezione da effettuare contemporaneamente alla prima e fino alla quinta.
Qual è il compenso previsto per chi è chiamato a svolgere il ruolo di scrutatore o presidente di seggio al referendum 2025?
A fissare le retribuzioni è la circolare DAIT n. 41/2025 del Ministero dell’Interno. Per entrambi i ruoli è previsto una retribuzione che varia anche in base al numero di schede da scrutinare e alla presenza di eventuali elezioni amministrative nello stesso comune.
In caso di referendum, infatti, gli importi base indicati in precedenza sono sostituiti dai seguenti, previsti sempre dalla citata legge:
- 130 euro per i presidenti;
- 104 euro per gli scrutatori;
- le maggiorazioni (fino ad un massimo di quattro) sono pari rispettivamente a 33 euro e a 22 euro.
Quindi, considerazione il numero totale dei quesiti referendari (cinque), l’importo complessivo da considerare per le consultazioni è pari a:
- 262 euro per i presidenti (130 + (33 x 4) euro);
- 192 euro per gli scrutatori (104 + (22 x 4) euro);
Per i seggi speciali, cioè quelli che vengono istituiti per consentire di votare agli elettori che non possono recarsi a quelli ordinari, il compenso è fisso, indipendente dal numero delle consultazioni, e pari rispettivamente a 79 e 53 euro.
Il compenso per l’attività nei seggi dove si vota per il referendum e le amministrative
Nei comuni dove oltre al referendum si vota anche per un turno delle elezioni amministrative gli onorari fissi forfettari spettanti sono quelli individuati per le elezioni e specificati in precedenza: 150 euro per i presidenti e 120 euro per gli scrutatori.
Pertanto, in occasione del referendum 2025 e di concomitanti elezioni amministrative, gli importi corrisposti sono i seguenti:
- 282 euro per i presidenti (150 + (33 x 4) euro);
- 208 euro per gli scrutatori (120 + (22 x 4) euro);
Per i seggi speciali, il compenso è pari rispettivamente a 90 e 61 euro.
In ogni caso, se il componente del seggio viene sostituito nel corso delle operazioni, per qualsiasi motivo, l’onorario deve essere ripartito in proporzione alla durata della partecipazione. Inoltre, l’onorario retribuisce tutta l’opera prestata da ciascuno dei componenti e, quindi, anche quella per l’eventuale recapito dei plichi relativi alle operazioni.
I compensi spettanti ai componenti degli uffici elettorali costituiscono un rimborso spese fisso forfetario e pertanto non è assoggettabile a ritenute o imposte e non concorrono alla formazione di reddito imponibile.
A questi importi, solo per i presidenti, possono essere sommati gli eventuali rimborsi per lo spostamento, il vitto e il pernottamento in albergo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Referendum 2025: il compenso per scrutatori e presidenti ai seggi elettorali