Assegno unico di ottobre più basso? All’INPS le segnalazioni sul taglio dell’importo

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Assegno unico di ottobre 2022, pagamenti per un importo più basso rispetto alle mensilità precedenti. La causa? In molti casi la revoca della maggiorazione di 30 euro ai genitori single lavoratori. Sulle pagine social dell'INPS le segnalazioni.

Assegno unico di ottobre più basso? All'INPS le segnalazioni sul taglio dell'importo

Assegno unico di ottobre 2022, taglio dell’importo e pagamento ridotto.

Sono numerose le segnalazioni relative ai pagamenti dell’assegno unico di ottobre che risulterebbero inferiori rispetto alle mensilità precedenti. È possibile leggerle sul portale INPS per la famiglia , ma lo stesso problema è stato segnalato sul gruppo Facebook di Informazione Fiscale .

Non è stato reso noto un motivo ufficiale, ma in molti casi il taglio dell’importo riguarda i genitori single percettori fino allo scorso mese della maggiorazione dell’assegno unico pari a 30 euro riconosciuta ai lavoratori.

In attesa di conferme ufficiali da parte dell’INPS, cerchiamo di capirci di più.

Assegno unico di ottobre più basso? All’INPS le segnalazioni sul taglio dell’importo

L’INPS sembrerebbe aver avviato le procedure di recupero degli importi non spettanti dell’assegno unico.

In molti chiedono chiarimenti sul perché l’assegno unico di ottobre preveda il pagamento di un importo più basso rispetto alle mensilità precedenti e, come sopra già evidenziato, in molti casi il motivo è legato al disconoscimento della maggiorazione per i genitori lavoratori.

Di seguito una delle segnalazioni che è possibile leggere sulla pagina INPS per la famiglia:

Si tratta dei 30 euro aggiuntivi previsti dall’articolo 4, comma 8 del decreto legislativo n. 230/2021, che prevede quanto segue:

“Nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, è prevista una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di ISEE superiori, esso si riduce gradualmente secondo gli importi indicati nella tabella 1 fino ad annullarsi in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Per livelli di ISEE superiori a 40.000 euro la maggiorazione non spetta.”

La maggiorazione spetta quindi ai nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, ed è pari a 30 euro mensili per figlio in caso di ISEE fino a 15.000 euro e decresce gradualmente in caso di ISEE di valore superiore, fino a 40.000 euro.

Il pagamento della maggiorazione non è previsto per i nuclei composti dal genitore unico, vedovo o con figlio non riconosciuto.

Un paradosso, considerando la condizione di maggior vulnerabilità dei nuclei mono-genitoriali, ma che è diretta conseguenza della norma che attribuisce il beneficio alle famiglie con entrambi i genitori titolari di redditi da lavoro.

E sono questi i casi più frequenti segnalati nelle ultime ore in relazione all’assegno unico del mese di ottobre 2022, riconosciuto per un importo più basso rispetto ai periodi precedenti.

Assegno unico più basso da ottobre, ma nei prossimi mesi si rischia il conguaglio: attese indicazioni ufficiali dall’INPS

Nelle circolari e nei messaggi dell’INPS sull’assegno unico pubblicati nel corso del 2022 non vi sono chiarimenti specifici e dettagliati in merito alla maggiorazione per i genitori lavoratori.

Uno spazio alla questione del genitore unico è stato dedicato solo nelle FAQ sulla prestazione, con un secco NO dell’INPS alla domanda se l’importo aggiunto di 30 euro spetti o meno al genitore unico (vedovo o con figlio non riconosciuto).

La posizione dell’INPS è quindi chiara, ed appare quindi altrettanto chiaro il perché in molti stanno ricevendo la notifica di pagamento dell’assegno unico di ottobre per un importo più basso rispetto al solito.

In sostanza l’INPS sembra aver avviato le procedure per il recupero delle somme indebitamente riconosciute nei mesi precedenti, e ora c’è il rischio che nelle mensilità dei mesi successivi arrivi il conguaglio delle ulteriori somme erogate e non spettanti.

Una situazione delicata e sulla quale si resta in attesa di indicazioni chiare e ufficiali da parte dell’INPS. Nell’attesa, è cauta la linea seguita sui canali social dell’Istituto, nonostante le numerose segnalazioni e richieste di chiarimenti degli utenti.

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