Dal blocco dei mutui all’educazione finanziaria, l’impegno per contrastare la violenza (economica) di genere

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Dal blocco dei mutui all'educazione finanziaria: l'Associazione Bancaria Italiana prevede una serie di strumenti specifici per contrastare la violenza di genere da un punto di vista economico. Rafforzare prevenzione, formazione e informazione è lo scopo del protocollo firmato il 4 ottobre con il Ministero per la natalità, la famiglia e le pari opportunità

Dal blocco dei mutui all'educazione finanziaria, l'impegno per contrastare la violenza (economica) di genere

La violenza di genere trova la sua espressione anche nella dimensione economica: dal blocco dei mutui all’educazione finanziaria, l’Associazione Bancaria Italiana prevede una serie di strumenti specifici per contrastarla. E, con il protocollo d’intesa firmato il 4 ottobre con il Ministero per la natalità, la famiglia e le pari opportunità l’obiettivo è quello di rafforzare prevenzione, formazione e informazione.

Anche la CEDAW, Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna, d’altronde indica il campo economico insieme a quello politico, sociale, culturale, civile tra i principali territori in cui le donne subiscono danni.

La prevaricazione quasi mai si ferma a un solo campo, e secondo i dati forniti lo scorso luglio da DiRe, Donne in Rete Contro la violenza, che ha condotto un’indagine relativa al 2022 coinvolgendo 105 su 108 centri antiviolenza presenti sul territorio, almeno una donna su tre subisce violenza economica.

L’andamento è confermato anche dalle rivelazioni più ad ampio raggio dell’ISTAT dove, nell’ultima indagine del 2021, si raggiunge il 38 per cento.

Intesa ABI - Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità per contrastare la violenza (economica) di genere

Prevenire e contrastare la violenza contro le donne, anche in ambito domestico, in tutte le possibili declinazioni e favorire iniziative di formazione e informazione sugli strumenti pubblici e privati già esistenti a sostegno dell’inclusione finanziaria e del superamento delle differenze di genere: sono questi gli obiettivi dichiarati nel protocollo d’intesa firmato il 4 ottobre 2023 tra ABI e Ministero per la natalità, la famiglia e le pari opportunità.

Quest’ultimo si impegna, più che altro, a mettere in atto attività di comunicazione e di sensibilizzazione che pure hanno un valore prezioso: riconoscere la violenza di genere, economica e non, è il primo passo per affrontarla.

Ma ancor più prezioso è l’investimento dell’Associazione Bancaria Italiana, che si dovrà fare carico di promuovere, diffondere e favorire nel sistema bancario e tra le cittadine, con attività anche formative, le soluzioni disponibili a supporto delle donne.

Dal blocco dei mutui all’educazione finanziaria per contrastare la violenza (economica) di genere

Come sottolinea l’ABI, proprio per il raggiungimento degli obiettivi comuni di contrasto alla violenza di genere dal punto di vista economico sono già in essere una serie di iniziative.

Le donne vittime di volenza possono accedere al microcredito di libertà che prevede finanziamenti a tasso zero per superare difficoltà finanziarie o per sviluppare iniziative imprenditoriali, ma anche corsi gratuiti di formazione e tutoraggio nell’accesso alle risorse.

Allo stesso modo per coloro che sono inserite in percorsi di protezione e si trovano in difficoltà economica hanno la possibilità di beneficiare della sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui ipotecari.

Esistono già, inoltre, anche strumenti finalizzati ad agire dal punto di vista culturale per prevenire, informare e sensibilizzare.

Come si legge sul sito ABI:

“Nel 2019 è stata adottata la Carta “Donne in banca: valorizzare le diversità di genere”, un’iniziativa per mantenere sempre alta l’attenzione sul valore della diversità di genere come una risorsa chiave per lo sviluppo, la crescita sostenibile e la creazione di elementi di positività in tutte le aziende. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività promosse dal settore bancario sui temi dell’inclusione, della parità e della valorizzazione delle identità”.

Infine insieme alla Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, dall’associazione bancaria arriva poi la spinta alla valorizzazione di percorsi formativi e informativi sui temi del risparmio e dell’educazione finanziaria e nel contrasto alle differenze anche di genere in economia, puntando al potenziamento delle competenze economiche femminili.

Il protocollo d’intesa e gli strumenti già in campo indicano la necessità di agire da più fronti, i dati confermano che c’è ancora tanto lavoro da fare.

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